La libertร di scegliere รจ chiamata alla vita
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 6 marzo 2022
Come Gesรน, siamo tutti posti davanti alla fatica aspra e liberante di scegliere tra umano e disumano, tra piรน vita e meno vita. “Scegli” รจ l’imperativo di libertร che apre tutta la sezione della Legge antica: Io pongo davanti a te il bene e la vita, il male e la morte. Scegli dunque la vita. (Deut 30,15). E non suona come un imperativo, ma come una preghiera di Dio ai suoi figli, una chiamata alla vita.
Le tentazioni e le scelte di Gesรน nel deserto ridisegnano il mondo delle relazioni umane: il rapporto con me stesso e con le cose (pietre o pane), con Dio e con gli altri (tutto sarร tuo). Dรฌ a questa pietra che diventi pane! Non di solo pane, l’essere umano vive anche della contemplazione delle pietre del mondo, e allora vede che “nel cuore della pietra Dio sogna il suo sogno e di vita la pietra si riveste” (G. Vannucci). Perfino le pietre sono “sillabe del discorso di Dio.
Il divino e l’umano si incontrano nel piรน piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione di Dio, persino nell’ultimo granello di polvere del nostro pianeta” (Laudato Si’ 9). Il pane รจ un bene, un valore indubitabile, ma Gesรน non ha mai cercato il pane a suo vantaggio, si รจ fatto pane a vantaggio di tutti. E risponde giocando al rialzo, offrendo piรน vita: Non di solo pane vivrร l’uomo.
Se รจ sazio di solo pane, l’uomo muore. Nella seconda tentazione il diavolo rilancia: il mondo รจ mio, se ti prostri davanti a me, tutto questo sarร tuo. Lo spirito del male instaura un mercato con l’uomo, un mercimonio. […]
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TRA DUE AMORI, GLI ANGELI
Dal deserto di pietre al giardino del sepolcro vuoto, fresco e splendente nell’alba.
Eโ questo il percorso della Quaresima. Non penitenziale, quindi, ma vitale. Dalle ceneri sul capo, alla luce mattinale di Pasqua.
Deserto e giardino sono immagini bibliche che accompagnano la storia e i sogni di Israele: contengono un progetto di salvezza integrale che avvolgerร tutto, umanitร e creature, che insieme compongono lo stupendo arazzo della creazione.
Con la Quaresima ci avviamo lungo un percorso di gemme, non di sacrifici.
L’uomo non รจ polvere o cenere, ma figlio di Dio e simile a un angelo (Eb 2,7) e la cenere posta sul capo non รจ segno di tristezza ma di nuovo inizio: la ripartenza della creazione e della feconditร , che ricomincia unโaltra volta dal quasi niente che rimane fra le mani.
โButtati giรน, e Dio manderร i suoi angeli a portarti. Mostra a tutti un Dio falso che smonta e rimonta la natura e le sue leggi, a piacimento, come fosse il suo giocattolo; dimostra che รจ unโassicurazione contro gli infortuni della vita, che ti protegge dalla fatica di avanzare passo passo, e talvolta nel buio. Di’ a questa pietra che diventi pane. Trasforma le cose in beni di consumo, riduci a merce anche i sassi, metti tutto a servizio del profittoโ.
La tentazione รจ sempre una scelta tra due amori.
Le parole del Nemico, disegnano in filigrana un essere umano che puรฒ a suo piacimento usare e abusare di tutto ciรฒ che esiste. E cosรฌ facendo distrugge e divora, anzichรฉ ยซcoltivare e custodireยป (Gen 2,15).
Eppure quando invece di angeli vengono la malattia, un fallimento, la morte, ci domandiamo: perchรฉ Dio non interviene? Dove sono gli angeli che ha promesso? Allora ognuno รจ tentatore di Dio: fammi, dammi, risolvi i miei problemi, manda angeli.
Buttarsi nel vuoto e aspettare un volo d’angeli, non รจ fede, ma la sua caricatura: cercare il Dio dei miracoli, il bancomat delle grazie, colui che agisce al posto mio invece che insieme con me, forza della mia forza, luce sul mio cammino.
Gesรน risponde โIo non forzo miracoli. Io so che Dio รจ presente, ma a modo suo, non a modo mio. Lui รจ giร in me, forza della mia forzaโ. Invia angeli ogni giorno nelle persone buone, che portano non ciรฒ che io desidero, bensรฌ ciรฒ di cui, forse a mia insaputa, ho davvero bisogno. Angeli mi sono attorno, con occhi di luce.
Dio รจ qui, intreccia il suo respiro con il mio, la sua vita con la mia, e allora so che avrรฒ tutto ciรฒ che mi serve davvero: tanta forza quanta ne basta al primo passo, tanta luce quanta ne serve per il primo buio.
Gesรน non ha cercato il potere e non si รจ mai fatto comprare da nessuno. E chi vuole essere come lui, non si inginocchierร davanti a nessuno, ma sarร servitore di tutti.
E allora risponde allo spirito del male dalla grande fantasia, che non gli angeli, ma ยซla Parola opera in voi che credeteยป (1Ts 2,13). Perchรฉ Dio interviene con il miracolo umile e tenace della sua Parola, lampada ai miei passi; pane alla mia fame.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK



