p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 12 Agosto 2019

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Per credere in un Dio onnipotente e perfettissimo non cโ€™era bisogno della rivelazione, bastava e basta il nostro senso religioso e idolatrico. A forza di correre dietro ad unโ€™idea perfetta di Dio, ma astratta e distante dalla Bibbia, abbiamo aperto le porte allโ€™ateismo puro che รจ lโ€™altra faccia della medaglia di tale religiositร  e idea di Dio astratta e teorica.

Il nostro Dio รจ il Dio della libertร  e dellโ€™incarnazione che si sporca le mani con le sofferenze di ogni giorno. Il nostro Dio non รจ un Dio perfetto, un motore immobile, ma รจ un Dio che si commuove per le nostre sofferenze e si incavola di fronte alle nostre cattiverie.

Il nostro Dio รจ Padre di libertร  che si incarna nel Figlio e che ci fa figli e fratelli. Ogni azione che รจ contro questa dinamica Trinitaria e umanizzante di ogni fede, รจ il vero peccato mortale, anche se lo facciamo col rosario in mano o ringraziando la Madonna per lโ€™approvazione di una legge disumana e assassina.

Il vangelo di oggi richiama innanzitutto il fatto che noi siamo liberi e siamo figli. Figliolanza e libertร  che passa per la passione del Figlio. La libertร  nasce e si concretizza grazie al Figlio che si fa nostro fratello. Non ci sono per questo tributi da pagare a Dio perchรฉ รจ Padre. Unica richiesta del Padre รจ che noi entriamo nella dinamica libera dellโ€™amore. Senza questo tutto perde senso, non ha senso la nostra religiositร  e noi, da bravi schiavetti, facciamo diventare lโ€™atto dโ€™amore piรน bello che si celebra nellโ€™eucaristia un comando, un dovere, un peccato se non lo facciamo. Cosรฌ ritroviamo Gesรน che predica la sua passione divenendo pesce che paga il tributo al male con la libertร  dellโ€™essere dono e dono di amore per noi. Consegnandosi nelle mani degli uomini paga il tributo dellโ€™amore fraterno. Un tributo, una moneta, che viene ritrovata nella bocca del pesce che nellโ€™antichitร  era simbolo di Gesรน (in greco pesce si dice Ichthys le cui iniziali significano Gesรน Cristo Figlio di Dio Salvatore). รˆ il Padre che in Gesรน e nello Spirito di amore paga il tributo per noi, per renderci figli.

Questa libertร  tanto cara e tanto importante, che noi riteniamo essenziale per la nostra vita, questa libertร  di cui mai se ne รจ parlato cosรฌ tanto, mai รจ stata cosรฌ insidiabile e cosรฌ insidiata. Oggi la libertร  รจ la cosa piรน vulnerabile che esista perchรฉ la riteniamo cosa esterna a noi e non cosa interiore. Chi รจ schiavo rischia di essere piรน libero di noi che ci riteniamo liberi nelle nostre societร  democratiche. Libertร  di fare cosa poi! Mi piacerebbe essere libero di essere non di fare! Uno puรฒ essere in prigione ed essere libero. Bellissime al riguardo le testimonianze dei carcerati per la libertร  delle carceri di Castro degli anni โ€˜70 e โ€˜80. Nessuna costrizione mi potrร  togliere la mia libertร  e questo era quello che mandava giรน di testa i loro carcerieri, testimoniavano questi carcerati.

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Oggi i sistemi che si muovono sono orientati a toglierci la nostra libertร  interiore lasciandoci inebetiti con la nostra libertร  esteriore. Siamo costretti a pensare, a sentire, ad agire in quel dato modo convinti di essere liberi, mentre invece io posso essere condannato ai lavori forzati perchรฉ sono libero e vivo i lavori forzati da libero. Troppo spesso viviamo da schiavi la nostra libertร  di fare ma che non ha nulla a che vedere con la nostra libertร  di essere.

Nulla รจ piรน bello della libertร  e nulla รจ piรน ambiguo. La libertร  ci rende come Dio, รจ la nostra immagine di Dio. Questa libertร  noi la vediamo giocata da Gesรน Cristo nella sua passione obbligata dagli uomini ma vissuta da libero, come libero dono per i fratelli. Il nostro Dio รจ Dio che patisce con noi e per noi. Il nostro Padre ha assunto la vita piรน vera degli uomini e delle donne, ben sapendo che niente รจ piรน vero sulla terra del nostro dolore, soprattutto morale e spirituale. La Parola si incarna nellโ€™umanitร  che ha sofferto e che ama, non quella che ha successo e che ottiene risultati. Il Dio della Bibbia patisce con noi e per noi, paga la moneta libera della tassa. Lui vive con noi il tempo del Regno che รจ il sabato santo. Dopo la passione del venerdรฌ santo non cโ€™รจ la risurrezione, prima cโ€™รจ il sabato luogo della nostra umanitร  e del nostro quotidiano. Dopo il venerdรฌ cโ€™รจ il sabato, il giorno dellโ€™attesa, non la domenica, giorno di resurrezione. Il sabato รจ il tempo in cui possiamo chiamare i nostri dolori col proprio nome, cosรฌ pure i dolori degli altri. Senza tutto questo, senza sabato, noi costruiamo domeniche artificiali che lasciano il tempo che trovano e che, poco alla volta, non interessano piรน a nessuno. La passione diventa allora una fiction che non salva piรน nessuno. Il sabato giorno della libertร  e del tempo dellโ€™uomo, dove noi siamo chiamati a renderci conto del venerdรฌ di passione vivendolo in libertร  e dandogli il suo vero nome, in attesa della domenica di resurrezione. Ma non saltando assolutamente il sabato.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

lo uccideranno, ma risorgerร . i figli sono liberi dal tributo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17, 22-27

In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesรน disse loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerร ยป. Ed essi furono molto rattristati.

Quando furono giunti a Cafร rnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: ยซIl vostro maestro non paga la tassa?ยป. Rispose: ยซSรฌยป.

Mentre entrava in casa, Gesรน lo prevenne dicendo: ยซChe cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?ยป. Rispose: ยซDagli estraneiยป.

E Gesรน replicรฒ: ยซQuindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, vaโ€™ al mare, getta lโ€™amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta dโ€™argento. Prendila e consegnala loro per me e per teยป.

Parola del Signore.

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