La Parola nel tempo della distanza
ย TI PREGO FERMATI!
Luca 24,13-35
Gesรน si avvicinรฒ e camminava con loro. Come avevano fatto insieme, maestro e discepoli, per tre anni, quasi fosse un ricominciare dallโinizio, dalla Galilea.
Caffรจ sospeso
Ed รจ, come allora, tutto un parlare, confrontarsi, insegnare, imparare, discutere, lungo almeno due ore di strada. Ma tutte le spiegazioni non sarebbero bastate per riconoscere Gesรน. Giunti a Emmaus Gesรน mostra di voler โandare piรน lontanoโ. Come un senza fissa dimora, un Dio migratore, lui va per spazi liberi e aperti che appartengono a tutti, come la strada.
Rimani con noi, perchรฉ si fa sera e il giorno sta per finire.
Lo invitano a restare, in una maniera cosรฌ delicata che par quasi siano loro a chiedere ospitalitร .
Poi la casa, non รจ detto niente di essa, perchรฉ possa essere la casa di tutti.
La strada e la casa, sono questi i due luoghi preferiti da Gesรน per il suo insegnamento e per i suoi gesti di salvezza.
E in quella casa sono benedette tutte le case, le nostre, che sono le prime chiese, dove tutti sono sacerdoti di un rito amoroso.
Lo riconobbero allo spezzare del pane. Profumo di pane sulla tavola, tra tutti i cibi il piรน evidente ed eloquente. Lo riconobbero non perchรฉ quello fosse un gesto esclusivo e inconfondibile di Gesรน – era compito di ogni padre spezzare il pane ai propri figli – chissร quante volte lโavevano fatto anche loro, magari in quella stessa stanza, ogni volta che la sera scendeva su Emmaus.
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Ma tre giorni prima, il giovedรฌ sera, era accaduto qualcosa che non avevano dimenticato: Gesรน aveva dato il pane del suo corpo da mangiare. Lo riconobbero perchรฉ spezzare, rompere e consegnarsi contiene il segreto del vangelo: Dio รจ un pezzo di pane buono che si consegna alla fame dellโuomo, che si dona, nutre e scompare: prendete, รจ per voi! Non siamo noi ad esistere per Dio, รจ Dio che esiste per noi!
