La giustizia del Padre รจ dare il meglio a ciascuno
Guardo la giornata con gli occhi degli ultimi, quelli seduti in piazza con gli strumenti del loro lavoro posati giรน, inutili, che sentono di avere fallito la loro missione, quella di procurare il pane: chi si sente incapace di badare ai suoi figli sta male, sta molto male.
La chiamata che arriva inattesa, illogica, che basterร forse a procurare un boccone soltanto, รจ accolta subito, senza accampare scuse e senza chiedere dettagli, si vaโ e si fa. Il proprietario che esce allโalba in cerca di braccianti, avanti e indietro dal campo alla piazza, per cinque volte fino a che cโรจ luce. Il padrone รจ solo unโimmagine consolatoria della nostra vita spirituale o puรฒ dire qualcosa in termini di giustizia e solidarietร ?
Cosรฌ gli ultimi operai che nessuno vede nessuno chiama. Siamo vigna di Dio: fatica e passione, il campo piรน amato. La terra intera รจ vigna amata, con i suoi grappoli gonfi di miele e di sole, ma anche con le sue vendemmie di sangue. Pressato da qualcosa che non รจ il lavoro in vigna: che senso ha reclutare lavoratori quando resta unโora di luce? Il tempo di arrivare alla vigna, di prende-re gli ordini dal fattore, e sarร subito buio.
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Altro commento di fra Ermes
LA GIOIA DOPPIA
Non fermarti a cercare lโequivalenza della paga, รจ un dettaglio, osserva piuttosto lโincremento di vita inatteso che si espande su te e sulle tue relazioni.
Finalmente un Dio che non รจ un padrone, fosse anche il migliore di tutti. ร altra cosa: รจ il Dio della bontร senza perchรฉ, che trasgredisce le regole del mercato, che ancora sa sorprenderci.
In questa parabola รจ il signore della vigna, che fra tutti i campi รจ quello dove il contadino investe piรน passione e piรน attese, con pazienza e intelligenza. ร il lavoro che piรน gli sta a cuore: per cinque volte infatti, da mattina a sera, esce a cercare lavoratori, pressato da un motivo che non รจ il lavoro, tantomeno la sua incapacitร di calcolare le braccia necessarie.
C’รจ dell’altro: il padrone si interessa di quegli uomini, piรน ancora che della sua vigna. Perchรจ ve ne state qui, senza far niente? Il lavoro รจ la vostra dignitร !
Un Signore che si leva contro la cultura dello scarto, che vede i suoi grappoli colmi di sole, noi, a rischio di vendemmia.
Con la sera arriva il momento piรน atteso, quello della paga. Primo gesto contromano: il fattore comincia dagli ultimi, che hanno lavorato un’ora soltanto. Secondo gesto contro logica: paga un’ora sola quanto una giornata di dodici.
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Eppure sono solidale con gli operai della prima ora che protestano: non รจ giusto dare la stessa paga a chi fatica sotto il sole e a chi lavora soltanto unโora. ร vero: non รจ giusto. Ma la bontร va oltre la giustizia, che da sola non basta per essere uomini. Neanche lโamore รจ giusto, รจ unโaltra cosa, รจ di piรน.
Questione di bontร . Che ci svela una grettezza di cuore incapace di godere del bene toccato ad altri. Eppure, se Dio va oltre il contratto con gli ultimi, non puรฒ farlo anche con i primi?
Lo sconcerto verso l’agire di Dio dipende dal posto che ci attribuiamo in questa parabola. Se l’operaio della sera lo sento come mio fratello, allora sono felice con lui e con i suoi bambini, per la paga eccedente. Se invece mi ritengo operaio della prima ora, se mi sento un cristiano esemplare, allora mi disturba la retribuzione uguale data a chi ha fatto molto meno di me.
Drammatico: si puรฒ essere credenti e non essere buoni! Cosรฌ fecero i farisei.
Perchรฉ non si accende la festa davanti a tanta bontร , perchรฉ non sono felici tutti, i primi e gli ultimi? Perchรฉ non sanno vedere che gioire con gli altri raddoppia la gioia? Perchรจ la felicitร viene da uno sguardo buono sulla vita e sulla gente.
Non fermarti a cercare lโequivalenza della paga, รจ un dettaglio, osserva piuttosto lโincremento di vita inatteso che si espande su te e sulle tue relazioni.
โL’uomo ragiona per equivalenza, Dio per eccedenzaโ (Card. Martini). La giustizia umana รจ dare a ciascuno il suo, quella di Dio รจ dare a ciascuno il meglio. Il perchรฉ di questa eccedenza sta nelle evidenti ragioni dell’amore, che non cerca mai il proprio interesse (1Cor 13,5) e che so mi sorprenderร , alla sera della vita, come inatteso e dolcissimo grappolo.