p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 30 Maggio 2021

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Lo spazio dellโ€™amore

Per quanto possiamo cercare di migliorare noi stessi, di potenziare le nostre capacitร , addirittura di difenderci da ogni possibile malattia, ci rendiamo conto che restiamo sempre limitati, imperfetti, bisognosi di cure. Nasciamo proprio cosรฌ, mancanti, incompleti, incapaci di sopravvivere da soli. Chissร  se in questa imperfezione originaria non ci sia giร  scritto il mistero dellโ€™amore. Sรฌ, perchรฉ laddove tutto รจ giร  a posto, laddove non ci sono imperfezioni e mancanze, difficilmente ci puรฒ essere spazio per lโ€™amore. In una coppia di persone perfette, generalmente ci puรฒ essere competizione o indifferenza, ma difficilmente troviamo lโ€™amore.

Nella Bibbia leggiamo piรน volte che Dio non ha scelto un popolo perfetto, grande e forte, ma una nazione piccola, povera, disprezzata. Nonostante le nostre pretese, oggi continuiamo a trovarci davanti a una Chiesa imperfetta, che molte volte attira la nostra condanna, eppure proprio quellโ€™imperfezione diventa lo spazio dellโ€™amore.

Una Chiesa imperfetta

Anche alla fine del Vangelo, come leggiamo nel testo di questa domenica, la Chiesa che viene inviata ad annunciare รจ una Chiesa imperfetta. Fin dallโ€™inizio ci aveva accompagnato la simmetria del numero dodici: era lโ€™ideale, il compimento del nuovo Israele, il modello che prende corpo. Ma ora la Chiesa si trova sciancata, senza un pezzo, barcollante, come un tempio greco senza una colonna: ยซGli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicatoยป (Mt 28,16).

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รˆ quella la Chiesa inviata ad annunciare lโ€™amore di Dio. Una Chiesa che si deve muovere: non puรฒ rimanere in Giudea, ma deve uscire, camminare, arrivare fino in Galilea, dove trova un pubblico imperfetto, poco ortodosso, lontano dai luoghi del potere politico e religioso.

A volte, anche noi preti, vorremmo delle assemblee perfette: quelle che comprendono le nostre parole, ma non troppo per non farci concorrenza, vorremmo delle assemblee affettuose, ma non impiccione, vorremmo assemblee silenziose, ma anche gioiose. Invece ci troviamo davanti sempre assemblee imperfette, come la Chiesa nascente, ed รจ questa la Chiesa da amare.

La Chiesa che annuncia

La Chiesa inviata ad annunciare lโ€™amore di Dio รจ una Chiesa che dubita e persino un poโ€™ ipocrita: ยซQuando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitaronoยป (Mt 28,17). Cโ€™รจ un atteggiamento esteriore che non corrisponde alla predisposizione interiore. รˆ la nostra imperfezione di cristiani che continuano, fintamente convinti, nelle loro pratiche, mentre nel profondo ci lacera il dubbio. รˆ lโ€™imperfezione di ogni cammino spirituale, di ogni fede che si interroga, di ogni credente che non puรฒ non sostare un poโ€™ nella stazione del dubbio.

Quale amore annunciare?

Paradossalmente, solo questa Chiesa imperfetta puรฒ annunciare lโ€™amore vero, un amore che non รจ solitario, non รจ lโ€™amore del numero uno, non รจ lโ€™amore del motore immobile di Aristotele, beato nella sua perfetta solitudine, ma non รจ neanche lโ€™amore del due, lโ€™amore adolescenziale, lโ€™amore della coppia chiusa in se stessa, dove io amo te e tu ami me e tutto il resto non esiste. Se lโ€™amore dellโ€™uno รจ lโ€™amore del narcisista, di chi non vuole chiedere, di chi si considera lโ€™origine e la fine del mondo, lโ€™amore del due รจ lโ€™amore della reciprocitร  sterile, lโ€™amore che non dร  frutto e che ben presto si svuota.

Amore trinitario

Lโ€™amore vero รจ quello dellโ€™eccesso, lโ€™amore fuori di sรฉ, รจ lโ€™amore che si consegna ad altri e non resta chiuso nรฉ nellโ€™isolamento nรฉ nella reciprocitร . Per questo lโ€™amore vero puรฒ essere solo trinitario! รˆ lโ€™abbraccio tra il Padre e il Figlio consegnato allโ€™umanitร . รˆ lo spazio della relazione tra il Padre e il Figlio dentro cui ogni uomo รจ invitato ad abitare. รˆ la comunione che non si esaurisce nella reciprocitร , ma che diventa dono per altri. Abbraccio, spazio, comunione, nomi diversi per dire Spirito santo!

Provvidenziale imperfezione

La vana ricerca della forma perfetta ci allontana dalla pienezza dellโ€™amore perchรฉ ci chiude nellโ€™isolamento dellโ€™uno, nellโ€™illusione di prenderci cura in maniera assillante del nostro io. Altre volte, quella vana ricerca della forma perfetta ci trascina nel vortice della reciprocitร , in cui lโ€™uno diventa misura dellโ€™altro senza arrivare mai alla meta inesistente di un equilibrio consolidato. Non ci resta dunque che amare lโ€™imperfezione, perchรฉ solo quando avvertiremo una mancanza, potremo essere riempiti.

Dio con noi

La promessa che accompagna tutto il Vangelo, dallโ€™inizio alla fine, รจ il desiderio di Dio di colmare con la sua presenza questa mancanza che ci abita: il Vangelo di Matteo si apriva con il nome di Emmanuele, Dio che sta con noi, e si chiude con la promessa di Gesรน: ยซIo sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!ยป. Si tratta di una grande inclusione, come un grande abbraccio, lโ€™abbraccio di Dio, che tiene insieme tutta la nostra vita. Dove cโ€™รจ la presunzione della perfezione, perciรฒ, non ci puรฒ essere spazio per Dio, perchรฉ il nostro Io occupa giร  tutto il nostro mondo. Riconosciamo allora il nostro limite e presentiamolo al Signore, affinchรฉ sia Lui a colmarlo e a valorizzarlo con la sua grazia.

Leggersi dentro

  • Qual รจ il tuo modo di amare?
  • Ti senti amato dal Signore?

P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte


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