Venne nel mondo la luce vera, ma i suoi non lโhanno accolta. A quanti lโhanno accolta ha dato potere di diventare figli di Dio. Il destino di ogni profeta รจ quello di non essere accolto. Questo รจ stato il destino di Gesรน, questo รจ stato il destino del Battista che รจ stato precursore di Gesรน: ha preparato la via a Colui che doveva venire, anche nella via della Croce e del martirio.
Luca, nel primo capitolo del suo vangelo al versetto 17, mette sulla bocca dellโangelo che profetizza a Zaccaria la nascita del Battista quanto segue:
โGli (il Battista) camminerร innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben dispostoโ. Questa la missione del Battista, questa la missione di Gesรน, questa la missione di ogni profeta. Questa missione รจ strettamente collegata con il rifiuto. Ma perchรฉ? Che significato ha?
Mi verrebbe da dire che innanzitutto il rifiuto รจ un segno che il profeta viene da Dio. Questo รจ un grosso smacco per il mondo occidentale e democratico basato, quasi unicamente, sul riconoscimento. Il riconoscimento รจ uno degli idoli a cui si immola tutto. Non interessa la veritร delle cose; non interessa fare una buona politica; non interessa fare un buon lavoro; non interessa fare una buona trasmissione: lโimportante รจ ottenere riconoscimento. Ne consegue che una politica, per ottenere consenso e arrivare a piรน persone, deve essere minimalista e stupida e economica; un lavoro deve essere fatto in fretta perchรฉ tutti hanno fretta, non fa niente se non dura niente; una trasmissione deve essere la piรน stupida che si puรฒ, perchรฉ questo fa auditel e la pubblicitร paga non le cose buone ma quelle che appaiono bene; non รจ utile dire la veritร รจ utile dire quello che lโaltro si aspetta che tu dica, poi magari si fa tutto il rovescio ma intanto, lโaltro lโhai infinocchiato ed hai ottenuto la sua fiducia, non fa niente se gli hai fatto del male; ai giovani non si dice la veritร delle cose, ma quello che ottiene il loro consenso; ai vecchi non gli si dice la veritร della loro inutilitร per la nostra societร , ma in quanto a qualitร della vita (che non รจ legata al benessere materiale ma a quello spirituale) Dio ce ne scampi e liberi.
Abbiamo bisogno di profeti che portino la veritร sotto il naso degli altri, tanti o pochi non importa, e che accettino il rifiuto degli altri. Un rifiuto che รจ innanzitutto un rifiuto dei tuoi, un rifiuto della comunitร , un rifiuto della chiesa: โSarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli e dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirร . Con la vostra perseveranza salverete le vostre animeโ (Lc 21, 16-18). Il rifiuto anzichรฉ il riconoscimento, รจ una delle vie di libertร donate al profeta!
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Questa la sapienza del vangelo fa a pugni con la sapienza del nostro buon senso basata sul fatto che se non ho il riconoscimento degli altri significa che sono fuori strada, che la cosa non va bene, che sono uno spostato, che sono in torto, che sono fuori dal mondo. Questo รจ tutto vero, ma รจ solo un lato della medaglia. Lโaltro lato della medaglia รจ che sono in Lui, nella Veritร , nel Regno, se voglio profeta!
Cosรฌ hanno trattato il Battista, โcome hanno volutoโ, cosรฌ come hanno trattato Cristo. Cristo si รจ incarnato non per finta ma veramente. Ha accettato tutte le leggi umane e si รจ buttato nella mischia con veritร , lui che รจ Via, Veritร e Vita. Non ha cambiato la legge del consenso per ottenere qualcosa per sรฉ ed evitare guai e non riconoscimenti. Ha accettato che โcosรฌ anche il Figlio dellโuomo dovrร soffrire per opera loroโ.
Questo il Battista, questo Gesรน. E noi?
Vi รจ unโaltra attenzione che noi possiamo porre al riconoscere: รจ il riconoscere il fratello per quello che รจ. Tale riconoscere chiede a noi che guardiamo di inverare il nostro sguardo, di convertirci al fatto che lโaltro รจ mio fratello.
Spesso e volentieri noi ci facciamo unโidea del fratello che vive con noi e che incontriamo per via. ร giusto farsi unโidea dellโaltro. Il problema nasce quando questa idea diventa lโassoluto, ed รจ un guaio perchรฉ solo Dio รจ assoluto nella Bontร e la nostra pretesa di essere assoluti nelle nostre convinzioni diventa un problema. ร un problema nei confronti di Dio perchรฉ ci mettiamo al suo posto. ร un problema nei confronti del fratello perchรฉ non siamo piรน disponibili a correggere la nostra idea.
Quando noi viviamo lโassoluto di una nostra idea, noi normalmente riduciamo la realtร a quella parte che abbiamo colto della realtร stessa. La riduciamo e assolutizziamo: usciamo dalla veritร , non cogliamo piรน le cose e lโaltro per quello che sono. Ci accorgiamo allora che o lo vediamo tutto bello, e lo innalziamo sugli altari, o lo vediamo tutto brutto, e lo abbassiamo nei letamai. Ma in entrambe i casi non riconosciamo quello che realmente lโaltro รจ. Non lo sappiamo vedere, non lo sappiamo ascoltare, tantomeno lo sappiamo accogliere. Non siamo liberi di vederlo per quello che รจ, per questo non possiamo amarlo.
Se non riconosciamo quello che realmente lโaltro รจ, traviamo non solo la nostra e la sua immagine, ma traviamo anche la sua vita e lโintervento che noi facciamo e possiamo fare nella sua vita. Riconoscere lโaltro per quello che realmente รจ, ci porta fuori dalle nostre paure ed onnipotenze e ci permette di essere presenti allโaltro con piรน veritร , fossโanche con delle pedate nel sedere.
Domandiamo al Signore, questโoggi, la libertร della veritร che non cerca riconoscimenti fatui ma la libertร del vedere lโaltro per quello che รจ, di lasciarci continuamente informare e correggere dalla realtร delle cose, perchรฉ possiamo essere veri nella nostra vicinanza a lui. Veritร e vicinanza che chiediamo anche per noi che siamo cosรฌ facili ad esaltazioni illusorie o a depressioni non realistiche. Amen! Il Signore Viene!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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