Dinamiche umane
Ci sono alcune situazione che fanno parte della vita umana, situazioni che, prima o poi, viviamo tutti. Sono esperienze, dolori, sofferenze che prima o poi incontriamo. Ma forse ciรฒ che rende tutto questo molto piรน faticoso รจ la percezione di essere soli dentro questo dramma.
Se leggiamo con questo sguardo il racconto della Passione, ci accorgiamo che ritroviamo molte di queste situazioni che appartengono alla vita di tutti noi. Gesรน le attraversa per dire che non siamo soli. Ogni volta che siamo lรฌ, in quel dramma, lui lo sta attraversando con noi. E forse proprio oggi io sono lรฌ, in uno di quei momenti. Nulla di quello che ci accade รจ inutile, ma puรฒ essere trasformato in una stazione di questo cammino di redenzione.
Tradimento
La prima esperienza drammatica รจ quella di sentirci traditi: chi ci รจ stato accanto, la persona di cui ci siamo fidati, ha aspettato lโoccasione propizia per consegnarci. A volte รจ persino unโistituzione dalla quale pensavamo di poter essere tutelati. Hanno atteso, ci hanno illuso, hanno mentito fino al momento in cui hanno messo in vendita la nostra vita. Per tutelare i loro interessi, per salvare la loro immagine, per dare seguito ai loro progetti, ci hanno consegnato.
A volte ti senti venduto proprio in quella relazione dove hai dato la tua vita, il corpo e il sangue, proprio lร dove ti sei lasciato baciare, hai creduto nellโaffetto. Il tradimento dilaga, parte da Giuda, ma coinvolge tutti gli amici, tutti infatti alla fine, davanti alla minaccia del pericolo. lo abbandonarono e fuggirono! (Mt 26,56)
Le false promesse
Il tradimento svela le false promesse, le promesse di chi si riempiva la bocca di garanzie, chi ti raccontava che ti avrebbe difeso e tutelato. Ma nel momento in cui si tratta di compromettersi per te, ti abbandona, ti lascia solo, dice di non conoscerti, ti rinnega. Pietro ha fatto proclami, forse ci ha anche creduto veramente, ma alla prova dei fatti, scompare, non si fa piรน sentire, come quelli che cerchi invano, che non ti rispondono piรน, che fanno finta di non conoscerti.
La stanchezza
Si puรฒ resistere fino a un certo punto. Poi ci si stanca, non si riesce neanche piรน a pregare, perchรฉ tutto sembra inutile. Dio sembra assente, resta in silenzio, non risponde. I discepoli, come accade anche a noi nei momenti difficili, si addormentano (cf Mt 26,43), non hanno il coraggio di guardare quello che sta succedendo. Gli occhi si fanno pesanti, perchรฉ il cuore non riesce piรน a sperare. Tutto sembra ormai finito. Le cose non sono andate come speravamo.
La vendetta
Per un momento abbiamo anche pensato di vendicarci, abbiamo recuperato quella spada (cf Mt 26,51) che portavamo sempre con noi, lโarma che abbiamo custodito. In fondo non abbiamo mai pensato che Dio potesse salvarci veramente. Ci siamo tenuti le nostre armi, quelle da utilizzare al momento opportuno. Ma ormai non servono piรน neanche quelle. Abbiamo solo fatto la figura di quelli che non si sono fidati fino in fondo. Siamo rimasti delusi e senza speranza.
Il processo
La vita รจ sempre piรน o meno un processo. Siamo sempre sotto processo: la vita, gli altri, indagano su di noi, ci osservano, aspettano un nostro errore, aspettano lโoccasione per colpirci. Non si fanno scrupoli a interpellare falsi testimoni (cf Mt 26,60): lโimportante, per loro, รจ solo vincere, avere ragione, dimostrare che รจ proprio come hanno detto loro.
Sono gli ipocriti che si stracciano le vesti (cf Mt 26,65), gli ipocriti, che spesso sono quelli che hanno responsabilitร sugli altri, che fanno finta di essere alla ricerca della veritร , invece sono solo alla ricerca della loro pruriginosa vendetta. Vogliono vincere solo per dimostrare di essere piรน forti. ร il modo in cui si illudono di trovare senso alla loro vita: condannare, rovinare la vita degli altri, distruggere lโesistenza di un altro pensando di nutrire il proprio egoismo affamato. In fondo accusano sempre in maniera preventiva, per evitare di essere messi loro stessi sotto giudizio.
Lโumiliazione
La via del tradimento, della vendetta e della condanna passa sempre attraverso la stazione dellโumiliazione. Lโuomo cattivo prova sempre a togliere allโaltro la sua dignitร : lo spoglia nel tentativo di mostrare a tutti la sua nuditร , vuole mostrarlo fragile affinchรฉ altri ne possano approfittare. Ci si prende gioco dellโaltro, lo si traveste di un abito che non รจ suo, gli si cuce addosso una storia che non gli appartiene. In quante realtร si procede cosรฌ? La storia della passione รจ proprio finita una volta per sempre o torna a ripetersi nella vita di tanti poveri Cristi?
Il rimorso
Alcuni si pentono altri no. Giuda vive lโesperienza del rimorso, i capi dei sacerdoti e gli anziani no (cf Mt 27,4). Giuda riconsegna il denaro, i capi dei sacerdoti e gli anziani ci fanno altri affari. Prendere consapevolezza del male compiuto puรฒ essere unโesperienza ancora piรน drammatica, forse proprio per questo la respingiamo, ci rifiutiamo di ammettere la nostra cattiveria, continuiamo a vivere con il nostro peccato, mettiamo un impedimento alla redenzione che vorrebbe inondare la nostra vita.
La corruzione
Tutto questo puรฒ accadere solo grazie a un sistema generalizzato di corruzione: uffici, tribunali, comunitร , strutture di potereโฆ la sofferenza degli uomini e delle donne di ogni tempo puรฒ avvenire solo perchรฉ intorno non cโรจ la solidarietร e la giustizia, ma la corruzione e lโinteresse volgare per il proprio misero pezzo di potere.
I capi dei sacerdoti e gli anziani sobillano la folla (cf Mt 27,20), la manipolano per farne uno strumento per conseguire i loro interessi: รจ la gogna mediatica, la creazione del mostro, la costruzione della narrazione che deve andare solo in quella direzione. Tutti devono dire che Barabba va liberato e Gesรน sia condannato. Ripetiamolo tutti insieme! Piรน forte รจ il grido della folla, piรน il potere sarร persuaso che non si puรฒ fare altrimenti. Costringiamo chi deve giudicare a voler tutelare la sua immagine: se agirร in modo diverso, se si comporterร in coscienza, giungendo ad altre conclusioni, la folla lo distruggerร . E come sempre il potere sceglie di tutelare se stesso e la propria immagine!
La solidarietร
ร vero, ci sono anche piccole gocce di rugiade, la solidarietร di chi inconsapevolmente si sente costretto a condividere quella croce. Ci sono anche altri nella stessa situazione: ci si guarda nella reciproca sofferenza. Non cambia nulla, ma forse ci si sente meno soli. La croce, prima o poi, cerca le spalle di ciascuno di noi.
Lโautosalvezza
Quando la sofferenza diventa estenuante, ti chiedi dove hai sbagliato, forse avresti dovuto pensare di piรน a te stesso, ti chiedi chi te lโabbia fatto fare. ร la tentazione dellโautosalvezza, che persino Gesรน deve affrontare fino allโultimo momento. Abbiamo gli occhi addosso sempre: attese, pregiudizi, richieste. La pressione di dimostrare quanto vali, chi sei veramente, quello che gli altri non hanno capito. Ma vale veramente la pena? Devo vivere per dimostrare qualcosa a qualcuno? Devo agire solo perchรฉ gli altri vogliono vedere il mio spettacolo?
Gesรน per primo resiste a questa tentazione fondamentale che si ripresenta nella vita di ciascuno di noi (cf Mt 27,42). Come Gesรน, posso vivere fino in fondo quello che sono e ciรฒ in cui credo.
Lโabbandono
Sรฌ, in questo modo ci si sentirร anche abbandonati, forse persino da Dio. Cโรจ un momento in cui siamo proprio soli, dipende solo da noi cosa vogliamo farne della nostra vita. Gesรน trasforma lโesperienza dellโabbandono nellโoccasione per abbandonarsi al Padre. Sta qui il passaggio fondamentale che ci fa entrare definitivamente nella vita vera.
Riconoscimento o rassegnazione
E forse chissร , qualcuno si accorgerร di chi eravamo, di quello che abbiamo cercato di custodire e di annunciare con la nostra vita, come il Centurione, che solo in quel momento alza lo sguardo e riconosce il volto di Gesรน (cf Mt 27,54).
Lโalternativa รจ la rassegnazione, รจ metterci una pietra sopra e non pensarci piรน. Come Giuseppe dโArimatea, che si prende cura di Gesรน, del suo corpo morto. ร coraggioso, fa tutto quello che si deve fare, si compromette, ma poi rotola una grande pietra e se ne va (cf Mt 27,60), nella consapevolezza rassegnata che รจ tutto finito e non cโรจ piรน speranza. Le donne invece restano ancora lรฌ, forse coltivando ancora un piccolo barlume di fiducia.
La prossima stazione
Per ora la strada finisce qui, ma cโรจ per ognuno di noi unโaltra stazione, un altro passo che Dio vuole farci percorrere. Ciascuno รจ chiamato a interrogarsi, a chiedersi se vuole chiudere il discorso o se vuole andare avanti. Dio ha sempre, per ciascuno di noi, unโaltra stazione.
Leggersi dentro
- Quali dinamiche della mia vita ritrovo nella passione di Gesรน?
- Qual รจ la strada che il Signore mi sta facendo percorrere per camminare verso la risurrezione?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte



