Nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo
Un Vangelo immenso ascoltiamo oggi, che ci obbliga a pensare in grande. Giovanni comincia con un inno, un canto, che ci chiama a volare alto, un volo dโaquila che proietta Gesรน di Nazaret verso i confini del cosmo e del tempo.ย In principio era il Verbo e il Verbo era Dio. Nel principio e nel profondo, nel tempo e fuori dal tempo. Un mito? No, perchรฉ il volo dโaquila plana fra le tende dellโaccampamento umano:ย e venne ad abitare, piantรฒ la sua tenda in mezzo a noi.
Poi Giovanni apre di nuovo le ali e si lancia verso lโorigine delle cose che esistono:ย tutto รจ stato fatto per mezzo di Luiย (v 3).ย Nulla di nulla senza di lui. โIn principioโ, โtuttoโ, โnullaโ, โDioโ, parole assolute, che ci mettono in rapporto con la totalitร e con lโeternitร , con Dio e con il cosmo, in una straordinaria visione che abbraccia tempo, cose, spazio, divinitร .
Senza di lui nulla di ciรฒ che esiste รจ stato fatto. Non solo gli esseri umani, ma il filo dโerba e la pietra e il pettirosso di stamattina, tutta la vita รจ fiorita dalle sue mani. Nessuno e niente nasce da se stesso…
Natale: veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Ogni uomo, ogni donna, ogni bambino e ogni anziano, ogni malato e ogni migrante, tutti, nessuno escluso; nessuna esistenza รจ senza un grammo di quella luce, nessuna storia senza lo scintillio di un tesoro, abbastanza profondo perchรฉ nessun peccato possa mai spegnerlo.โ […] Continua a leggere tutto il testo di questo commento su Avvenire
Altro commento per la Messa del Giorno
NUVOLA DI ALI VEGLIANTI
Unica presenza, un gruppo di pastori odorosi di lana, di latte e di silenzio. Un tuttโuno con gli angeli?
Bella notizia per i poveri, gli ultimi, gli anonimi, i dimenticati. Dio ricomincia da loro con una lieta notizia: non temete!
Dio nella piccolezza, ecco il grande stupore del Natale. L’uomo vuole salire, comandare, prendere. Dio desidera scendere, servire, dare.ย Questo per voi il segno: troverete un bambino. ร il nuovo ordinamento delle cose e del cuore.
Ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re e ogni re vuole essere “dio”. Solo Dio vuole essere bambino (L Boff).
A Natale non celebriaยญmo un ricordo, ma una profezia. Quella notte il senso delle cose ha preso un’altra direzione: Dio verso l’uomo, dal cielo verso il basso, da una cittร verso una grotta, dal tempio a un camยญpo di pastori. La storia ricoยญmincia dalla dai margini e dalla piccolezza.
Mentre le legioni di Roma mantengono la pace con la spada, nel mecยญcanismo oliaยญto della grande storia cade un granellino di sabยญbia, solo un bambino, ma sufยญficiente a mutare la direzioยญne del tempo, e che porta la nuova caยญpitale del mondo a Betlemยญme.
C’erano lร alcuni pastori. Erano giร lร , come in attesa di qualcosa, vegliando su ogni rumore nella notte. Una nuvola di ali, di canto e di parole li avvolge.
- Pubblicitร -
Unica presenza, un gruppo di pastori odorosi di lana, di latte e di silenzio. Un tuttโuno con gli angeli?
Bella notizia per i poveri, gli ultimi, gli anonimi, i dimenticati. Dio ricomincia da loro con una lieta notizia: non temete!ย Dio non deve fare paura mai, altrimenti non รจ Lui che bussa alla tua vita, alla tua capanna. Dio entra nel mondo dal punto piรน basso perchรฉ nessuna creatura sia piรน esclusa dal suo abbraccio che guarisce. โDio si รจ fatto uomo per imparare a piangereโ (Turoldo).ย
Lรฌ Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una manยญgiatoia…ย nella greppia degli animali, che Maria nel suo bisogno legge come una culยญla. La stalla e la mangiatoia sono un ‘no’ alla fame di potere, un โnoโ al โcosรฌ vanยญno le coseโ, รจ poco ma รจ anche tutto ciรฒ che serve alla giovane coppia.
Natale รจ il piรน grande atto di fede di Dio, che afยญfida il figlio ad una ragazza inesperta che si prende cura del neonato, lo nutre di latte, di carezze e di sogni. Lo fa vivere con il suo sorriso, e allo stesso modo, Dio vivrร sulla terra solo se noi ci prendereยญmo cura di lui ogni giorno, come una madre.
Allora prego:
Mio Dio bambino, povero come l’amore, piccolo come un piccolo d’uomo, umile come la paglia dove riposi, mio piccolo Dio che impari a vivere questa nostra piccola vita. Mio Dio piccolo incapace di aggredire e di fare del male, insegnami che non c’รจ altro senso per noi, non c’รจ altro destino che diventare come Te.
Solo allora sulla terra ci sarร pace. Ci puรฒ essere pace, ci sarร di sicuro. I violenti la distruggono, ma la pace tornerร , come primavera che non teme gli inverni dellโuomo.ย
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK



