Se pensiamo al resto di Israele, quel resto che tante volte noi pensiamo di essere perchรฉ apparteniamo al Cammino Neocatecumenale o a Romena o a qualche comunitร particolare, spesso noi pensiamo ad un club di privilegiati. Quanto dico non รจ un giudizio su questa o quella realtร , รจ un dato che spesso si incontra in questa o quella realtร che mantiene la sua carica carismatica che spesso รจ usata per coprire proprie insicurezze o desideri di certezze di ogni genere o tipo.
Il resto di Israele, cioรจ noi, vissuto come club privato di privilegiati, รจ la negazione del resto di Israele vissuto come lievito. Molte nostre riflessioni sulla chiesa attuale che non รจ piรน quella di una volta, grazie a Dio, sono piรน riflessioni che denotano non un desiderio di essere lievito che si perde nella pasta per fare lievitare tutta la pasta del mondo, ma una categoria dove noi ci dobbiamo difendere dal mondo e recuperare le posizioni perse di potere. Noi perdiamo il nostro senso di essere perchรฉ anzichรฉ essere resto di Israele, cioรจ lievito che fa lievitare la pasta, noi siamo lievito che punta il dito contro la pasta: non ha piรน senso il nostro essere lievito.
Cosรฌ ci fidiamo, quando non lo diventiamo, dei profeti ruffiani che cercano e predicano un Dio che รจ idolo da usare per evitare la nostra chiamata ad essere lievito. Profeti ruffiani sono venditori di dei che imboniscono la folla e vendono ciรฒ che soddisfa i propri bisogni, i bisogni, piรน o meno reali, dei consumatori. E Dio ritorna ad essere il vitello dโoro! Bello, spendibile sul mercato delle merci di grazie, gestibile da noi. Lโidolo รจ un dio da manipolare con la preghiera che diventa luogo e tempo di compravendita, come i mercanti al tempio. La preghiera per noi profeti ruffiani, non รจ piรน luogo di amore e di incontro con il Padre Nostro che รจ nei cieli.
Unโultima caratteristica รจ data dal fatto che le profezie ruffiane hanno successo! Questo le rende ancor piรน ingannevoli.
Gesรน desidera invece introdurci nella vita della Trinitร . Una rivelazione sublime rivelata ai semplici, ai piccoli, agli infanti, a coloro che non conoscono la legge, vale a dire ai figli! A noi viene promesso lo Spirito che รจ vita di Dio, che รจ libertร non legge fatta di prescrizioni. ร la libertร dellโamore che รจ tuttโaltra cosa dalla legge del piccolo resto.
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Venite a me voi tutti, nessuno escluso, รจ una chiamata, una vocazione, un invito di Gesรน. Nessuno puรฒ essere escluso da questa chiamata.
Gesรน รจ la bontร e la bontร รจ di per sรฉ espansiva nel senso bello del termine. Non la si vede ma la si sente; non la si definisce ma la si percepisce; non la si regola ma vive; non la si inscatola ma fa crescere la vita giorno per giorno, senza scossoni e senza pretese. Per questo tale grazia, che รจ la vita della Madre in noi, non puรฒ essere cosa da piccolo resto. ร cosa da piccolo resto a servizio del mondo come il lievito รจ a servizio della pasta. Non ce ne vuole molto, ma quel poco deve essere roba buona, andata a male, disponibile a disperdersi e a non fare gruppo o casta. Tale realtร evangelica che non รจ roba da venditori di fumo, da profeti ruffiani siano essi religiosi o politici poco importa, รจ vita per tutti, nessuno escluso perchรฉ il Padre ha mandato suo Figlio perchรฉ nessuno si perda ma tutti siano salvati ritornando a vita nuova.
Quando noi facciamo i dotti e i sapienti, ben difesi e arroccati in noi stessi, noi non possiamo accogliere una tale chiamata. Questo dono del giogo nuovo che non รจ la legge ma รจ lโamore; questo dono del giogo nuovo dove non ci si trova da soli, il giogo รจ un doppio e lโaltro che tira la carretta con noi รจ Gesรน; questo giogo รจ cosa da chiedere col cuore in ogni momento della giornata, a mattina, a mezzogiorno e a sera. Questo giogo รจ gioco di amore che non รจ cosa dovuta ma รจ cosa vissuta, ricevuta e donata. Questo giogo รจ la volontร del Padre accolta e non ostacolata; รจ ascolto del suo invito al โvenite a meโ e dunque accoglienza dello stesso invito.
Cosรฌ non si banalizza la vita ma la si prende sul serio in modo naturale, umano e divino allo stesso tempo. Questo brano ci invita a passare dalla Legge al Vangelo, dal giogo del dovere che ci affatica e ci opprime al giogo dellโamore che รจ liberazione e condivisione. ร passaggio dalla Promessa allo Spirito che soffia dove vuole e non sai di dove viene nรฉ dove vada, ma sai che รจ soffio di amore che ti prende sulle sue ali per ritornare a camminare, perchรฉ ti fa ritornare ad amare.
Non piรน ti senti dire dai falsi profeti, gente da antico testamento e non da Vangelo, se fai questo sbagli e perdi la vita e quindi la perdi sempre e comunque perchรฉ sei peccatore; ma accogli lโinvito a passare la barricata dietro cui farisaicamente ci barrichiamo con lโaiuto dei profeti ruffiani, a tuffarti nellโamore che ti fa vivere la pienezza della vita e quindi lโemancipazione dalla legge per giocarti nella libertร .
ร in fondo una chiamata a passare dalla religiositร alla fede, dal dovere difendere la cittadella costruita al vivere semplicemente lโessere cristiani, figli dello stesso Padre, fratelli grazie alla stessa Madre.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
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Venite a me, voi tutti che siete affaticati.
