Per la morale cristiana il peccato รจ una cosa molto difficile da realizzare. Perchรฉ vi sia peccato รจ necessario che vi sia โpiena avvertenza, deliberato consenso e materia graveโ. Mi pare che in troppe realtร della vita questa triade sia mancante o deficitaria. ร difficile che una persona abbia queste capacitร messe in moto con libertร quando compie unโazione.
Noi siamo abituati a giudicare la realtร di vita a partire dalla colpa o non colpa. Se questo puรฒ andare bene per la legge e i giudici, non puรฒ andare bene per lโumanitร . Troppa umanitร infatti gioca la propria esistenza su altre coordinate. La coordinata della maturitร e immaturitร รจ una coordinata molto importante. Troppa gente gioca le proprie scelte a partire da immaturitร o da nodi mai sciolti o da patologie di vita che minano la libertร della persona. Se questo รจ vero capiamo che la realtร del perdono e del peccato รจ una realtร molto ristretta nella nostra esistenza. Ciรฒ nulla toglie allโimportanza di questa realtร sia come chiamata a fare crescere e maturare noi stessi e gli altri nella libertร , unico luogo dove vi puรฒ essere perdono e peccato, sia nellโessere persone che vivono a pieno la loro realtร di vita nel gioco del bene e del male.
Ciรฒ premesso non possiamo non evidenziare lโessenziale importanza del perdono nella vita degli uomini. ร chiaro che il perdono chiede una maturazione sempre piรน alta della nostra umanitร e coscienza: piรน maturiamo e piรน non possiamo rimanere senza perdono dato e ricevuto. Il perdono รจ il respiro dellโuomo che vive perchรฉ inspira e espira, riceve e dona perdono. La vita, potremmo dire, รจ il circolare del perdono donato e ricevuto.
Non esiste realtร di comunitร dove non si sbaglia. Noi continuamente con noi stessi prima e con gli altri poi, sbagliamo nel momento stesso in cui esistiamo. Le nostre relazioni sono troppo spesso improntate alla pretesa di non sbagliare. Lo sbaglio รจ via solo per il giudizio e per la condanna. Non puรฒ esistere una pagliuzza nellโocchio del fratello che annebbi la nostra vista senza accorgerci che รจ la trave del nostro giudizio che ci togliere la capacitร di vedere e di discernere. Si puรฒ stare insieme, mi sembra cosa ormai lampante, non perchรฉ non si sbaglia o non si offende, ma perchรฉ si รจ perdonati e si perdona. Il male, che esiste e sempre esisterร e nel quale si gioca la nostra libertร , invece di dividere e isolarci lโuno dallโaltro, diventa via per unire e rinsaldare i rapporti, se vissuto nel perdono reciproco. ร in noi stessi ma soprattutto nella comunitร e nella convivenza e nel matrimonio che esce il male. Il perdono รจ la via di vittoria costante dellโamore.
Sappiamo che noi diveniamo capaci di perdono verso lโaltro se prima abbiamo ricevuto il perdono e se ci siamo perdonati. Forse la riscoperta anche del sacramento della riconciliazione non come un pegno da pagare ma come un dono da ricevere, potrebbe diventare via, accogliendo il perdono del Padre, per crescere in questa capacitร di relazione perdonante che tanto ci manca.
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Perdonare รจ un fatto di cuore. ร un non ri-cordare, non tenere nel cuore il male del fratello, รจ atto di liberazione nostro personale dalle ragnatele del male ricordato e riportato in cuore e in mente. Allo stesso tempo il perdono รจ un ri-cordare lโamore del Padre per me e il fratello.
Se continuamente mi ricordo e ricordo allโaltro il suo errore mi ostruisco la via della relazione chiudendo ogni possibilitร al perdono. Se consideri le colpe, Signore, dice il salmo, chi resisterร ? Chi potrร mai respirare? Chi esisterร ? Chi vivrร ?
E se non riesco a perdonare? La via รจ chiara: invece di prendermela con lโaltro, considero che รจ un peccato mio di cui chiedo perdono a Dio.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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