Il coraggio
Davanti al card. Borromeo, che lo rimprovera per non aver unito in matrimonio Renzo e Lucia, don Abbondio risponde: ยซil coraggio, uno non se lo puรฒ dareยป. Forse siamo rimasti anche noi lรฌ: davanti alle ingiustizie, davanti alle nostre responsabilitร , ci convinciamo che in fondo non รจ colpa nostra; gli ostacoli sono piรน grandi e insormontabili. Ma anche davanti alle delusioni, quando non ci sentiamo compresi, siamo portati a gettare la spugna, ci diciamo che non vale la pena. Lo scoraggiamento รจ un tratto caratteristico del nostro tempo, ma รจ anche una sconfessione di Dio, vuol dire rinunciare a vedere la sua opera nella storia.
Sfidare lโimpossibile
La liturgia di questa terza domenica di Avvento ci invita a guardare meglio, a guardare piรน in profonditร , per ritrovare coraggio. Cโรจ un sentiero che si apre nella steppa. Dio traccia una strada lร dove sembra impossibile (Is 35,8). ร proprio allora che riconosciamo lo stile di Dio, quando ci accorgiamo che la salvezza viene dallโimpensabile, proprio da dove non ci aspettavamo: ยซlo zoppo salterร come un cervoยป (Is 35,6).
Per Israele quella via santa che si apre nellโimpossibile รจ la via del ritorno: mentre รจ in esilio, il popolo non vede piรน la terra. Forse la sogna, cโรจ un desiderio, un pensiero nostalgico da scacciare perchรฉ fa male. E invece siamo invitati a non perdere mai la speranza, ma a imitare lโagricoltore, che dopo la semina ha davanti a sรฉ solo una terra brulla, senza erba (Gc 5,7). Nessun segno parla di vita. Ma nel suo cuore, lโagricoltore vede giร il fiore, lo desidera, lo attende, spera. La speranza ci fa vedere quello che non cโรจ ancora. Per questo chi spera รจ giร nella gioia, perchรฉ vede con lo sguardo del cuore lโopera di Dio.
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Vedere o avere unโidea?
In questa domenica infatti Gesรน insiste su questa azione: vedere. Ai discepoli del Battista che lo interrogano sulla sua identitร , Gesรน suggerisce di riferire quello che vedono, alla gente che lo ascolta, Gesรน chiede cosa sono andati a vedere nel deserto.
Molte volte infatti la nostra vita dipende da come guardiamo: davvero guardiamo come stanno le cose? Molto spesso ci facciamo una nostra idea, parola che non a caso viene proprio dal verbo vedere in greco.
Idee o idoli?
Lโidea รจ una visione interiore che tante volte sostituisce il vedere autentico: non vediamo piรน perchรฉ siamo occupati dalle nostre idee, le diamo per scontato. E molte volte sono idee non solo false, ma sono anche idee che ci deprimono, che ci avvelenano.
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Quando non guardiamo piรน la realtร , quando non vediamo piรน chi ci sta accanto, quando non riconosciamo piรน gli errori che stiamo facendo, quando non guardiamo piรน il modo in cui stiamo trattando gli altri, abbiamo fatto delle nostre idee i nostri idoli.
Le nostre idee dominano e orientano la nostra vita, le adoriamo, soffriamo per loro, ma la realtร sta da unโaltra parte e soprattutto non vediamo piรน quello che Dio sta operando nella nostra storia.
La prigione delle convinzioni
Persino Giovanni Battista deve uscire dalla sua idea di Dio. Giovanni, in questa pagina del Vangelo, รจ in prigione, ma sembra che la vera prigione, quella piรน pericolosa, sia unโaltra: รจ la prigione delle idee, delle convinzioni. Se Giovanni non avesse cercato di uscire dalla prigione interiore delle sue convinzioni su Dio, non avrebbe mai incontrato il Messia.
Giovanni, tra lโaltro, รจ anche capace di farsi aiutare: trovandosi in prigione, manda altri a chiedere, cioรจ a vedere, a rendersi conto della realtร di Dio. Ma a volte siamo cosรฌ superbi che non ci facciamo neanche aiutare e preferiamo rimanere chiusi nella prigione del nostro io.
Lasciarsi sorprendere
Per quanto possiamo contemplare lโazione di Dio non riusciremo mai a conoscerlo fino in fondo: Dio ci trascende, ci sfugge, รจ sempre oltre, non puรฒ essere com-preso: si comprehendis non est Deus, diceva SantโAgostino. La gioia davanti allโopera di Dio consiste allora nel guardare, lasciandosi sorprendere, anzi lasciandosi liberare dalle idee autoreferenziali, che molto spesso costituiscono le sbarre della nostra prigione interiore.
Leggersi dentro
- Sei scoraggiato (o tendi a scoraggiarti) e fai fatica a sperare?ย
- Riesci a chiedere al Signore di liberarti dai tuoi pregiudizi per vedere lโopera di Dio nella tua vita?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I. – Fonte
