p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 11 Settembre 2022

726

Perdersi

Nella vita capita di perdersi. Ci perdiamo perchรฉ siamo stanchi, ci perdiamo perchรฉ ci sentiamo deboli, vorremmo fermarci, nasconderci, andare dietro allโ€™ultimo filo dโ€™erba, come una pecorella che ha perso di vista il proprio pastore.

Ci perdiamo a volte perchรฉ gli altri ci hanno dimenticato, ci perdiamo perchรฉ la vita ci ha messo da parte, e non possiamo farci niente, non possiamo neppure belare come una pecora, siamo persi, nascosti, come una moneta.

Altre volte, perรฒ ci perdiamo perchรฉ abbiamo voluto perderci. Ce ne siamo andati, magari sembrava perfino che fossimo rimasti lรฌ, dentro quella relazione, ma il nostro cuore era altrove. Succede di perdersi, e nella vita capita anche che nessuno venga a cercarci, ma nella parabola che Gesรน racconta oggi non cโ€™รจ solo chi si perde, cโ€™รจ sempre anche qualcuno che si mette a cercare o che aspetta, quando non puรฒ fare altro: e questo รจ Dio, uno che non si dร  pace fino a quando non ci ha ritrovato!

Fame dโ€™amore

Ci si perde nella vita perchรฉ a volte ci si illude di poter amare senza legarsi. Ci vogliamo riprendere la vita e alla fine ci accorgiamo di averla sprecata. Vogliamo la vita tutta per noi e alla fine moriamo di fame, della fame di affetto che abbiamo elemosinato e che nessuno ci ha dato. รˆ lโ€™avventura del figlio minore che decide di prendersi quello che gli spetta, si mette al centro e non vede piรน nessuno. รˆ il bambino capriccioso che abita in noi e che non sente ragione. Non gli importa se lโ€™altro muore: il padre infatti divise laย sostanza, termine che richiama ciรฒ che uno รจ (non solo quello che ha). Il padre muore per il figlio perchรฉ รจ lโ€™unico modo per dargli lโ€™ereditร  che gli spetta. Nella vita cโ€™รจ tanto egoismo, ma capita anche di trovare padri e madri, amici, persone, che sono capaci di morire per lasciar andare lโ€™altro.

Lโ€™amore non si merita

Il figlio minore si illude di trovare la vita fuori dalla relazione e invece trova la carestia. Quellโ€™amore che ha cercato non cโ€™รจ. Nessuno gliene dร . Era tutto unโ€™illusione! E quando hai fame dโ€™amore ti incolli alla prima cosa che trovi. Il figlio minore si incolla (รจ il verbo che traduciamo come โ€œmettersi a servizioโ€) a un padrone.

Sรฌ, perchรฉ ormai si sarร  convinto che per stare dentro una relazione bisogna vivere da servi, ormai ha paura che nessuno lo amerร  se non diventa servo di un padrone. Pensa perfino che la relazione con il padre sia la relazione con un padrone, non รจ piรน capace di riconoscere lโ€™amore vero. Tutto gli sembra merce di scambio, niente gli sembra piรน gratuito. Tanto vale allora tornare dove gli conviene, se lโ€™unico modo di vivere รจ fare il servo, meglio farlo nella casa di quel padre che lui sente ancora come padrone.

Vorrebbe dire al padre di trattarlo come un servo perchรฉ non รจ degno di essere figlio, ma se uno ti ama non puรฒ trattarti come servo. Il Padre non permette al figlio di pronunciare quella seconda parte del discorso che si รจ preparato: in una relazione dโ€™amore non si perde mai la dignitร !

Lโ€™amore รจ nei fatti

I cammini di riconciliazione, i percorsi che ci permettono di dire a qualcuno che lo amiamo veramente, che lo abbiamo perdonato, restano a volte solo nella nostra testa. Ma quei cammini hanno bisogno di gesti concreti. รˆ quello che fa il padre. Copre la vergogna del figlio con il vestito piรน bello, come Dio allโ€™inizio della Genesi, quando ricopre Adamo di una tunica di pelle: รจ la misericordia che copre, perchรฉ non se ne parli piรน!

