p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 10 Marzo 2019

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Gesรน Cristo ci parla di Dio con la pratica della sua umanitร . Dio รจ umanizzato nellโ€™uomo grazie al Cristo incarnato. Dio si umanizza e vuole dare un messaggio di umanizzazione della vita e dunque della fede.

Le tentazioni non sono cosa fuori dalla storia, le tentazioni sono incarnazione, sono quotidianitร , sono passaggio quotidiano per una umanizzazione della nostra esistenza, scommessa sempre aperta e mai vinta in modo definitivo.

Il bisogno di prendere il potere, il volere essere mezzo e strumento per un segno divino che costringa tutti a credere, la ricerca per trovare una via che non debba passare per la croce per ottenere il Regno, sono le nostre tentazioni di ogni giorno. Le tentazioni hanno una storicizzazione ben precisa che รจ il fare tutto a fin di bene, non perchรฉ รจ bene.

Ricercare il potere a fin di bene รจ la prima aberrazione storica del bene, dentro e fuori la chiesa. Questa ricerca di fare a fin di bene รจ cosa contraria alla solidarietร  coi fratelli: questa รจ disobbedienza al Padre. Sarebbe bene che nel nostro discernimento quotidiano ritornassimo a verificare quanto pecchiamo a fin di bene. Quanto pecchiamo nelle nostre pseudo riforme congregazionali o diocesane. Il peccato รจ fare tutto non per la vita, per umanizzare questa vita, per storicizzare la nostra fede, ma per riacquistare posizioni, essere in tanti, contarsi.

Tante volte per amor di Cristo facciamo scelte contrarie alle sue. Questa scelta di vita รจ cosa che avvolge tutta la vita, non solo un momento di essa. Le tentazioni sono cose umane e quotidiane. Senza le tentazioni noi ci disumanizzeremmo: non saremmo piรน liberi. La concupiscenza รจ cosa umanizzante, negare la stessa รจ disumanizzare la nostra esistenza e incorrere nella scomunica. La tentazione, la lotta รจ cosa storica che percorrere tutta lโ€™esistenza di Cristo, fino alla croce.

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โ€œTu non scendesti dalla croce quando, per schernirti e per deriderti, ti gridavano: scendi dalla croce e allora crederemo che sei tu! Tu non scendesti perchรจ ancora una volta non volesti rendere schiavo lโ€™uomo con un miracolo e bramavi la fede liberaโ€ (Dostoevskij, I fratelli Karamazov).

Le tentazioni, come avvenimenti storici e quotidiani, non avvenuti una volta per sempre, evidenziano i due modi di essere figli di Dio: uno diabolico e uno umano. Quello diabolico si concretizza nel volere possedere sรฉ, gli altri e Dio, mettendo le mani sulla propria e altrui vita. Il modo umano e umanizzante vive nel ricevere tutto come dono del Padre per potere donare come Lui, mettendo la propria vita nelle mani degli altri.

Il sistema diabolico del fare tutto a fin di bene crea un sistema di relazioni di violenza e di morte; il sistema umanizzante, cioรจ cristiano, crea un sistema di relazioni di amore e di vita.

Lโ€™uomo si umanizza a partire dalla morte. La morte รจ lโ€™unica certezza, lโ€™uomo รจ lโ€™essere che sa che deve morire. Per conoscere se stessi dobbiamo prendere sul serio la nostra morte anche se, disumanizzati come siamo, viviamo come se fossimo immortali, non crediamo alla nostra morte. รˆ la tentazione del crederci onnipotenti ed eterni.

Ci umanizziamo perchรฉ siamo gente che parla, che non cede alla tentazione delle pietre. Disumanizzazione รจ lโ€™utilizzo della parola per manipolare, per avere consensi, per chiudere la relazione vera: convogliare consensi per cose non umane รจ disumano. Vi รจ unโ€™etica della comunicazione che apre al rapporto a partire dallโ€™ascolto. Lโ€™uomo รจ lโ€™essere che costruisce una comunitร  in quanto essere che parla e che sa che deve morire. Lโ€™uomo รจ colui che abita il mondo insieme con altri.

Le tentazioni costituiscono il tessuto del quotidiano umano e cristiano. Sono accompagnate da un segno positivo perchรฉ dicono che siamo nel mondo pur non essendo del mondo.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Lc 4, 1-13
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน, pieno di Spirito Santo, si allontanรฒ dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiรฒ nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi paneยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto: “Non di solo pane vivrร  l’uomo”ยป.
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrรฒ in un istante tutti i regni della terra e gli disse: ยซTi darรฒ tutto questo potere e la loro gloria, perchรฉ a me รจ stata data e io la do a chi voglio. Perciรฒ, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarร  tuoยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”ยป.
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo affinchรฉ essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietra”ยป. Gesรน gli rispose: ยซรˆ stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”ยป.
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanรฒ da lui fino al momento fissato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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