p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 8 Ottobre 2023

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Lโ€™illusione del possesso

Il rischio degli incarichi a vita รจ di entrare molto facilmente nellโ€™illusione di poter fare quello che vogliamo con ciรฒ che ci รจ stato affidato. Se invece gli incarichi durano per un determinato tempo, abbiamo la possibilitร  di essere piรน consapevoli del fatto che quello che ci รจ stato affidato non รจ nostro. Su questa considerazione probabilmente siamo tutti dโ€™accordo, ma nel momento in cui applichiamo questa valutazione alla nostra vita, ci rendiamo conto che facciamo fatica ad accogliere questa veritร . Consideriamo infatti la nostra vita come qualcosa che รจ nostro, una nostra proprietร , di cui possiamo fare quello che vogliamo.

Si tratta evidentemente di unโ€™illusione, dal momento che non cโ€™รจ nulla che ci appartenga stabilmente e che non ci possa essere tolto in qualsiasi momento: gli affetti, la salute, i ruoli, la vita stessa! Possiamo anche crogiolarci in questa illusione, ma prima o poi la realtร  bussa alla nostra porta. Anche la parabola che Gesรน racconta nel Vangelo di questa domenica, attraverso lโ€™immagine della vigna affidata ai contadini, ci fa riflettere sulla tentazione del possesso, laddove le cose ci sono date solo in affitto.

Lo spazio della relazione

Lโ€™immagine della vigna, usata da Gesรน, รจ molto evocativa, perchรฉ puรฒ essere utilizzata a piรน livelli. Innanzitutto perchรฉ la descrizione di questa vigna, circondata da una siepe e arricchita da un torchio e da una torre, riporta il lettore biblico allโ€™immagine del giardino della creazione, che a sua volta perรฒ era per Israele lโ€™immagine della terra che Dio aveva preservato e dato al suo popolo.

Il dono della terra (giardino, vigna) diventa poi per ogni Israelita e per ogni uomo lโ€™immagine della vita stessa che Dio affida a ciascuno di noi. Il giardino รจ lo spazio della relazione con Dio e lโ€™albero che sta al centro, come la torre nella vigna, rappresenta il criterio per orientarsi, la Legge.

Alla luce di questa immagine, Israele รจ chiamato a chiedersi come sta vivendo la relazione con Dio. Giร  una volta infatti, al tempo dellโ€™esilio in Babilonia, Israele aveva perso quella terra. Non cโ€™era piรน lo spazio della relazione con Dio. Potremmo chiederci come stiamo vivendo la relazione con il creato che Dio ha messo a nostra disposizione. Ma ciascuno di noi deve anche chiedersi come sta vivendo quello spazio di relazione con Dio che รจ la vita personale, il tempo e lo spazio, limitati, che Dio ci ha dato.

Affittuari, non proprietari

Lโ€™immagine usata da Gesรน รจ pertanto molto chiara: la vigna รจ stata data ai contadini in affitto, non รจ una loro proprietร . Ogni dono che abbiamo ricevuto nella nostra vita, ovvero tutto ciรฒ che siamo e abbiamo, ritorna sempre alla sua fonte, cioรจ a Dio, e non diventa mai nostra proprietร .

Dopo aver affidato la vigna ai contadini, il padrone perรฒ se ne va lontano: questa espressione potrebbe da un lato suscitare una certa angoscia, come se Dio si allontanasse da noi, lasciandoci a noi stessi. Dโ€™altra parte perรฒ รจ anche lโ€™immagine di un Dio che si fida, prova a lasciarci fare da soli. Questa assenza di Dio si trasforma purtroppo in unโ€™occasione di tentazione. Non vediamo piรน il legittimo proprietario e ci illudiamo di poterci sostituire a lui.

Il tempo di restituire

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Arriva sempre perรฒ il tempo della raccolta dei frutti, il tempo cioรจ del giudizio, il momento in cui siamo messi davanti alla realtร . Ci sono situazioni della vita che ci ricordano che non siamo i proprietari di quella vigna. E allora reagiamo male. Non vogliamo accettare la realtร . Diventiamo violenti e cerchiamo di eliminare tutto quello che ci racconta una storia che non vogliamo vedere. รˆ il tempo della restituzione, in cui siamo chiamati a ridonare quello che abbiamo ricevuto. Il tempo della restituzione per eccellenza รจ quello in cui siamo chiamati a restituire la nostra stessa vita.

Lโ€™esclusione del proprietario

Quando siamo presi dallโ€™illusione di voler possedere e non accettiamo la realtร , arriviamo a mettere il Figlio, cioรจ Gesรน, fuori dalla nostra vita: i contadini lo cacciarono fuori e lo uccisero. รˆ quello che facciamo anche noi, come societร , come singoli, ma a volte anche come Chiesa. Cristo non trova piรน accoglienza nella nostra vigna, sebbene gli appartenga! Gesรน รจ il primo degli scartati, immagine di tutti coloro che ogni giorno sono messi da parte perchรฉ considerati una minaccia, tutti coloro che sono scartati perchรฉ ci ricordano la nostra inadeguatezza. Ma รจ proprio attraverso gli scartati, a partire da Gesรน scartato e pietra angolare, che Dio costruisce il suo Regno.

Possiamo giudicare da noi stessi questa situazione: cosa farร  il padrone della vigna a quei contadini? Siamo messi davanti a questa domanda, rendendoci conto perรฒ che noi siamo tra quei contadini!

Leggersi dentro

  • Cosa ne sto facendo della vigna che Dio mi ha dato?
  • Sono pronto a restituirla o mi illudo di esserne il padrone?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte