Non so se capita anche a voi di sentire un poโ di stanchezza di fronte alla sfrontatezza dellโamore del Padre per il fratello. Quel fratello che noi disprezziamo, e ce ne sarร ben un motivo, il Padre lo prende a cuore. Quel fratello che tanto si meriterebbe so ben io che cosa, diventa il centro dei pensieri e delle cure del Padre.
Ma si potrร ? Ehi, Dio รจ amore, ci diciamo, e proprio perchรฉ tale la sua misericordia รจ proporzionale alla miseria del figlio amato. Piรน uno si perde e piรน Lui aumenta la dose di amore a lui destinata. Meno uno ha bisogno di Lui e meno Lui destina amore.
Questo Padre che ama i suoi figli e che va dietro al figlio perduto che รจ il suo stesso Figlio che si รจ staccato dal monte della Trinitร per farsi uno come noi, fino a perdersi pur di trovarci. Uffa! In ogni smarrito il Padre vede il Figlio crocifisso e noi, se vogliamo e non ci accontentiamo di sbuffare, possiamo vedere il Signore stesso.
Per noi, il nostro Padre, รจ la gioia di chi ha scoperto un tesoro, di chi ha trovato la perla preziosa, la pecora smarrita, ricercata e trovata. Il fatto di lasciare le novantanove certe per quella incerta e perduta, รจ giudicata follia, se non peggio, da noi. Lui invece in ogni smarrita vede il Figlio amato, per questo la smarrita ha valore incalcolabile agli occhi di questo nostro Pastore.
Lui lascia le novantanove per andare alla ricerca della smarrita, che per noi non conta. Non ce la faremo mai, fino a che non accoglieremo il dono dello sguardo del Padre, che vede con occhi di Padre, che dico: con occhi di Madre!
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Il bambino รจ bisognoso di accoglienza e lโatto dellโaccoglienza รจ atto fondamentale dellโamore. La madre accoglie il figlio e gli permette di vivere in sรฉ. Dio Madre accoglie ogni uomo in sรฉ e ci permette di diventare come Lui. Lui ci genera, abbiamo il suo DNA. Se permettiamo a Lui di agire, Lui ci porterร ad essere come Lui, accoglienti e generanti.
Siamo dunque chiamati a divenire materni nei confronti degli altri, uffa! Uno รจ in quanto รจ accolto, appena รจ respinto anche a certe frontiere, non รจ piรน. La legge vale piรน della sua faccia: sei fuorilegge, non hai diritto a venire qui nรฉ tantomeno a stare qui. Uffa! Non si finirร piรน!
Accogliere รจ concepire lโaltro. Ma per questo problema abbiamo dei buoni anticoncezionali che creano delle belle barriere in noi giustificando ogni nostra azione disumana, fedele al diritto di proprietร e di โรจ casa nostraโ.
Accogliendo io dono una vita in piรน a lui che accolgo ed รจ una vita in piรน dentro di me. Io sono in quanto accogliente e in quanto accolto divengo accogliente. In quanto accogliente sono generante: รจ quella vita che sboccia in me ed esce da me, lanciata sulle strade della vita.
In fondo, uffa!, accogliere รจ la vera grandezza di chi si fa piccolo per lasciare in sรฉ spazio allโaltro: allโapparenza ci restringiamo, secondo i nostri criteri di buon senso, in realtร , secondo Dio Madre, ci dilatiamo in noi e fuori di noi.
ร dunque chiaro che accogliendo i piรน piccoli noi veniamo salvati da quel Figlio che senza saperlo abbiamo accolto dandogli acqua per la sua sete e pane per la sua fame. Da lรฌ e solo da lรฌ puรฒ nascere quella fraternitร che senza di Lui risuona solo come vuota ideologia. Uffa!
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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