p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 10 Marzo 2024

- Pubblicitร  -

Credo che attraverso queste parole possiamo domandare al Signore di proseguire il cammino per unโ€™esperienza di fede e di fiducia in Lui, per unโ€™esperienza di amore che a noi si dona perchรฉ lo possiamo accogliere, vivere, testimoniare e mostrare.

Vedremo che quanto Gesรน ha detto a Nicodemo, che รจ il maestro della legge, Nicodemo non lo capisce, perchรฉ la legge รจ cieca; lo capisce il profeta, perchรฉ ha gli occhi aperti: il Battista sarร  il primo che accoglie il senso dellโ€™affermazione di Gesรน.

Vediamo il testo in cui si parla di questa persona, Nicodemo, anziana, che giunta alla sera della vita, va da Gesรน di notte. E Gesรน vuole farlo venire alla luce per fargli capire che si innalza per nascere non per morire.

รˆ una seconda nascita, il problema fondamentale dellโ€™uomo: come vivere, qual รจ la qualitร  di vita per vincere lโ€™angoscia della morte che tutti abbiamo. รˆ la proposta che Gesรน fa a Nicodemo, e Nicodemo, che รจ un ricercatore, attraverso la legge, non ha mai trovato come rinascere. E Gesรน spiega come si โ€œnasce dallโ€™altoโ€.

La IV domenica di Quaresima, la domenica laetare, รจ connotata dalla gioia. Al credente viene richiesta la gioia: โ€œRallegratiโ€. La reazione che proviamo di fronte a questo imperativo esprime molto della nostra fede e anche della nostra non-fede. Ci viene chiesto di rallegrarci perchรฉ lโ€™evento pasquale si รจ avvicinato, รจ sempre piรน prossimo, ma soprattutto perchรฉ lโ€™annuncio evangelico รจ quello dellโ€™amore di Dio incondizionato per lโ€™umanitร , per tutti e per ciascuno.

Il vangelo chiede purificazione dello sguardo e ritrovamento della veritร  credendo al grande amore con cui Dio ha amato il mondo. Ma per credere questo occorre percepire in maniera personalissima che si รจ i destinatari di quellโ€™amore. Occorre saper vedere se stessi inseriti in un โ€œmondoโ€, nellโ€™umanitร  che รจ destinataria dellโ€™amore di Dio, e di vedere se stessi in rapporto a Dio stesso e al suo amore.

Il brano evangelico si innesta nel discorso di Gesรน con Nicodemo, dialogo in cui Gesรน sconcerta Nicodemo dicendogli la necessitร  di una rinascita dallโ€™alto, cioรจ dallo Spirito santo effuso dallโ€™alto.

Stando al contesto le โ€œcose terrestriโ€ consistono proprio nella dinamica di rinascita spirituale che deve avvenire in vita, qui sulla terra, nellโ€™umanitร  della persona che, grazie alla fede, si apre allโ€™azione dello Spirito santo.

Nel cristianesimo avviene una ri-modulazione della verticalitร . Il brano evangelico parla della nascita dallโ€™alto come iniziazione alla vita cristiana.

La croce come innalzamento significa che si sale verso il punto piรน basso della societร  e della religiositร  dellโ€™epoca: la morte di croce รจ la morte turpe e infame dei maledetti da Dio e dei banditi dalla societร . Dietro al salire e allo scendere vi รจ lโ€™evento del dono che esprime lโ€™amore di Dio. Un amore che non intende condannare, ma solo salvare, dare senso e pienezza. Un amore gratuito, incondizionato, ma che si puรฒ diffondere e puรฒ manifestare le sue energie in chi vi fa spazio accogliendolo in sรฉ attraverso la fede.

โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenitoโ€. Cristo, come dono di Dio, รจ narrazione dellโ€™amore di Dio che diviene lโ€™amore del Figlio e lโ€™amore nellโ€™uomo. Il dono, che รจ Cristo, non cerca reciprocitร : โ€œCome il Padre ha amato me, cosรฌ io ho amato voiโ€ (Gv 15,9); โ€œCome io ho amato voi, cosรฌ voi amatevi gli uni gli altriโ€ (Gv 13,34). Il movimento della donazione non diviene un circolo chiuso nella bipolaritร  โ€œio-tu, tu-ioโ€ sempre esposta al rischio della violenza e della sopraffazione. Questo dono รจ decentrante rispetto al Donatore e si risolve in vita del donatario.

- Pubblicitร  -

Lโ€™amore che tale dono narra non รจ totalitario e obbligante, non pretende gratitudine, ma rispetta la libertร  e la vita dellโ€™uomo. La salvezza, non la condanna, รจ il fine dellโ€™invio del Figlio da parte del Padre. Questa รจ lโ€™intenzione paterna di Dio, il senso del suo amore che si esprime nel dono del Figlio.

Questo agire divino รจ norma per la chiesa: lei รจ mandata agli uomini non per giudicarli, ma per essere segno di salvezza e per narrare loro lโ€™unica cosa salvifica e necessaria: la misericordia di Dio. Di fronte a persone che spesso sentono la vita come condanna, la chiesa ha il compito di narrare la misericordia di Dio, di fare opera di liberazione, di dare senso, respiro e vivibilitร .

Il dono del Figlio รจ volto a dare vita, non morte, agli uomini. Cristo ha vissuto la sua intera esistenza donando la propria vita: cosรฌ ha generato vita, ha trasmesso e suscitato vita.

Tutta la sua vita terrena รจ stata questo dono da lui continuamente rinnovato agli uomini per la loro vita. Questo รจ culminato nella morte di croce, che Giovanni chiama โ€œinnalzamentoโ€. Come Mosรจ, obbedendo al comando misericordioso di Dio, innalzรฒ il serpente nel deserto perchรฉ chi lo guardava trovasse vita e guarigione, cosรฌ lโ€™innalzamento del Figlio dellโ€™uomo รจ il compimento della Misericordia per la salvezza. Se nel serpente innalzato il credente era condotto a riconoscere il proprio peccato guardando in faccia il simulacro di chi lo aveva punito con i suoi morsi, nel Cristo innalzato il credente vede la misericordia di Dio che perdona i suoi peccati manifestando un amore unilaterale e universalmente salvifico: una bella diversitร !

La pro-esistenza di Cristo, la sua esistenza spesa per gli altri, la sua vita donata non ha evitato il rifiuto che gli รจ stato opposto. Rifiuto che non sopprime la qualitร  di dono che il Cristo รจ: servizio della libertร  del donatario.

Si comprende che lโ€™unica opera essenziale per il vangelo di Giovanni รจ la fede. La querelle tra fede e opere รจ cosรฌ risolta da Giovanni: โ€œQuesta รจ lโ€™opera di Dio: credere in colui che egli ha mandatoโ€. In questo atto di fede cโ€™รจ anche la guarigione del nostro sguardo, il nostro passaggio dalla cecitร  alla luce: รจ il laetare che connota con la gioia la nostra vita, oltre che la domenica in sรจ.

Fonte
SITO WEB | CANALE YOUTUBE | FACEBOOK | INSTAGRAM

Altri Articoli
Related

don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 18 Maggio 2025

Siamo giunti alla V domenica di Pasqua.Lโ€™itinerario liturgico โ€“...

don Tommaso Mazzucchi: Commento al Vangelo di domenica 18 Maggio 2025 per bambini e ragazzi

Don Tommaso Mazzucchi della parrocchia San Pio da Pietrelcina...

don Tommaso Mazzucchi: Commento al Vangelo di domenica 18 Maggio 2025 (Adulti)

don Tommaso Mazzucchi della parrocchia San Pio da Pietrelcina...

Mons. Nazzareno Marconi – Commento al Vangelo di domenica 18 Maggio 2025

Il commento al Vangelo di domenica 18 maggio 2025...