p. Fernando Armellini – Commento al Vangelo del 20 Agosto 2023

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Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 20 agosto 2023.
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I โ€œcaniโ€ tramutati in โ€œagnelliโ€ dalla fede

A sud della cittร  di Gerusalemme viene indicato ancor oggi il โ€œCampo del vasaioโ€, il terreno acquistato con le monete dโ€™argento riconsegnate da Giuda ai sacerdoti del tempio (Mt 27,3-10). Era lo stesso luogo in cui alcuni re dโ€™Israele avevano compiuto scelleratezze orrende, giungendo a sacrificare i propri figli a Baal. Verso la fine del VII secolo a.C. il pio re Giosia lo aveva profanato (2 Re 23,10) e, da allora, esservi sepolti era ritenuto il colmo dellโ€™ignominia. Con i soldi del tradimento, i sommi sacerdoti comperarono quel campo per adibirlo a cimitero per la sepoltura degli stranieri (Mt 27,7). Ai pagani impuri e immondi non poteva che essere riservato un luogo maledetto (Ger 19,11) e anche da morti dovevano essere mantenuti separati dai figli di Abramo.

Lโ€™impulso alla discriminazione e la tendenza a erigere barriere fra buoni e cattivi, fra puri e impuri, fra santi e peccatori sono profondamente radicati nel cuore dellโ€™uomo e riemergono nelle forme piรน svariate: nella paura del confronto, nellโ€™incapacitร  di gestire un dialogo aperto, sereno e rispettoso con chi ha opinioni diverse; a volte tali impulsi si mimetizzano dietro la denuncia di pericoli reali, il sincretismo, lโ€™irenismo, la perdita dโ€™identitร , la rinuncia ai propri valori.

Come puรฒ parlare di ecumenismo chi considera gli altri dei โ€œlontaniโ€? Chi puรฒ essere tanto presuntuoso da ritenersi โ€œvicinoโ€? Tutti siamo โ€œlontaniโ€ da Cristo e in cammino verso la perfezione del Padre che sta nei cieli (Mt 5,48). Solo chi prende coscienza di essere โ€œimpuroโ€, di non poter vantare meriti davanti a Dio si trova nella disposizione giusta per accogliere la salvezza. โ€œI pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dioโ€ โ€“ ha assicurato Gesรน. Non avendo alcun merito di cui gloriarsi, si affidano spontaneamente al Signore e giungono prima di chi si ritiene puro (Mt 21,31).

Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โ€œCi vergognavamo di averli come compagni di viaggio. Poi la sorpresa: erano entrati nel regno di Dio prima di noiโ€.

Prima Lettura (Is 56,1.6-7)

1ย Cosรฌ dice il Signore:
โ€œOsservate il diritto e praticate la giustizia,
perchรฉ prossima a venire รจ la mia salvezza;
la mia giustizia sta per rivelarsiโ€.
6ย Gli stranieri, che hanno aderito
al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
7ย li condurrรฒ sul mio monte santo
e li colmerรฒ di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saliranno graditi sul mio altare,
perchรฉ il mio tempio si chiamerร 
casa di preghiera per tutti i popoliโ€.

La paura di perdere la propria identitร  nazionale e religiosa ha indotto Israele a isolarsi dagli altri popoli e a darsi norme restrittive nei confronti degli stranieri. Il libro del Deuteronomio ordina: โ€œNon farai alleanza con gli stranieri, nรฉ farai loro grazia. Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perchรฉ allontanerebbero i tuoi figli dal seguire il Signore, per farli servire a dรจi stranieriโ€ (Dt 7,2-4).

Poi venne lโ€™esilio a Babilonia. Fu unโ€™esperienza amara, ma preziosa, dalla quale gli israeliti uscirono maturati. Costretti a confrontarsi con la cultura degli altri popoli, corressero i propri pregiudizi e si resero conto che molte loro paure erano immotivate; i pagani non erano costituzionalmente malvagi e perversi, ma coltivavano anche sentimenti nobili e davano prova di una morale molto elevata. La loro religione non era un cumulo di assurditร , conteneva elementi apprezzabili.

Al ritorno dallโ€™esilio, avevano assimilato una mentalitร  universalistica, ma non tutti. Le guide politiche e spirituali continuavano ad alimentare diffidenze, sospetti, timori ingiustificati. Esdra, ad esempio, si lacerรฒ il vestito, si strappรฒ i capelli e i peli della barba quando venne informato che molti avevano profanato la stirpe santa, imparentandosi con le popolazioni locali (Esd 9).

รˆ in questo tempo, caratterizzato da tensioni e intolleranze, da tentativi di apertura e da integralismi che sorge il profeta che parla nella lettura di oggi. รˆ un uomo sereno e senza preconcetti, ha uno sguardo che spazia oltre gli orizzonti angusti della tradizione del suo popolo; capisce che รจ giunto il momento di abbandonare gli esclusivismi e di lasciar cadere le discriminazioni imposte dal Deuteronomio, si rende conto che non hanno piรน senso le barriere che separano gli uomini: a qualunque tribรน, razza o nazione appartengano, essi sono figli dellโ€™unico Dio.

Ecco la sua promessa: verrร  il giorno in cui gli stranieri che onorano il Signore e mettono in pratica i suoi comandamenti saranno accompagnati fino al suo tempio ove offriranno sacrifici e innalzeranno preghiere. Nella casa di Dio nessuno piรน sarร  considerato straniero. Il tempio, il luogo santo per eccellenza di Israele, diverrร  casa di preghiera per tutti i popoli (vv. 6-7).

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Seconda Lettura (Rm 11,13-15.29-32)

13ย Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei Gentili, io faccio onore al mio ministero,ย 14ย nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni.ย 15ย Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrร  mai essere la loro riammissione, se non una risurrezione dai morti?ย 29ย Perchรฉ i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
30ย Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza,ย 31ย cosรฌ anchโ€™essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perchรฉ anchโ€™essi ottengano misericordia.
32ย Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!

La lettura sviluppa il tema che รจ stato introdotto domenica scorsa: il dramma interiore di Paolo che non riesce a farsi una ragione del rifiuto di Cristo da parte del suo popolo.

Il libro degli Atti degli apostoli ci ragguaglia sul suo metodo apostolico: passava di cittร  in cittร  annunziando il vangelo anzitutto ai giudei, poi, se questi si rifiutavano di credere, si rivolgeva ai pagani (At 13,46-48).

Dopo una decina dโ€™anni eccolo fare un bilancio della sua opera missionaria: tranne poche eccezioni, gli israeliti non hanno aderito alla fede in Cristo. Come si spiega questo fatto?

Nel brano di oggi Paolo constata che la loro disobbedienza ha avuto un effetto positivo: ha favorito lโ€™entrata dei pagani nella comunitร  cristiana, infatti, se i giudei avessero creduto in massa, con la mentalitร  gretta ed esclusivista che avevano, con i pregiudizi che ancora alimentavano nei confronti degli stranieri, ben difficilmente avrebbero permesso ai pagani di essere accolti a pieno titolo nella chiesa.

A questo punto Paolo ha unโ€™intuizione: il rifiuto di Cristo da parte del suo popolo non puรฒ essere definitivo; un giorno โ€“ ne รจ certo โ€“ anche gli israeliti riconosceranno in Gesรน il messia annunciato dai profeti. Che accadrร  allora? Lโ€™Apostolo dร  libero sfogo alla sua gioia: se la loro disobbedienza รจ stata provvidenziale, cosa non accadrร  quando anchโ€™essi diverranno discepoli? Sarร  unโ€™autentica risurrezione dai morti (v. 15).

Vangelo (Mt 15,21-28)

21ย Partito di lร , Gesรน si diresse verso le parti di Tiro e Sidone.ย 22ย Ed ecco una donna Cananรจa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: โ€œPietร  di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia รจ crudelmente tormentata da un demonioโ€.ย 23ย Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: โ€œEsaudiscila, vedi come ci grida dietroโ€.ย 24ย Ma egli rispose: โ€œNon sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israeleโ€.ย 25ย Ma quella venne e si prostrรฒ dinanzi a lui dicendo: โ€œSignore, aiutami!โ€.ย 26ย Ed egli rispose: โ€œNon รจ bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnoliniโ€.ย 27ย โ€œ รˆ vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroniโ€.ย 28ย Allora Gesรน le replicรฒ: โ€œDonna, davvero grande รจ la tua fede! Ti sia fatto come desideriโ€. E da quellโ€™istante sua figlia fu guarita.

Raccontavano i rabbini che un agricoltore aveva piantato nel suo campo ogni sorta di alberi e li aveva coltivati con cura; attese molte primavere e molte estati, ma rimase deluso: tante foglie, qualche fiore, ma nessun frutto. Stava per appiccare il fuoco al campo quando, su un ramo un poโ€™ discosto, vide una melagrana. La colse e la assaggiรฒ: era deliziosa. โ€œPer amore di questo melograno โ€“ esclamรฒ felice โ€“ lascerรฒ vivere tutti gli altri alberi del mio giardinoโ€. Similmente โ€“ concludevano i rabbini โ€“ per amore di Israele Dio salverร  il mondo.

Non tutti i giudei perรฒ condividevano lโ€™apertura mentale di questi rabbini illuminati. La maggioranza riteneva che una sola era la stirpe eletta e santa e che i pagani dovevano essere evitati come immondi e reietti (At 10).

รˆ con questo esclusivismo che si dovette confrontare la prima comunitร  cristiana spuntata, come virgulto rigoglioso, dal ceppo dโ€™Israele.

I cristiani si interrogavano: la salvezza รจ destinata a tutti i popoli o รจ riservata ai figli di Abramo?

Nacquero dissensi, dissapori, aspri conflitti che divisero la chiesa (1Cor 1,10-12; Gal 2,11-14). Alcuni sostenevano che il vangelo doveva essere annunciato solo agli israeliti e, per avvalorare la loro tesi, si richiamavano al comportamento di Gesรน che, durante la sua vita pubblica, aveva svolto la sua missione entro i confini della Palestina; ricordavano anche la sua raccomandazione: โ€œNon andate fra i pagani, non entrate nelle cittร  dei samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute del popolo dโ€™Israeleโ€ (Mt 10,5-6).

Altri coltivavano idee piรน aperte, convinti comโ€™erano che, sรฌ, il vangelo doveva essere predicato anzitutto agli israeliti โ€“ primi destinatari della salvezza (Mt 22,1-6) โ€“ ma poi anche i pagani dovevano essere ammessi nella sala del banchetto del regno di Dio (Mt 22,8-10). Israele era โ€œil primogenitoโ€ del Signore (Sir 36,11), ma non โ€œlโ€™unigenitoโ€: Dio aveva sempre considerato suoi figli anche gli altri popoli (Ger 3,19). Lโ€™ordine del Risorto era stato inequivocabile: โ€œAndate e fate discepole tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ€ (Mt 28,19-20).

A causa del breve tempo (forse soltanto tre anni) della vita pubblica, Gesรน aveva limitato la sua missione โ€œalle pecore perdute della casa dโ€™Israeleโ€, ma aveva anche compiuto gesti chiari per indicare che la sua salvezza era per tutti i popoli. Lโ€™episodio narrato nel vangelo di oggi รจ uno dei piรน significativi e rivelatori al riguardo.

Un giorno si presenta a Gesรน una straniera. Viene dalle regioni di Tiro e Sidone e โ€œcontinua a gridareโ€ (si noti lโ€™insistenza della sua preghiera), implorando la guarigione di sua figlia. Il testo la chiama โ€œcananeaโ€, appartiene dunque ad un popolo nemico, un popolo pericoloso che piรน volte ha sedotto Israele, lo ha fatto deviare dalla retta fede e lo ha indotto ad adorare Baal e Astarte.

I discepoli di Gesรน โ€“ israeliti educati nel piรน rigoroso integralismo religioso โ€“ non possono che rimanere sorpresi di fronte alla sfrontatezza di questa pagana invadente che osa rivolgersi al loro Maestro e attendono la sua reazione: si atterrร  alle norme vigenti che proibiscono di intrattenersi con straniere o โ€“ come spesso ha fatto โ€“ romperร  gli schemi tradizionali?

Lโ€™evangelista riferisce il dialogo fra Gesรน e la donna, compiacendosi quasi di sottolineare il tono sempre piรน duro delle risposte del Maestro. Di fronte alla richiesta di aiuto della donna, egli assume un atteggiamento sprezzante: non la degna di uno sguardo, non le rivolge nemmeno la parola (v. 23). Intervengono allora gli apostoli che, un poโ€™ infastiditi, vogliono risolvere al piรน presto la situazione che rischia di divenire imbarazzante. Gli chiedono di allontanarla. โ€œEsaudiscilaโ€, โ€“ dice il nostro testo โ€“ ma non รจ una traduzione corretta. โ€œMandala via!โ€ โ€“ รจ la loro richiesta.

Gesรน sembra seguire il loro consiglio, diviene piรน severo e spiega: โ€œNon sono stato inviato che alle pecore perdute della casa dโ€™Israeleโ€ (v. 24).