Il padre rimette lโ€™anello al dito del figlio, รจ lโ€™anello che reca il sigillo che segna le proprietร : gli restituisce la fiducia, รจ disposto a essere ingannato ancora, condivide di nuovo la sostanza. Il padre fa mettere i calzari ai piedi del figlio: sono lโ€™immagine dellโ€™uomo libero, solo lo schiavo cammina a piedi nudi, ma quel figlio deve tornare a sentirsi libero in quella relazione, libero cioรจ di potersene andare di nuovo.

Il padre fa ammazzare il vitello grasso perchรฉ bisogna fare festa, perchรฉ quando vuoi bene a una persona, quando sei felice di ricominciare una relazione, vuoi celebrare la vita dellโ€™altro. Ogni relazione รจ autentica solo quando lโ€™uno celebra la vita dellโ€™altro.

Adattati e arrabbiati

Possiamo anche rimanere apparentemente in una relazione, ma avere il cuore altrove. Ci adattiamo a stare forzatamente in una relazione, cerchiamo di compiacere, ma dentro alimentiamo la rabbia e la frustrazione.

Avremmo voluto andarcene, ma forse non ne abbiamo avuto il coraggio. Restiamo perchรฉ siamo incapaci o pigri o perchรฉ abbiamo paura del giudizio e delle conseguenze. Restiamo, ma si sente che lโ€™amore non cโ€™รจ piรน.

Il figlio maggiore รจ un bambino adattato che non riesce a fare capricci e a sbattere i piedi e allora sceglie la parte del bambino bravo che fa tutto quello che la mamma gli chiede. Ma quel bambino in realtร  se nโ€™รจ giร  andato. Il figlio maggiore in questa parabola รจ sempre fuori dalla casa, รจ fuori dalla relazione con il padre. Il suo amore รจ solo dovere. รˆ un estraneo, al punto da dover chiedere ai servi cosa sta succedendo nella casa di suo padre.

Tutto nero

Il figlio maggiore รจ come un adolescente che vive di competizione e di confronto: pretende tutto per sรฉ anche quando non lo dice. Siccome si รจ adattato, anche lui dร  per scontato che debba essere amato come lui pretende, ma non ha il coraggio di esprimere la sua delusione, cova la rabbia nel cuore, e quella rabbia prima o poi verrร  fuori in maniera esplosiva.

Il figlio maggiore รจ cosรฌ arrabbiato da essere accecato, assolutizza e non vede piรน come stanno veramente le cose. La spia di quella rabbia accecante e distruttiva รจ quelย maiย ripetuto due volte:ย maiย ti ho disobbedito,ย maiย mi hai dato un capretto per fare festa! Cosรฌ come รจ preoccupante pensare di non aver mai disobbedito, cosรฌ รจ difficile credere che per lui non ci sia mai stato un capretto. Ma quando siamo arrabbiati รจ cosรฌ: facciamo di tutta lโ€™erba un fascio.

Un non finale

Non sappiamo se il padre gli abbia mai dato un capretto, ma certamente adesso gli sta dando il suo cuore. Esce per lui, non giudica, lo esorta, non fa appello al senso del dovere, ma allโ€™amore e alla compassione. Cโ€™รจ una relazione nella quale possiamo rientrare in maniera nuova dopo la crisi.

In realtร  la parabola resta aperta, non sappiamo se il figlio maggiore (probabilmente quei farisei e quegli scribi per i quali Gesรน pronuncia la parabola) sia entrato oppure no, ma questa parabola รจ aperta per il lettore di ogni tempo, siamo noi che dobbiamo decidere se ritornare dentro la relazione per viverla in maniera nuova, onesta, ritrovando prima di tutto noi stessi che ci eravamo persi.

Leggersi dentro

  • Senti che ti sei perso in qualche modo nelle relazioni importanti della tua vita e nella relazione con Dio?
  • In che modo il Signore ti sta invitando a percorrere un cammino di riconciliazione?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte