Pentecoste, la sinfonia di linguaggi dello Spirito
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo dellaย Messa del giorno:ย โย Gv 20,19-23
Lo Spirito Santo รจ Dio in libertร . Rifiuto della monotonia. Scelta della sinfonia. Ultima parola, che si offre sempre come nuova, come altra: alla nave come costa, alla terra come nave; al navigante come nostalgia di casa, allโuomo di casa come nostalgia del mare. Dio in libertร . Che fa cose che non tโaspetti. Che dร a Maria un figlio โfuorileggeโโ, a Elisabetta un figlio profeta. E a noi dona tutto ciรฒ di cui abbiamo bisogno per dare, a nostra volta, vita, o meglio ancora: per dare alla vita.
La Parola di Dio oggi prova una sinfonia di linguaggi per tentare di dire qualcosa della vastitร dello Spirito: non sono che semplici fessure, feritoie aperte sul mistero.
1. La prima lettura (Atti 2,1-11) racconta di Apostoli come โubriachiโ, inebriati da qualcosa che li ha storditi di gioia, come un capogiro, una divina seduzione, violenta e felice. E la prima Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene lanciata fuori e in avanti. La nostra Chiesa tentata, oggi come allora, di arroccarsi e chiudersi, perchรฉ in crisi di numeri, perchรฉ aumentano coloro che si dichiarano indifferenti o infastiditi, questa Chiesa, amata e infedele, puรฒ ancora attingere a quello slancio originario.
2. Il salmo tra le letture (Sal 104,30) apre la seconda fessura: โMandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terraโ.
Una delle affermazioni piรน belle e rivoluzionarie della nostra fede รจ offerta dalla Prece eucaristica III, quando il presidente proclama: โTu, che per mezzo di Cristo e per opera dello Spirito fai vivere e santifichi lโuniversoโ. […] Continua a leggere tutto il testo di questo commento su Avvenire
Altro commento di fra Ermes
LANCIATI IN AVANTI
La prima timida Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene lanciata fuori e in avanti. Su questa mia Chiesa, amata e infedele, scende una passione mai arresa, energia imprudente e bellissima.
La Pentecoste non si lascia recintare dalle nostre parole.
Oggi la liturgia stessa moltiplica le sue lingue: nella prima lettura lo Spirito arma e disarma gli Apostoli, li presenta โubriachiโ di una divina follia che li manda fuori di sรจ. Nel Vangelo lo Spirito viene come presenza che consola, negli Atti viene come energia, coraggio, rombo di tuono che spalanca porte e parole. Secondo Paolo, viene addirittura come dono diverso per ciascuno, bellezza e genialitร di ogni cristiano. Mentre tu sei impegnato a tracciare i confini di casa, lui ti spalanca la vita e ti chiama oltre.
La prima timida Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene cosรฌ lanciata fuori e in avanti. Su questa mia Chiesa, amata e infedele, scende una passione mai arresa, energia imprudente e bellissima.
La sera di Pasqua venne Gesรน in mezzo ai suoi e disse: pace! Acยญcade sempre cosรฌ, quando agisci per paura: la vita si chiude. I discepoli hanยญno paura di se stessi e di come lo hanยญno rinnegato. ร una casa di porte e finestre sbarrate, dove manca l’aria e si respira dolore. Papa Francesco continua a ribadire che una chiesa ripiegata su se stessa, che non si apre, รจ una chiesa malata.
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Eppure Gesรน viene in mezzo ai suoi, tra le loro paure e i loro limiti. Viene come colui che sa gestire lโimperfezione. L’abbandonato ritorna e non accusa, ma avvia processi di vita; rassicura che il suo amore resta intatto, mostra le sue ferite d’amore; ribadisce la sua testarda fiducia in loro (come il Padre ha mandato me, io mando voi).
Voi, e non altri. Anche se mi avete lasciato solo, io non vi mollo.
Gesรน li accarezza con il metodo umanissimo del primo passo. Il cardinal Martini diceva ai suoi preti: in qualsiasi situazione, anche in quella piรน perduta, indicate un passo, un primo passo รจ possibile sempre, per tutti. Un passo nella direzione giusta.
Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto l’iยญdeale, ma se avremo camminato nella buoยญna direzione, con caduยญte e infinite riprese, con gli occhi fissi ad uยญna stella polare. Gestire l’imperfezione significa solo questo. Molti hanno lโidea che solo la perfezione esprima vera sapienza, ma con loยญro le cose non cambiano mai, i perfetti il piรน delle volte sono immobili.
Cosรฌ Gesรน gioca al rialzo: alitรฒ su di loro e disse โricevete lo Spiritoโ, il respiro di Dio. In quella stanza chiusa e asfittica entra l’ossigeno del cielo, il soffio dellโampio Respiro. E come il Creatore alitรฒ la vita su Adamo, cosรฌ ora Gesรน ci dona quella intensitร che faceva unico il suo modo di amare, che spalanca orizzonti di cielo.
La Chiesa come Pasqua domanda unitร attorno alla croce; ma la Chiesa come Pentecoste vuole diversitร creativa. E lo Spirito che fa vivere, viene a farci vivi, leggero e quieto come un respiro allโaria aperta, umile e lieve come un battito dโali sulla casa di Dio.



