Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 16 novembre 2025.
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Coraggio, alzate il capo!
Quando si verificano sconvolgimenti politici, quando ci sono guerre, fame, pestilenze e la situazione di miseria diviene intollerabile, si diffondono facilmente dicerie sulla fine del mondo. Per dar credito alle loro farneticazioni, gli adepti delle sette fondamentaliste si rifanno anche ad alcuni testi biblici. Il piรน citato รจ il seguente: โNegli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dallโorgoglio, attaccati ai piaceri piรน che a Dioโ (2 Tm 3,1-4).
Queste situazioni di disagio si riscontrano in ogni epoca, perciรฒ chi vuole fare previsioni sulla fine del mondo non ha difficoltร a stabilire delle date. ร ciรฒ che fanno i Testimoni di Geova.
Gli ultimi tempi per gli autori del NT non sono quelli che verranno fra milioni dโanni, ma quelli in cui stiamo vivendo, quelli che sono iniziati con la Pasqua.
Non รจ facile capire il senso di ciรฒ che sta accadendo in questi ultimi tempi. I nostri occhi sono come velati, appannati. Troppe realtร rimangono avvolte nel mistero: disgrazie, assurditร inspiegabili, contraddizioni, segni di morte. Difficile scorgere un progetto di Dio in tutto questo.
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Impiegando un linguaggio e delle immagini apocalittiche, Gesรน vuole togliere il velo che cโimpedisce di vedere il mondo con gli occhi di Dio. Quando egli sembra annunciare la fine del cosmo, non sta riferendosi โallaโ fine del mondo, sta aiutandoci a capire โilโ fine del mondo.
Apocalisse non significa catastrofe, ma rivelazione, svelamento.
Abbiamo bisogno che la parola di Cristo ci illumini e, fra gli sgorbi tracciati dagli uomini, ci permetta di scorgere i tratti del capolavoro che il Signore sta dipingendo.
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โSignore stammi vicino, ho posto in te la mia speranzaโ.
Vangelo (Lc 21,5-19)
5ย Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesรน disse:ย 6ย โVerranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterร pietra su pietra che non venga distruttaโ.ย 7ย Gli domandarono: โMaestro, quando accadrร questo e quale sarร il segno che ciรฒ sta per compiersi?โ.
8ย Rispose: โGuardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: โSono ioโ e: โIl tempo รจ prossimoโ; non seguiteli.ย 9ย Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarร subito la fineโ.
10ย Poi disse loro: โSi solleverร popolo contro popolo e regno contro regno,ย 11ย e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.ย 12ย Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.ย 13ย Questo vi darร occasione di render testimonianza.ย 14ย Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa;ย 15ย io vi darรฒ lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, nรฉ controbattere.ย 16ย Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi;ย 17ย sarete odiati da tutti per causa del mio nome.ย 18ย Ma nemmeno un capello del vostro capo perirร .ย 19ย Con la vostra perseveranza salverete le vostre animeโ.
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Luca scrive il suo Vangelo verso lโanno 85 d.C.: nei cinquantโanni che sono trascorsi dalla morte e risurrezione di Gesรน sono accaduti fatti tremendi. Ci sono state guerre, rivoluzioni politiche, catastrofi, il tempio di Gerusalemme รจ stato distrutto, i cristiani sono vittime di ingiustizie e persecuzioni.
Come spiegare avvenimenti tanto drammatici?
Qualcuno ricorre alle parole del Maestro: โVi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificantiโฆ metteranno le mani su di voiโ (vv.11-12). Ecco la spiegazione! โ si comincia a dire โ Gesรน aveva previsto tutto.
Le disgrazie (specialmente la distruzione del tempio di Gerusalemme) sono segni della fine del mondo che si avvicina e del Signore che sta per tornare sulle nubi del cielo.
Il Vangelo di oggi vuole rispondere a queste false attese e corregge lโinterpretazione errata che alcuni davano alle parole del Maestro.
Giร allora il suo linguaggio apocalittico si prestava ad essere frainteso.
Esaminiamo il brano nei dettagli.
Alcune persone si accostano a Gesรน che si trova nel tempio e lo invitano ad ammirarne la bellezza: le enormi pietre di calcare bianco squadrate in modo perfetto dagli operai di Erode, le decorazioni, gli ex-voto, la vite dโoro che pende dalle pareti del vestibolo e che si estende sempre piรน attraverso i tralci offerti dai fedeli, la facciata ricoperta di placche dโoro dello spessore di una monetaโฆ Con ragione i rabbini sostenevano: โChi non ha visto il tempio di Gerusalemme non ha contemplato la piรน bella fra le meraviglie del mondoโ.
La risposta di Gesรน รจ sorprendente: โDi tutto quello che ammirate non resterร pietra su pietraโ. Stupiti allora gli chiedono: โQuando accadrร questo e quale sarร il segno che ciรฒ sta per compiersi?โ (vv. 5-7).
Gesรน non puรฒ specificare la data: non la conosce, come non conosce il giorno e lโora della fine del mondo (Mt 24,36). Egli non รจ un mago, un indovino, per questo non risponde.
Come mai Luca introduce questo episodio? Lo fa per una sua preoccupazione pastorale: vuole mettere in guardia le sue comunitร da chi confonde i sogni con la realtร . Alcuni esaltati attribuivano a Gesรน predizioni che erano soltanto frutto di speculazioni stravaganti.
Lโevangelista invita i cristiani a smettere di inseguire fole ed a riflettere sullโunica cosa che deve interessare: cosa fare, concretamente, per collaborare allโavvento del mondo nuovo, del regno di Dio.
I โfalsi profetiโ hanno sempre rappresentato un pericolo serio per le comunitร cristiane e Luca ricorda che anche Gesรน si รจ premurato di mettere in guardia i suoi discepoli da coloro che assicurano che la fine del mondo รจ vicina. Ha raccomandato vivamente: โNon seguiteli!โ (vv. 8-9). La fine non verrร presto; la gestazione del mondo nuovo sarร difficile e lunga.
Cosa accadrร nel tempo che intercorre tra la venuta del Signore e la fine del mondo?
Gesรน risponde a questa domanda ricorrendo al linguaggio apocalittico.
Parla di sollevazioni di popoli contro popoli, di terremoti, carestie e pestilenze, di fatti terrificanti, di segni grandi nel cielo (vv. 10-11). Questi verranno ripresi ed esplicitati poco dopo: โVi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per lโattesa di ciรฒ che dovrร accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolteโ (Lc 21,25-26). Che intende dire?
Una delle idee ricorrenti al tempo di Gesรน era che il mondo fosse ormai troppo corrotto e che presto sarebbe stato sostituito da una realtร nuova fatta germogliare da Dio. Si diceva che nel momento del passaggio dallโantico al nuovo, gli uomini sarebbero stati colti da grande spavento, i popoli e le nazioni sarebbero stati sconvolti, ci sarebbero state violenze, malattie, disgrazie, guerre. Il sole sarebbe apparso durante la notte e la luna durante il giorno; gli alberi avrebbero cominciato a versare sangue, le pietre a spezzarsi e a lanciare urla.
Questo linguaggio, queste immagini erano molto note.
Gesรน se ne serve per dire ai discepoli che รจ imminente il passaggio fra le due epoche della storia. Il suo รจ un annuncio di gioia e di speranza: chi รจ nel dolore e attende il regno di Dio deve sapere che sta per spuntare lโaurora di un nuovo, splendido giorno. Ecco la ragione per cui esorta i discepoli a non spaventarsi: non vi terrorizzate (v.9) e, un poco oltre, raccomanda: โQuando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicinaโ (Lc 21,28).
Dopo aver invitato a considerare il tempo di attesa del suo ritorno come una gestazione che prepara il parto, Gesรน preannuncia le difficoltร che i suoi discepoli dovranno affrontare (vv.12-19).
Quale sarร il segno che il regno di Dio sta nascendo e per instaurarsi nel mondo?
Non i trionfi, gli applausi, lโapprovazione degli uomini, ma le persecuzioni.
Gesรน prevede per i suoi discepoli: la prigione, le calunnie, il tradimento da parte degli stessi familiari e dei migliori amici.
In queste situazioni difficili essi potranno essere tentati di scoraggiarsi, penseranno di avere sbagliato le scelte della loro vita.
Perchรฉ sopportare tante sofferenze e fare tanti sacrifici? Tutto inutile: gli empi continueranno sempre a prosperare, a commettere violenze, ad avere la meglio sui giusti. Gesรน risponde che questo non accadrร . Dio guida gli avvenimenti della vita degli uomini e orienta anche i progetti dei malvagi al bene dei suoi figli ed alla instaurazione del Regno.
โMettetevi bene in mente di non preparare la vostra difesaโ โ raccomanda ancora. Che significa? I discepoli dovranno forse attendersi liberazioni miracolose?
No. Gesรน li mette in guardia dal pericolo di fidarsi dei ragionamenti e dei calcoli che sono soliti fare gli uomini.
Se i suoi discepoli crederanno di potersi difendere utilizzando la logica di questo mondo, invece di quella di Dio, si porranno sullo stesso piano dei loro oppositori e perderanno.
Dovranno accettare serenamente il fatto che essi non possono ricorrere ai metodi di chi li perseguita: la calunnia, lโipocrisia, la corruzione, la violenza. Dovranno convincersi che la loro forza sta in ciรฒ che gli uomini considerano fragilitร e debolezza. Sono pecore in mezzo ai lupi, non possono travestirsi da lupi.
Se davvero saranno coerenti con le esigenze della loro vocazione, sarร Gesรน, buon pastore, a difenderli. Darร loro una forza alla quale nessuno potrร resistere: la forza della veritร , dellโamore, del perdono.
Infine Gesรน richiama unโespressione molto usata al suo tempo: โNemmeno un capello del vostro capo perirร โ. Non promette di preservare i suoi discepoli da qualunque sventura e pericolo. I cristiani perseguitati non devono attendersi liberazioni miracolose: perderanno i loro beni, il lavoro, la reputazione e forse anche la stessa vita a causa del Vangelo. Tuttavia, nonostante le apparenze contrarie, il regno di Dio continuerร ad avanzare.
Coloro che hanno sacrificato se stessi per Cristo, forse non coglieranno i frutti del bene che hanno seminato, ma devono coltivare la gioiosa certezza che i frutti saranno abbondanti. In questo mondo non verrร riconosciuto il valore del loro sacrificio. Saranno dimenticati, forse maledetti, ma Dio โ ed รจ il suo giudizio quello che conta! โ darร loro la ricompensa nella risurrezione dei giusti.
Nel sito Settimana News sono presenti anche i commenti alla prima e seconda lettura.
