E finalmente รจ giunta lโora. ร giunta lโora del passaggio e il passaggio ha sempre un non so chรฉ di doloroso. ร giunta lโora e Gesรน scrive col sangue e con lโacqua il suo testamento: โperchรฉ anche voi facciate come io ho fatto a voiโ; โfate questo in memoria di meโ.
ร giunta lโora del passaggio e Gesรน non trova di meglio da fare che amare i suoi โfino alla fineโ. ร un tempo di completezza, il tempo del passaggio. Puรฒ essere faticoso e drammatico, ma รจ soprattutto luogo per completare ciรฒ che rimarrebbe incompleto. Questo momento come momento di completamento, noi facciamo fatica a comprenderlo e a gestirlo.
Come si fa a completare unโopera salendo in croce: roba da matti. Come si fa a vivere il passaggio definitivo da questa allโaltra vita, mettendosi a lavare i piedi โdei suoiโ: non ha senso tutto ciรฒ, ed รจ vero.
Ciรฒ che Gesรน vive e ci dona รจ qualcosa di insensato, perchรฉ travalica il nostro buon senso e ci lancia in una dimensione dellโamore per noi impensabile e irrealizzabile senza di Lui. Si trova nellโultima cena e, nellโora del suo passaggio, non trova di meglio che lavare i piedi ai suoi discepoli, quelli che dopo poche ore lo abbandoneranno tutti, tagliando la corda. E questo รจ un primo passo del suo testamento: il perdono dato una volta per sempre e per tutto nellโultima cena e sul legno della croce.
Non ci sono santi che tengano, non ci sono madonne che possano minacciare chissร che o mettersi davanti a Dio a fermare la sua mano irata che vuole vendicare la morte del Figlio. Tutto ciรฒ ha un tratto profondo di paganitร che nulla ha a che fare con lโIncarnazione e la Pasqua di Gesรน.
Quel Gesรน che โsapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ fino alla fineโ, โe cominciรฒ a lavare i piedi ai suoi discepoliโ. Questa รจ la prima parte dellโeucaristia, questo รจ il senso vero della messa. Senza questo servizio, senza questo atteggiamento non solo di Gesรน ma anche di ognuno di noi, dei preti in primis, non esiste messa per quanto solenne noi la facciamo. Prima, durante e dopo la celebrazione o cโรจ lavanda dei piedi oppure non cโรจ eucaristia. Tutto rischia di essere teatro e farsa, alle volte anche troppo noiosa e incomprensibile.
La seconda parte รจ completamento della prima: Gesรน che si fa pane per essere mangiato da noi. Piรน servizio di questo. Piรน perdono di questo. Piรน eucaristia โcioรจ ringraziamento, buona grazia โ di questo. Piรน fraternitร e comunione โ apice dellโeucaristia stessa โ del lavarsi i piedi e del farsi pane gli uni per gli altri.
Senza questo il sacramento si svuota. Senza questo la messa diventa silenzio durante la consacrazione, dimentichi che il punto centrale non รจ nรฉ la consacrazione nรฉ lโascolto della parola nรฉ la predica, ma il punto centrale รจ la comunione, quando noi mangiamo. Diversamente รจ come partecipare ad una cena ben preparata, perchรฉ invitati, e poi fare gli inappetenti, non mangiando nulla.
ร giunta lโora di Gesรน, รจ giunta la nostra ora. Noi come comunitร cristiana siamo invitati a seguire le orme di Gesรน: โperchรฉ anche voi facciate come io ho fatto a voiโ. O accettiamo di farci servi, o accettiamo di lavarci i piedi, di essere medici gli uni per gli altri delle nostre ferite e delle nostre malattie, o accettiamo di diventare pane, o viviamo la vita come cibo di amore gli uni per gli altri, oppure tutto, messa compresa, diventa farsa e campana che suona senza batacchio, campana che suona a vuoto.
Non รจ piรน tempo di vuote celebrazioni pur belle e magari in latino: il teatro e il cinema fanno di meglio. Non รจ piรน tempo di rompere la profonda unitร vitale fra vita e preghiera: lโIncarnazione non รจ una barzelletta. Non รจ piรน tempo di sfuggire la nostra ora, qualsiasi essa sia: รจ tempo di farla diventare dono.
ร tempo di amare fino alla fine, perchรฉ questa รจ lโunica cosa che salverร il mondo, perchรฉ questa รจ lโunica rivoluzione di cui il mondo ha veramente bisogno. Tutto il resto, per quanto concreto e per quanto riempia le nostre giornate, รจ solo apparenza che inganna la nostra esistenza portandola ad occuparci di cose che ci avvolgono e ci prendono mentre la Vita ci passa accanto, passa accanto a noi in tuttโaltre faccende affaccendati.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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