Le situazioni di autolesionismo in cui noi umani ci ritroviamo, non sono poche e non sono cosa da poco conto. Sono situazioni in cui non possiamo fare a meno di farci del male. In queste realtร , รจ vero, noi ci sentiamo bloccati e quasi inchiodati. Non vediamo vie di uscita e non riusciamo a cogliere possibilitร di cambiamento. Sono situazioni, anzi, alle quali ormai siamo affezionati. Le sentiamo velenose per la nostra esistenza, ne vediamo tutta la mortiferitร ma non riusciamo a farne a meno. ร una situazione di schiavitรน dove perรฒ abbiamo le nostre certezze e dove noi siamo riusciti a farci un nostro nido, dove noi abbiamo dei punti di riferimento certi.
Sono situazioni che in sรฉ sembra non abbiano quasi nulla che non vada: sono semplicemente situazioni di schiavitรน che noi giustifichiamo dicendoci che non รจ possibile fare diversamente, dicendoci che almeno un tetto ce lโabbiamo sulla testa, che tutti fanno cosรฌ, che almeno un pasto caldo ce lo abbiamo.
La negativitร di queste situazioni che hanno anche qualcosa di buono, รจ data proprio dal fatto che noi le giustifichiamo negando tutto quanto di non buono รจ per noi.
In queste situazioni noi riconosciamo Gesรน come il Santo di Dio e a Lui chiediamo, in nome di Dio, di non tormentarci. Riconosciamo Gesรน come Figlio del Dio Altissimo, e nonostante sappiamo la grandezza della sua santitร nei confronti dellโumano, chiediamo a Lui di non tormentarci.
Lo vogliamo accomodante, il nostro Dio. Un Dio che non ci scomodi neppure nella insanitร delle nostre situazioni vitali. Viviamo fra i morti, in mezzo ai sepolcri, isolati da tutti e non riusciamo piรน ad accogliere Colui che, da queste situazioni, viene a liberarci. ร meglio rimanere in Egitto, schiavi sรฌ, ma sapendo almeno dove potremmo essere sepolti e sapendo che, nonostante la durezza delle nostre condizioni di schiavi, almeno un poโ di cipolle e pane lo abbiamo assicurato.
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Questo modo di essere รจ proprio di tutti noi, รจ proprio della gente che dalla cittร e dalle campagne vengono per vedere cosa รจ successo. Vedono lโindemoniato seduto accanto a Gesรน e sano di mente e ne hanno paura. Abbiamo paura della salvezza, temiamo la liberazione, preferiamo il fetore caldo del fiato mortifero della nostra schiavitรน. Un caldo che gela il sangue: ma preferiamo quello alla chiamata alla nostra sanitร mentale.
Preferiamo la nostra pazzia con una bella mandria di porci che ci dona sicurezza, allโessere sani di mente senza alcuna sicurezza. Come si fa a rimanere impauriti di fronte ad un sano di mente guarito dalla sua pazzia, e non gioire per il dono che รจ stato fatto? Eppure questo fanno i Geraseni, questo facciamo noi. Non riusciamo a scorgere il bello dello stare seduti accanto a Gesรน, sani di mente, senza tanti porci in mezzo ai piedi, preferiamo la sicurezza delle nostre follie fetide e velenose.
La vicinanza di Gesรน che ci guarisce dalla follia รจ misericordia che rigenera alla vita e che lโindemoniato liberato รจ chiamato ad annunciare. Ogni persona aiutata da Dio e grazie a noi, che riacquista libertร del cuore, della mente, del fisico, del desiderio, della volontร , รจ dono di misericordia. ร piรน che una confessione, รจ misericordia pura e vera che siamo chiamati a riconoscere e a donarci reciprocamente. Consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, mostrare gli errori e i peccati, incontrare gli afflitti e consolarli, essere pronti al perdono delle offese e a chiedere perdono per quelle da noi procurate, la capacitร di sopportare con pazienza con un occhio aperto al futuro le persone moleste, pregare Dio per i vivi soprattutto nostri nemici e i defunti che ci hanno lasciato, tutto questo รจ misericordia che rigenera a vita nuova il prossimo. Non nasce da un punto di vista di superioritร . Nasce da un cuore buono e misericordioso che non puรฒ non interessarsi del fratello che vive in condizioni di buio e di morte.
Noi siamo inviati ad essere gente di liberazione che agiscono grazie alla libertร a noi donata dal Cristo. Come tali siamo invitati ad accogliere lโinvito che il Signore Gesรน fa a noi e al nostro prossimo: โVaโ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciรฒ che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per teโ.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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