p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 1 Ottobre 2020

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Non cโ€™รจ chi non รจ messe e non cโ€™รจ alcun discepolo che non sia chiamato ad andare a raccogliere la messe. Non รจ roba da preti, รจ roba da cristiani. Ognuno di noi sta a cuore al Signore della messe, come la messe sta a cuore al contadino.

Il dono di salvezza รจ proprio del seminatore Gesรน che passa la palla poi a noi, suoi discepoli. In quanto discepoli operai, non siamo chiamati a perseguire false sicurezze di successo, di numeri. Il dono della vita non รจ pretesa umana, รจ dono da chiedersi con insistenza. Non รจ dono da scribi e farisei, da gestori della cosa pubblica e da gestori della religione, รจ dono del Padre.

Lui, grazie a Gesรน, ci invia come agnelli in mezzo ai lupi: una missione da vivere in povertร  e sprovvedutezza, che ci espone, da indifesi, come Lui Agnello di Dio. Lโ€™agnello รจ mite e mansueto. Da vivo dona latte e lana, vale a dire che รจ cibo e vestito. Da morto, donando la sua pelle e la sua carne, diventa cibo e vestito. Cosรฌ si รจ inviati nella messe, come il Figlio di Dio, lโ€™Agnello che toglie il peccato del mondo.

Non importa se siamo tanti o pochi: agnelli siamo e agnelli siamo chiamati a rimanere, non divenendo mai lupi. Il lupo รจ la sapienza del mondo basata sullโ€™egoismo che ricerca ricchezza, potere e orgoglio. Lโ€™agnello รจ Gesรน amore, che vive in povertร  e umiltร , disponibile anche allโ€™umiliazione.

Il mondo, grazie alla sua sapienza, con i discepoli, come con Gesรน, si comporterร  sempre come il lupo. Il lupo mangerร  sempre lโ€™agnello, ma questo vincerร  perchรฉ la sua carne mangiata dal lupo diventerร  nel lupo energia per il bene.

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Il discepolo mandato come agnello a portare la pace e a guarire i malati, รจ invitato per ben due volte a mangiare e a bere. รˆ forse il primo frutto dellโ€™annuncio che diventa eucaristia: ciรฒ che tu doni ti ritorna come eucaristia, dono gratuito. Cosรฌ, senza tanti voli pindarici, nasce la comunitร  cristiana, la fraternitร  che vive del dono del Figlio.

Questo avviene in modo quasi naturale perchรฉ dove lโ€™amore รจ accolto, nasce la capacitร  di donare. Come Cristo, e i discepoli con Lui, ha dato tutto nellโ€™annuncio, cosรฌ chi accoglie lโ€™annuncio corrisponde a sua volta donando tutto del suo. Diviene agnello, dona se stesso, diviene discepolo, cibo ed eucaristia per i tanti che attendono lโ€™incontro con lโ€™amore, la sapienza della gratuitร  della croce.

Questa รจ il vero dono e ricompensa e mercede per lโ€™operaio: suscitare la capacitร  di donare con gratuitร . Questo avviene nel momento in cui noi cristiani diveniamo missionari senza nulla se non noi stessi da donare. La ricompensa รจ la gioia del Padre nellโ€™essere riamato dai figli.

Mangiare significa vivere. Mangiare tutto ciรฒ che ci presentano davanti รจ vivere senza preclusioni. Non cโ€™รจ piรน alcun cibo nรฉ profano nรฉ immondo per il discepolo. Il cibo รจ vero perchรฉ condiviso e donato, non perchรฉ ha qualsivoglia caratteristica salutista o di immondezza religiosa. Per questo la condivisione del cibo diventa luogo di condivisione della fraternitร  e dellโ€™amore, luogo di evangelizzazione, luogo dove si condivide e non si preclude.

Non vi sono preclusioni ideologiche, culturali, politiche, sociali e religiose. Ogni uomo รจ amato e purificato dal sangue di Cristo riscattato a caro prezzo. Ogni cosa รจ in sรฉ buona perchรฉ da Dio. Se accolta come tale e come tale mangiata, diventa per noi salvezza perchรฉ riempie il nostro corpo di amore. Amore che donato come agnelli e mangiato anche da chi รจ lupo, diventa energia di amore che entra nel fratello, luogo di conversione e luogo di dono.

Tutto รจ buono se vita donata. Allora lโ€™altro non รจ terra di conquista ma รจ motivo profondo di avere qualcuno di cui prendersi cura. Quando qualcuno si prende cura di noi, noi iniziamo la nostra guarigione fisica e interiore, del corpo e dello spirito, della mente e della volontร . Il nostro desiderio si rimette in moto verso la vita nuova, quella dove noi agnelli diveniamo cibo per i nostri fratelli, eucaristia quotidiana di vita.


AUTORE: p. Giovanni Nicoliย 
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