Il peso delle pietre
ยซMettiamoci una pietra sopra!ยป: quante volte siamo stati tentati di affrontare cosรฌ le situazioni faticose della vita.
Eppure, se continuiamo a fare cosรฌ, ci ritroveremo prima o poi sotto un cumulo di macerie! Pensiamo di dimenticare, ci illudiamo di cancellare le difficoltร evitando di affrontarle. In realtร quella pietra la mettiamo sopra noi stessi, fino ad arrivare al punto da non sopportarne piรน il peso. Di pietra in pietra, rischiamo di trasformare la nostra vita in un sepolcro.
Il sepolcro รจ lโimmagine di tutte le nostre situazioni di morte, dove non cโรจ vita, dove ci sentiamo spenti e senza speranza. Di bare in questi giorni ce ne sono tante, troppe, al punto da non avere piรน spazio per seppellirle! La nostra vita non puรฒ diventare un corteo funebre.
Il Vangelo di questa domenica ci assicura che Dio non si rassegna davanti alle nostre tombe. ร vero, la vita, senza il Signore, diventa un sepolcro, proprio come dice Marta, la sorella di Lazzaro, a Gesรน: ยซse tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe mortoยป. Sรฌ, la vita diventa un sepolcro quando non รจ abitata da Dio. La vita si spegne quando Gesรน รจ lontano.
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Tutto il testo di Gv 11,1-45 ruota intorno allโimmagine del sepolcro. Solo alla fine, negli ultimi versetti, troviamo il racconto della risurrezione di Lazzaro. Oggi siamo chiamati a guardare perciรฒ ai sepolcri che ci siamo costruiti o nei quali la vita ci ha buttato, per chiedere al Signore di essere liberati: ยซEcco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra dโIsraeleยป (Ez 37,12).
Lโamico malato
Tutti ci troviamo nella condizione di Lazzaro, il cui nome significa Dio aiuta. La chiave per comprendere questo testo di Giovanni si trova infatti nelle parole che i messaggeri, mandati da Marta e Maria, portano a Gesรน: ยซColui che tu ami, รจ malatoยป. Siamo noi. Sono io colui che Gesรน ama e che รจ malato. Questa รจ la realtร di ciascuno di noi. Gesรน non si rassegna davanti a questa malattia e viene in quel mondo che รจ Betania, nome significativo anche in questo caso, perchรฉ vuol dire casa della sofferenza. In questo mondo, che รจ la casa della sofferenza, Gesรน viene a svegliarmi.
Entrare nella sofferenza di un altro per guarirlo ha sempre un prezzo. Nel testo infatti i discepoli sono meravigliati di questa iniziativa di Gesรน, perchรฉ vuole tornare in Giudea dove hanno appena cercato di lapidarlo. Gesรน รจ disposto ad affrontare la morte per salvare lโamico: questo รจ lโamore! Del resto, poco piรน avanti, nel Vangelo di Giovanni, Gesรน stesso dirร : ยซNessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amiciยป (Gv 15,13).
Ricordiamoci anche che nel Vangelo di Giovanni, la guarigione di Lazzaro sarร uno dei motivi che accelererร il processo contro Gesรน, perchรฉ quella risurrezione รจ considerata dai Farisei e dai Giudei come scandalosa e pericolosa.
Sapere o credere?
Davanti al sepolcro, davanti alla sofferenza e alla morte, ciascuno di noi reagisce in modo diverso. E a partire da quel sepolcro, ciascuno รจ chiamato a percorrere il suo cammino di conversione. Marta, per esempio, si renderร conto che, a fronte di tutte le cose che sa su Dio, nel profondo non crede che Gesรน possa cambiare la vita delle persone. Nel testo, infatti, piรน volte, Marta ripete ยซio soยป. La sua fede รจ fatta di conoscenze, forse di studio e di approfondimento. Ma quando Gesรน dice di rimuovere la pietra dal sepolcro di Lazzaro, Marta vorrebbe fermarlo, perchรฉ il cadavere manda giร cattivo odore! Marta ha bisogno di percorre quel cammino che porta dal sapere delle cose su Dio al credere in Gesรน. Del resto รจ la domanda che Gesรน stesso le rivolge: ยซchiunque vive e crede in me, non morrร in eterno. Credi tu questo?ยป (Gv 11,26). La risposta di Marta, che dice di credere, รจ perรฒ smentita dalla sua reazione davanti al comando di Gesรน.
Esci dal tuo lamento!
Il sepolcro diventa talvolta il luogo del nostro lamento, il pretesto per trasformare la nostra vita in una commiserazione senza fine. Un motivo per non prendere in mano le nostre situazioni. Maria, lโaltra sorella di Lazzaro, รจ ferma, seduta in casa, immobile. Il verbo che maggiormente le viene attribuito รจ piangere. Sembra che nella sua vita non sappia fare altro. Chi la vede piangere, persino Gesรน, รจ travolto dalla sua commozione. Il pianto di Maria รจ contagioso. Ma anche per lei cโรจ una parola: ยซil maestro รจ qui e ti chiamaยป (Gv 11,28). Gesรน ti chiama a uscire da quella vita che hai trasformato in un sepolcro. Non restare immobile, seduto sul pavimento della tua casa, trasformandola nel luogo del tuo lamento. Gesรน ti chiama a uscire e a ritrovare la speranza.
Vieni fuori!
Gesรน ridona vita a un cadavere che รจ giร in decomposizione. A volte forse ci sentiamo proprio cosรฌ, perduti e senza futuro. Ritornare a vivere sembra impossibile.
Gesรน toglie la pietra pesante che sta schiacciando la nostra vita. Apre i nostri sepolcri, ma siamo noi che dobbiamo avere il coraggio di uscire e di affrontare la realtร . Questo cammino di liberazione non รจ immediato: Lazzaro ha i piedi e le mani legate dalle bende. Dio si serve di mediazioni: chiede ad altri di sciogliere quei legami. Forse anche noi siamo chiamati ad accogliere queste mediazioni nella nostra vita o a diventare mediazione per altri, portando libertร e speranza.
Leggersi dentro
- Da quali situazioni di morte il Signore ti chiama ad uscire?
- Credi che Gesรน possa efficacemente operare nella tua vita?

Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) – Fonte
