p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 25 Luglio 2021

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Quel pane moltiplicato che chiama alla fraternitร 

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 25 Luglio 2021.

Domenica del pane che trabocca dalle mani, dalle ceste, che sembra non finire mai. E mentre lo distribuivano, non veniva a mancare; e mentre passava di mano in mano, restava in ogni mano.

C’รจ qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci… Un pane d’orzo, il primo cereale che matura; un ragazzo, in cui matura un uomo. Quella primizia d’umanitร  ha capito tutto, nessuno gli ha chiesto nulla e il ragazzo mette tutto a disposizione. รˆ questa la prima scintilla della risposta alla fame della folla.

Ma che cosa sono cinque pani per 5.000: uno a mille. Il Vangelo sottolinea la sproporzione tra il poco di partenza e la fame innumerevole che assedia. Sproporzione perรฒ รจ anche il nome della speranza, che ha ragioni che la ragione non conosce. E il cristiano non puรฒ misurare le sue scelte solo sul ragionevole, sul possibile.

Perchรฉ dovremmo credere a un Risorto, se siamo legati al possibile? La stessa sproporzione la sentiamo di fronte ai problemi immensi del nostro mondo. Io ho solo cinque pani, e i poveri sono legioni. Eppure Gesรน non bada alla quantitร , ne basta anche meno, molto meno, una briciola.

E la follia della generositร . E infatti, non appena gli riferiscono la poesia e il coraggio di questo ragazzo, sente scattare dentro come una molla: Fateli sedere! Adesso sรฌ che รจ possibile cominciare ad affrontare la fame! […] Continua a leggere tutto il testo del commento su Avvenire

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PRIMIZIE SUL MONDO

Come avvengano certi miracoli non lo sapremo mai. Ci sono e basta.

Ci sono, quando a vincere รจ la legge della generositร .
Poco pane condiviso tra tutti, ed รจ misteriosamente sufficiente! Quando invece tengo stretto il mio pane solo per me, comincia la fame.
Il racconto รจ pieno di simboli bellissimi, e il miracolo del pane racconta qualcosa di molto piรน grande che non la semplice moltiplicazione di cinque pani e due pesci.
Eโ€™ ormai primavera, tempo di Pasqua; cโ€™รจ il monte, grande simbolo della casa di Dio; cโ€™รจ molta erba che richiama i pascoli; ci sono i numeri: cinque pani e due pesci formano il sette, simbolo della pienezza; cโ€™รจ il pane dโ€™orzo, pane di primizia perchรฉ lโ€™orzo รจ il primo dei cereali che matura, primo pane nuovo; e cโ€™รจ un ragazzo, neppure un uomo adulto, una primizia dโ€™uomo.
Un Vangelo pieno dโ€™inizi, pieno di gemme che fioriscono per grazia.
Modello del discepolo oggi รจ il ragazzo senza nome nรฉ volto, che con la sua generositร  innesca la spirale della condivisione, il vero grande miracolo.
Giovanni riassume l’agire di Gesรน nei tre verbi ยซprese, rese grazie e distribuรฌยป, che, richiamando l’Eucaristia, fanno dell’intera mia vita un sacramento, della tua vita un vangelo.
L’uomo puรฒ solo prendere e ricevere la vita, il creato, le persone, i bocconi di pane. Puรฒ solo ringraziare e benedire per ogni cosa, anche per le sacre briciole avanzate, grande tesoro da custodire.
Per una misteriosa regola divina, quando il mio pane diventa il nostro pane accade il miracolo. La fame finisce non quando mangi a sazietร , ma quando condividi fosse anche il poco che hai!
Perchรฉ la vita รจ come il respiro, che non puoi trattenere o accumulare; come una manna che per domani non dura.
Allora ricevi, ringrazia, dona! Tu sei ricco solo di ciรฒ che hai donato. Infatti il vangelo neppure parla di moltiplicazione, ma di divisione di pane eterno, pane infinito. Vangelo che non รจ venuto a risolvere i problemi, ma a indicare la direzione, dritta come freccia; che alla tavola dell’umanitร  non assicura beni economici, ma profezia di giustizia.
Bellissimo questo Gesรน che fugge lontano da tutto ciรฒ che circonda il nome di re; fugge lontano dal potere, ma non rifiuta lโ€™acclamazione a profeta, perchรฉ la profezia gli si addice: รจ bocca di Dio e bocca dei poveri.
Non il potere, dunque, per me cristiano e per lโ€™intera Chiesa, ma una profezia: come lui, essere voce di Dio e voce del povero, essere lievito buono di un mondo nuovo.
Noi siamo fatti per la felicitร , ma in questa corsa della vita, in questa furia di vivere che ci prende tutti, spesso non pensiamo a moltiplicare dentro noi le sorgenti interiori, le sole forze capaci di dare felicitร .Per questo oggi chiedo al Signore di donare sรฌ pane a chi ha fame, ma, su tutto, di accendere fame di Lui, fame di cose grandi, in chi รจ sazio di solo pane.

AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK