Quando noi ci mettiamo in viaggio ci proponiamo una meta e tutto quello che si pone frammezzo fra noi e la meta, ci disturba, ci fa arrabbiare, ci pone delle domande. Avere una meta e uno scopo nella vita รจ una cosa importante ma rendere questa meta, qualsiasi essa sia, il nostro dio, appesantisce la vita e rischia di renderla schiava di quella pesantezza, di quellโidolo.
Ascoltare il Signore che dice: โVenite a meโ, significa porci nella disposizione dโanimo di abbandonare lโidolo o il potere che pensiamo di avere per volere o potere raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati.
โVenite a meโ: andare a Lui che ci chiama sul monte delle beatitudini, abbandonare le nostre saggezze e sicurezze per ascoltare la sapienza evangelica secretata nelle beatitudini stesse. ร uno dei passi fondamentali della nostra fede. Fino a quando non abbandoniamo le nostre certezze e i nostri appoggi, noi rimaniamo ad una fede adolescenziale o giovanile. La fede adulta chiede lโabbandono, il non sentirci piรน nostri. Lโessere di qualcun Altro: piรน amore di cosรฌ.
โVenite a meโ, significa contemplare il dito del Battista che indica lโAgnello di Dio che toglie il peccato del mondo per seguire Lui ed essere come agnelli in mezzo ai lupi.
โVenite a meโ che sono lโacqua viva, significa accettare lโinvito a bere di Lui per non avere piรน sete, per essere liberati da quella fatica assetante che ci porta a rincorrere con stoltezza i nostri falsi quotidiani, alla ricerca di sempre nuove cisterne che risultano volta per volta screpolate, non tengono acqua e quella poco che vi rimane risulta essere fangosa. Bere Lui significa lasciarci ristorare da quellโacqua viva che sgorga dal suo cuore, quellโacqua viva che รจ sapienza dโamore, sapienza di dono. Abbiamo sete, andiamo a Lui e beviamo. Noi stanchi a causa delle nostre inutilitร e oppressi dalle fatiche a seguire lโumana sapienza che non accetta la sapienza della croce, siamo chiamati a seguire Lui che รจ la vite e noi i tralci.
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Venite e rimanete per ricevere quella linfa vitale che diventa giร di per sรฉ un andare perchรฉ lโandare รจ fondamentalmente ed รจ un rimanere nellโamore. โVenite a me voi tutti affaticati e oppressi e io vi ristorerรฒโ perchรฉ chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna. La vita di Dio e questo cibo diventa il banchetto della misericordia per tutti i disobbedienti, perchรฉ il banchetto della misericordia ci rende obbedienti per misericordia non per merito.
Noi che siamo affaticati dalla Legge e oppressi dalla consapevolezza di non saperla osservare e di non riuscire a viverla, ascoltiamo la tua chiamata: โVenite a me!โ
Ascoltare questa chiamata significa comprendere che la Legge non dร forza, รจ solo lโamore libero che fa vivere ciรฒ che la legge dice, ma non dร .
La nostra fatica di tutti i giorni o il nostro essere oppressi dalle nostre giravolte, spesso condannati allโingarbugliamento della ragnatela delle nostre schiavitรน, in Lui amore incarnato del Padre diventa chiamata alla gioia del cammino, al riposo dellโamore, alla sua giustizia che ci fa mangiare di Lui e vivere di Lui.
Il nostro riposo รจ Dio stesso, รจ Lui la casa dellโuomo, quella casa a cui siamo invitati a ritornare continuamente dopo le nostre fughe, dopo i nostri reiterati tentativi di uccidere il Padre misericordioso pensando di poter fare a meno di Lui e di poterci appropriare della sua ereditร , di quella parte che ci spetta.
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Venite a me e state nella mia casa, la casa dello Spirito dโamore reciproco del Padre e del Figlio: riceverete ristoro!
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