p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 1 Marzo 2020

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Un prete, lโ€™altra sera, alla radio, diceva che quanto sta avvenendo, il coronavirus, รจ un castigo della โ€œmadonnaโ€ perchรฉ siamo cattivi. Qualcuno lโ€™ha riportato a tavola e io sono uscito con una affermazione dura ma, secondo me, vera: questa, non รจ mia madre!

Quanti preti danno benedizioni perchรฉ la gente guarisca o perchรฉ si riesca a bloccare il virus o qualsiasi altra disavventura della vita. Siamo schiavi di una religione che Gesรน รจ venuto ad abolire e che noi continuiamo a fare risorgere. Ogni giorno. Una religione disumana semplicemente perchรฉ uccide la libertร  dellโ€™uomo. รˆ come se il Creatore avesse tolto la libertร  ad Adamo ed Eva perchรฉ non si lasciassero tentare dal Maligno nellโ€™Eden. Avrebbe dovuto fare quello, secondo la nostra religione, altrochรจ lasciarli liberi di sbagliare. E Gesรน vuole abolire questa religione semplicemente perchรฉ ci rende disumani. Noi no, noi ogni giorno la facciamo risuscitare facendo di tutto perchรฉ Dio sia dalla nostra parte contro qualche fratello di turno. Tutto questo nasce da una convinzione: noi siamo i buoni e gli altri i cattivi. Dio รจ buono solo se ci salva dal male, se ci libera dai nemici, se ci fa vincere sugli altri. Questo รจ il vero virus che infetta le nostre vite e uccide la nostra umanitร , perchรฉ uccide Dio Padre/Madre ritenendolo un genitore di poco conto, pronto solo a prendersela coi propri figli, fino a castigarli con una malattia, pur di dimostrare che noi abbiamo torto.

Non รจ vero che Dio รจ morto nei campi di sterminio: lรฌ รจ morto lโ€™uomo. Non รจ vero che Dio muore sui barconi che attraversano il Mediterraneo, lรฌ muore la nostra umanitร  immolata ad una religione idolatra anche se abbiamo il rosario in mano.

Gesรน, si incarna, si fa uomo, sente la fame, vive la tentazione, vorrebbe vincere la fame facendo pane con le pietre, vorrebbe far fuori i potenti che asserviscono gli uomini alla propria malattia di potenza, ma non lo fa.

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Gesรน, nelle tentazioni e in tutta la sua esistenza, fino sulla croce, non fa altro che uccidere Dio, questo Dio che รจ meglio scrivere con la โ€œdโ€ minuscola, perchรฉ altro non รจ che un idolo scaturito dalla nostra fantasia.

Noi siamo malati di soluzioni, di belle figure, di sconfiggere il male, di realizzazione, di un corpo sano: noi vorremmo un dio che ci risolva la vita.

Gesรน, nelle tentazioni, inizia ad uccidere dio, quel dio che fa morire il nostro cuore. Non ne vuole sapere di un dio che con potenza sconfigge il male magari con la forza, forza bruta che rade al suolo intere nazioni per dimostrare che noi abbiamo ragione, mentre invece รจ solo ragione del piรน forte. Gesรน uccide la volontร  del padre becera e divisoria. Il Divisore, il Diavolo, vuole divisione e noi, col nostro dio, creiamo ancora piรน divisione, fra i buoni e i cattivi, puntando a dito il fratello come incarnazione del male. E non ci accorgiamo che siamo noi ad incarnare il male.

Gesรน delude lโ€™uomo e non trasforma i sassi in pane. Gesรน delude lโ€™uomo perchรฉ non usa il potere e la forza a fin di bene. Gesรน uccide dio e chiede anche a noi ogni giorno di ucciderlo. Dobbiamo uccidere il dio che serve se vogliamo credere nellโ€™inutilitร  del Padre. Uccidere dio รจ far vivere lโ€™uomo, renderlo umano e vero. Uccidere dio significa fallire secondo il mondo, รจ essere inutili e perdenti, รจ essere dunque liberi e umani. Dio muore in nome dellโ€™umana libertร  e della libera umanitร . Basta col dio potente e miracoloso, quel dio cattivo che ha bisogno della madonna perchรฉ si converta ad essere buono e faccia il bene per i suoi figli: mi si attorcigliano le budella a pensare quanta predicazione su questo dio inutile, falso e disumano abbiamo fatto. Non mi interessa un dio dialetticamente bravo e convincente, schierato con gli uomini, di solito bianchi e potenti, che riempie i miei bisogni ma รจ senza pietร  verso il bimbo che muore di fame perchรฉ povero. Gesรน prova ogni giorno ad uccidere il mio dio: questa sembra essere la grande scommessa dellโ€™incarnazione.

Nel deserto, nella fame, nella sventura, nel silenzio di Dio cโ€™รจ spazio per lo Spirito di amore che aleggia sulle acque della nostra vita. Silenzio del Padre, silenzio del Figlio, breve brezza leggera dello Spirito. Gesรน tace e lascia che lโ€™idolo della paura prenda piede perchรฉ possa emergere di nuovo la nostra libertร , unica via per umanizzarci. Non mi interessa un dio che mi salva dalla morte. Sarebbe un dio che non mi vuole a casa sua dove sono chiamato ad andare a vivere con Lui. Non mi interessa un dio facile che mi risolva i problemi moltiplicando miracoli, omicida della nostra umanitร . La nostra tentazione รจ chiara: far risorgere oggi questo dio che non รจ padre e non รจ madre, che non รจ Maria e non รจ Gesรน. Questa immagine di dio Gesรน vuole colpire non cedendo alle tentazioni diaboliche del deserto. Sa bene che uccidere questo dio significa scatenare le ire di Caifa e la vendetta di Erode e il menefreghismo di Pilato. lo sa che questo รจ donare la propria vita che porta alla croce: ma non molla e dice no al Maligno tentatore nel deserto. Uccidere dio รจ deludere lโ€™uomo disumanizzato invitandolo sulla via della umanizzazione, che รจ libertร  di essere figli dello stesso padre. Lโ€™uccisione di questo dio mi rimette in cammino, leggero, verso il Padre. Camminare lasciando le certezze, vivendo il dono del silenzio anche di Dio. Basta con lโ€™immagine consolatoria di dio. Basta col dio che noi vogliamo, quel dio che scende dalla croce per dimostrare che รจ dio rifiutando il dono di amore della propria vita per noi. Basta col dio che non mi fa fallire e mi permette di salvarmi la faccia. Voglio il Dio Padre che amo fino alla morte per potere entrare nel suo abbraccio di Madre. Questo Dio di Gesรน che presidia il deserto morendo sconfitto perchรฉ lโ€™uomo possa essere liberato dalle religioni schiave del divino potente rinascendo a sua immagine e somiglianza, libero di essere bene pur tentato dal Maligno Divisore che usa dio per ammaliarci e ingannarci.

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