p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di martedì 30 Dicembre 2025

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IL CIELO DENTRO CASA

Luca oggi evidenzia
la figura di Anna,
laica, anziana, vedova,
terza delle tre
donne-protetesse,
insieme con Maria
ed Elisabetta
, che sono
i primi profeti
del Nuovo Testamento
.

Gesù lungo l’intero Vangelo mostra una predilezione
tutta particolare
per le donne
vedove e sole.

Appartengono,
in tutta la Bibbia,
alla triade sacra di cui
Dio di prende cura:

vedove, orfani, stranieri,
del cui diritto Dio
si erge a difensore.

Mi colpisce una parola: “servendo”, un termine
che qualifica Anna

non per età, sesso, funzioni, ma
per una relazione:

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serviva Dio giorno e notte
con digiuni e preghiere
.

Anna non ha ruoli al tempio, neppure il minimo ruolo ufficiale, ma svolge il grande compito: servire Dio.

Lo fa con la preghiera e i digiuni.

Sui digiuni abbiamo
voltato pagina,
non li sentiamo più come dinamica spirituale importante.

Ma la preghiera è
la nostra quotidiana forma
di servizio
, un modo
per aprire finestre sul cielo,
per far entrare il cielo
in una stanza
.

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La preghiera è
«riattaccare la
terra al cielo
»
(M. Zundel).

Terra senza cielo è polvere.
Terra con cielo é giardino.

Pregare dà forma
alla comunione con Dio
,
la modalità per cui
accade ancora la quotidiana, perenne incarnazione di Dio
che viene nelle nostre vite.

In queste vite chiuse,
il nostro compito supremo è diventare canale aperto
con il Signore, dandogli spazio, tempo e cuore.

Pregare è
saldare il silenzio delle stelle
al frastuono dei giorni
.

Svincolarsi
dalle catene del rumore
e scoprire le nostre
musiche sotterranee
.

Pregare è aprire un passaggio
come si apre una chiusa

o una diga
.

Aprire nella trama dei giorni,
delle finestre su Dio
,
fino a rendere
la nostra vita porosa,
permeabile alla vita di Dio.

Fino a creare uno scambio,
un travaso, una osmosi di vita
.

Pregare è indovinare
la presenza dell’eterno Assente,
e sapersene meravigliare,
e saperla respirare
.

Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.

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