Quanto gioca nella nostra esistenza il parere degli altri? Non dico il parere che chiediamo e che ci viene donato come aiuto e sostegno alle nostre scelte. Parlo del parere degli altri come sentore della gente, che cosa pensano di noi, quali sono le chiacchiere che fanno su di noi e dalle quali nessuno รจ escluso.
Quanto pesa in noi questo pensiero e questo modo di essere e di agire? Da questa preoccupazione dipende il peso che noi diamo alla nostra immagine.
Se una cosa che hai realizzato e della quale andavi orgoglioso, non funziona, quanto pesa sul tuo cuore e nella tua testa questa realtร che non รจ andata a buon fine? Che gli altri pensino, e magari gioiscano, per il tuo fallimento, รจ cosa che pervade la tua vita o รจ cosa che ti tocca, perchรฉ รจ cosa naturale essere toccati da una cosa che non va, ma non blocca la tua vita?
Un imprenditore che non riesce a pagare i suoi operai, uccide la sua famiglia, si uccide e brucia la sua impresa cosa dice alla nostra vita? Non รจ questione di giudicare questa persona e neppure di condanna, รจ questione di volere capire cosa realmente si รจ mosso in lui, e si muove in noi, per tentare di dare una risposta sana ad una realtร cosรฌ drammatica. Cosa gli รจ mancato? Che cosa avrร pensato? Quanto la pubblicitร che fanno i giornali di queste realtร , ha influito negativamente in lui e su di lui?
A causa dellโimmagine che si รจ giocato, Erode, di fronte agli altri, non sa piรน essere fedele neppure alla sua paura: รจ schiavo degli altri che lo osservano. A causa di ciรฒ inizia un passamano di testa che รจ drammatico. Il verbo che viene utilizzato รจ โdareโ. La ragazza chiede che le sia data la testa ed Erode ordina che le sia data la testa del Battista.
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Qui si dร la testa alla Voce che testimonia la Parola. ร la Parola fatta pane, cibo velenoso per chi se ne impossessa, cibo di salvezza per chi lo riceve come dono. Chi si impadronisce della testa della Voce, di uno che grida nel deserto, avvelena se stesso, ne รจ intimorito, si porta dietro il rimorso fino a credere che il Battista รจ risorto dai morti. La paura fa novanta e ciรฒ che sarebbe salvezza, la risurrezione, diventa fonte di paura e di timore.
ร una testa data e consegnata di mano in mano. ร il dies natalis del Battista che viene alla luce, testimone della Veritร .
Cโรจ una corsa, cโรจ una danza che si gioca dalla sala al carcere, dal carcere alle mani della fanciulla, dalle sue mani a quelle della madre Erodiade: cosรฌ finisce la danza della stoltezza che ottiene una sola cosa: la morte.
Erode dice la veritร : Giovanni รจ morto e Gesรน che fa prodigi รจ Giovanni risorto. Infatti รจ vivo piรน che mai, come la veritร che รจ diventata sua vita.
Il Battista, il guastafeste della vita di Erode, ritorna per richiamarlo al bene, richiamo che non saprร accogliere e ascoltare. Il timore non lascia spazio alla conversione.
Oggi il Battista viene a noi come Voce di uno che grida nel deserto e ci dice: danza la vita, danza la vita con me. Non temere, non lasciarti cadere le braccia. Sei accusato, sei messo alla gogna? Non temere: ritorna al centro e ritrova il tuo vero volto e riparti da lรฌ. Questa รจ la tua risurrezione questโoggi.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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