p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 16 Aprile 2023

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Cammini

Quando siamo delusi, feriti o arrabbiati, facciamo fatica a vedere una speranza, a credere che si possa ricominciare. Al contrario, ci chiudiamo in noi stessi, rimuginiamo sugli errori commessi, forse cerchiamo un colpevole e ci arrovelliamo sulle strade non percorse, sulle alternative della storia che oggi non sono piรน possibili.

I testi che formano i racconti di risurrezione non ci parlano mai di discepoli che credono immediatamente o che si convincono subito che Gesรน sia risorto. Anzi, descrivono dei cammini, mostrano una ricerca, raccontano un passaggio dallโ€™incredulitร  alla fiducia. Credo che qui, in fondo, troviamo il cammino a cui รจ chiamato il discepolo di ogni tempo.

Porte chiuse

Nel Vangelo di questa domenica per esempio lโ€™immagine che si ripete รจ quella delle porte chiuse del Cenacolo. Il primo giorno della risurrezione รจ passato, รจ ormai sera, lโ€™annuncio รจ stato portato, eppure i discepoli sono ancora chiusi dentro. Il luogo in cui si trovano รจ il Cenacolo, cioรจ lร  dove Gesรน ha consegnato la sua vita per amore. Eppure, tutto sembra inutile. La paura li atterrisce.

Il Cenacolo somiglia alla nostra vita, al nostro cuore, lร  dove il Signore ci ha parlato, si รจ consegnato a noi, ci ha fatto sperimentare tante volte la sua presenza. Eppure, proprio come il Cenacolo, il nostro cuore ha le porte chiuse, forse proprio per paura. รˆ un cuore che non si lascia andare alla speranza, un cuore diffidente, un cuore che in fondo non crede che Gesรน รจ il Signore.

Ma proprio come davanti alle porte chiuse del Cenacolo, cosรฌ davanti alle porte chiuse del nostro cuore, Gesรน non si rassegna. Entra lo stesso e sta in mezzo, al centro, riprende cioรจ quel posto dal quale il timore, la rabbia e la delusione lo hanno espropriato.

Ferite

Unโ€™altra caratteristica dei racconti di risurrezione รจ la fatica dei discepoli a riconoscere Gesรน. รˆ cosรฌ anche per noi: quando siamo concentrati sulle nostre paure, difficilmente riusciamo ad accorgerci che il Signore ci รจ accanto. Gesรน si fa riconoscere e lo fa in un modo molto preciso: mostra le sue ferite, le mani perforate dai chiodi della croce e il fianco squarciato dalla lancia. Sono i segni della sua sofferenza, perchรฉ le ferite, anche le nostre, non sono mai inutili, ma dicono chi siamo. Il nostro dolore รจ la nostra storia. Le nostre ferite dicono come abbiamo amato. Gesรน non si vergogna e non nasconde lโ€™umiliazione e il disprezzo che ha subito.

Segni dellโ€™incontro

Lโ€™incontro con Gesรน risorto suscita finalmente la gioia nei discepoli. Quel sentimento รจ il segno dellโ€™incontro. Ma anche questo mi interroga, perchรฉ mi chiedo se noi cristiani siamo uomini e donne che esprimono gioia. Come vedremo, questo testo insiste molto sulla mancata testimonianza di coloro che hanno incontrato Gesรน. Nella vita dei discepoli i segni dellโ€™incontro con Gesรน non si vedono, e questo impedisce ad altri di credere nella risurrezione. Quando gli altri ci guardano, dunque, vedono che abbiamo incontrato il Signore risorto?

Gesรน ripete in questo testo per tre volte (due nel primo incontro e una volta ancora alla presenza di Tommaso) lโ€™augurio della pace, lo shalom, lโ€™augurio di una vita piena. รˆ come se i discepoli facessero fatica ad accogliere quellโ€™augurio, come se in fondo non lo ritenessero possibile.

Nonostante questa fatica a credere, nonostante le paure e la diffidenza, Gesรน non esita ad affidare a questi discepoli impreparati la missione fondamentale: accogliere lo Spirito santo per portare nel mondo il perdono.

Qual รจ dunque la missione che il Signore continua ad affidarci? Non certo quella di giudicare, ma quella di perdonare, cioรจ diventare operai della misericordia. รˆ cosรฌ che si cambia il mondo, aiutando a perdonare, a ricostruire le relazioni, a rinnovare la fiducia reciproca.

Dubbi legittimi

Tutto questo lo possiamo raccontare, ma se non lo si vede, se non si vedono i frutti, restano soltanto parole inefficaci. Tommaso qui รจ lโ€™immagine di tutte quelle persone che non riescono a credere perchรฉ cโ€™รจ una comunitร  che non vive quello che dice: i discepoli dicono di aver incontrato il Risorto, eppure, otto giorni dopo, le porte del Cenacolo sono ancora chiuse. Non รจ cambiato nulla. Hanno ancora paura, sono ancora pieni di sfiducia. Come puรฒ Tommaso credere che i discepoli hanno incontrato Gesรน? E a cosa sarebbe servito quellโ€™incontro se non ha cambiato la loro vita?

Tommaso รจ detto didimo, cioรจ doppio o gemello. E infatti รจ ambivalente perchรฉ un poโ€™ non crede e un poโ€™ crede, un poโ€™ sta fuori dalla comunitร  un poโ€™ ci ritorna. E dunque รจ anche gemello perchรฉ somiglia a ognuno di noi, tutti noi infatti facciamo fatica a credere e a restare con costanza dentro il perimetro e le relazioni della comunitร . Siamo sempre animati dai dubbi e siamo sempre in cerca di autonomia.

Ma Gesรน รจ paziente anche e soprattutto con chi fa fatica a credere. Nonostante le porte siano ancora chiuse, Gesรน entra nel nostro cuore e ancora una volta si pone in mezzo, riprendendo il posto che gli spetta. E invita anche Tommaso a mettere il dito nella piaga, cioรจ si fa vedere cosรฌ comโ€™รจ: quelle ferite sono una parola chiara, dicono che anche Tommaso รจ amato fino alla morte. Gesรน mostra proprio a lui quelle piaghe, per dire a Tommaso e a ciascuno di noi: sono morto proprio per te!

Riaprire

Siamo felici nel momento in cui ci fidiamo delle parole dellโ€™altro. Non cโ€™รจ bisogno di mettere il dito nella piaga, non cโ€™รจ bisogno di chiedere prove dโ€™amore. Tommaso si ferma, perchรฉ continuare a mettere il dito nella piega significherebbe che ormai la relazione si รจ rotta.

Ma anche se ancora non riusciamo a credere, non dobbiamo disperare, perchรฉ Gesรน non si spaventa e non banalizza la nostra incredulitร . Verrร  ancora, anche per noi, e ci accompagnerร  in questo percorso di fede che ci conduce a riaprire le porte del nostro cuore.

Leggersi dentro

  • Se il Cenacolo fosse unโ€™immagine del tuo cuore, in che condizioni sarebbero le sue porte?
  • A che punto รจ il tuo cammino di fede in Gesรน?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
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