Lโ€™immagine del gregge allo sbando ricorre spesso nellโ€™AT: โ€œVanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne curaโ€ โ€“ dichiara Ezechiele (Ez 34,6) โ€“ cui fa eco un altro profeta: โ€œTutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua stradaโ€ (Is 53,6). Cโ€™รจ anche la promessa di Dio: โ€œIo stesso cercherรฒ le mie pecore e ne avrรฒ cura. Andrรฒ in cerca della pecora perduta e ricondurrรฒ allโ€™ovile quella smarrita; fascerรฒ quella ferita e curerรฒ quella malata, avrรฒ cura della grassa e della forte; le pascerรฒ con giustiziaโ€ (Ez 34,11.16).

Solo con gli israeliti perรฒ il Signore ha preso impegni, รจ solo di loro che si deve interessare. Presentandosi come il pastore dโ€™Israele, Gesรน dichiara di voler dare compimento alle profezie e la donna capisce. Sa di non essere del popolo eletto, รจ cosciente di non appartenere al โ€œgregge del Signoreโ€ e di non avere alcun diritto alla salvezza, tuttavia confida nella benevolenza e nella gratuitร  degli interventi di Dio, si prostra davanti a Gesรน e implora: โ€œSignore, aiutami!โ€.

Come risposta riceve unโ€™offesa: โ€œNon รจ bene prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini!โ€ (v. 26).

Gli israeliti sono il gregge, i pagani sono i cani. Lโ€™uso del diminutivo attenua, ma non di molto, lโ€™asprezza dellโ€™insulto. โ€œCaneโ€ era, in tutto il Medio Oriente antico, la piรน pesante delle ingiurie, era il nomignolo con cui gli ebrei designavano i pagani. Unโ€™immagine cruda, ripresa in vari testi del NT: โ€œNon date le cose sante ai cani, nรฉ gettate le vostre perle davanti ai porciโ€ (Mt 7,6). โ€œFuori i cani!โ€ (Ap 22,15). โ€œGuardatevi dai cani!โ€ (Fil 3,2). Era usata per mettere in rilievo lโ€™assoluta incompatibilitร  fra la vita pagana e la scelta evangelica.

Sulla bocca di Gesรน questa espressione sorprende, soprattutto se si tiene conto del fatto che la donna cananea si รจ rivolta a lui con grande rispetto: per tre volte lo ha chiamato โ€œSignoreโ€ โ€“ titolo con cui i cristiani professavano la loro fede nel Risorto โ€“ e una volta โ€œFiglio di Davideโ€ che equivale a riconoscerlo come messia. Sembra che, come tutti i suoi connazionali, anchโ€™egli abbia in abominio gli stranieri. Ma รจ cosรฌ?

La conclusione del racconto ci illumina. โ€œDonna โ€“ esclama Gesรน โ€“ davvero grande รจ la tua fede!โ€. Un elogio che non รจ mai stato rivolto a nessun israelita.

Ora tutto diviene chiaro. Ciรฒ che precede โ€“ la provocazione, il disprezzo per i pagani, il richiamo alla loro impuritร  e indegnitร  โ€“ non era che unโ€™abile messa in scena. Gesรน voleva che i suoi discepoli modificassero radicalmente il loro modo di rapportarsi con gli stranieri. Ha โ€œrecitato la parteโ€ dellโ€™israelita integro e puro per mostrare quanto fosse insensata e ridicola la mentalitร  separatista coltivata dal suo popolo. Mentre le โ€œpecore del greggeโ€ si tenevano lontane dal pastore che le voleva radunare (Mt 23,37), i โ€œcaniโ€ si accostavano a lui e, per la loro grande fede, ottenevano la salvezza.

Il messaggio รจ quanto mai attuale: la chiesa รจ chiamata ad essere segno che sono finite tutte le discriminazioni determinate dal sesso, dallโ€™appartenenza a una razza, a un popolo o a unโ€™istituzione. โ€œTutti voi siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesรน โ€“ dichiara Paolo โ€“ poichรฉ quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non cโ€™รจ piรน giudeo nรฉ greco; non cโ€™รจ piรน schiavo nรฉ libero; non cโ€™รจ piรน uomo nรฉ donna, poichรฉ tutti voi siete uno in Cristo Gesรน. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessaโ€ (Gal 3,26-29).

La donna cananea โ€“ la pagana, la miscredente โ€“ รจ additata a modello del vero credente: sa di non meritare nulla, crede che solo dalla parola di Cristo puรฒ giungere gratuitamente la salvezza, la implora e la riceve in dono.

Per gentile concessione di Settimana News.