Maria insegna, insegna a Gesรน, insegna a noi. Ci insegna il gusto delle cose. Ci insegna il profumo della cura e dellโattenzione.
Il passaggio mi pare chiaro e semplice, pur nella sua difficoltร per gente come noi. Dallโefficienza siamo chiamati a passare allโefficacia. Vale a dire: non preoccupiamoci piรน dei risultati che sono sempre piรน un tormento e una sfiducia che noi abbiamo in noi stessi, occupiamoci della bellezza di ciรฒ che facciamo.
Anche questo non basta. Neppure lโefficacia mi pare piรน qualcosa di umano e tantomeno di cristiano. Anche lโefficacia mi richiama ad una schiavitรน. La schiavitรน dei risultati, seppur interiori e lontani dallโapparenza, dallโefficacia al profumo. Al profumo di puro nardo che riempie le mie narici questa mattina. Appena sono entrato in ufficio ho perso un poโ di tempo per prendere il vasetto e versarne un poโ in un piattino. ร questo profumo che indica cura. ร questa cura che profuma la vita.
La nostra efficienza profuma di smog e di inquinamento. Ogni anno ogni cittadino europeo produce centinaia di chilogrammi di spazzatura, di rifiuti. Per creare questi rifiuti sono necessari centinaia di migliaia di materie prime. Pensiamo alla distruzione a cui siamo condannati con questo modello di societร . Che gusto cโรจ nel produrre quei rifiuti, che gusto vitale troviamo dal dovere depredare il creato di materie prime? Qualcuno si illude ancora che le risorse del pianeta siano infinite. Con le narici otturate dallo smog non sappiamo piรน odorare lโodore di morte che si propaga in mezzo a noi.
Maria sรฌ, Maria sapeva ancora respirare e sentiva la morte che avanzava in mezzo a loro e odorava la condanna a morte che si preparava per il suo maestro. Compie un gesto. Un gesto di attenzione verso quel povero Gesรน che tra poco sarebbe stato fasciato dal sudario del sepolcro. Forse avrebbe voluto compiere quel gesto di attenzione anche verso quel povero Giuda. Ma questo gesto di attenzione, in mezzo a puzzi mefistofelici di morte, rilascia un aroma di attenzione che riempie tutta la casa di un profumo di resurrezione. Lโaroma dellโattenzione ci porta profumi di risurrezione. Questa รจ la differenza che esiste tra il consumare la vita e il gustare la vita. ร la differenza che cโรจ tra il preparare la morte per meglio vivere e lo sfuggire la morte facendosi invadere dalla sua angoscia.
Una fuga che provoca ritmi sempre piรน incalzanti perchรฉ lo squalo dellโeconomia รจ insaziabile. Una fuga che ci allontana sempre piรน da noi stessi e dal senso della vita perchรฉ troppo ci fa paura la vita stessa. Non la sappiamo odorare, non la sappiamo gustare, non la sappiamo profumare con gesti di cura e attenzione amorosa. Per questo puzza di morte โgiร da quattro giorniโ e ogni tentativo di rovesciare la pietra provoca in noi dubbi e sconcerto.
Ogni efficienza รจ pretesto per chiudere gli occhi sulla vita. Anche i poveri possono diventare giustificazione per scelte nostre inscusabili da qualsiasi tipo di caritร e di misericordia. I poveri sono luogo strumentale attraverso il quale noi sfuggiamo dallโincontro perchรฉ ogni azione va programmata e ben studiata. I poveri: di loro noi ne abbiamo bisogno per giustificare il nostro muoverci, il nostro darci daffare, il nostro rincorrere mete sempre piรน disumane e, dunque, sempre meno caritative, sempre piรน puzzolenti di morte e poco profumate di cura e attenzione.
La devozione, la cura medicale, il rispetto delle leggi, il pagare le tasse โ sapendo che la vera piaga del paese non sono i politici corrotti e il costo della politica, ma lโevasione fiscale -, tutto diventa pretesto per chiudere gli occhi sul povero Gesรน, sul bisogno di tenerezza che colui che mi รจ accanto manifesta senza che io, ricco epulone, mi accorga delle sue piaghe. Gesรน apprende la lezione di Maria, se la gusta fino in fondo, si lascia coccolare teneramente da lei. Impara a patire e a gioire perchรฉ mentre sente il puzzo della morte che avanza nella sua vita, puรฒ respirare liberamente quel profumo di nardo che gli parla di vita e di risurrezione.
E noi? Noi quanto sappiamo ancora odorare e rispondere alla vita a partire dal nostro olfatto, rispondere alla vita gustando quanto viviamo e facciamo, anzichรฉ viverlo come luogo di consumo?
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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