Nel vangelo secondo Giovanni ci sono parole di Gesรน alle quali purtroppo siamo abituati e che dunque ascoltiamo o leggiamo in modo superficiale.
La pagina odierna รจ tratta dai โdiscorsi di addioโ (cf. Gv 13,31-16,33), per un ebreo credente la vite รจ una pianta familiare, che insieme al grano e allโolivo contrassegna la terra di Israele;ย ma invece di uva buona produce un frutto acerbo che non รจ buono a nulla (Is 5,3-4). Gesรน รจ la nuova vite, la vera vite.
Dio รจ il vignaiolo invocato in soccorso della sua vigna devastata e recisa (cf. Sal 80,13-17). Ma in questa parola di Gesรน ci viene anche ricordato che non spetta nรฉ alla vigna nรฉ alla vite purificare, e dunque separare, staccare i tralci: solo Dio lo puรฒ fare, non la chiesa, vigna del Signore, non i tralci.
E non va dimenticato che, se anche la vigna a volte puรฒ diventare rigogliosa e lussureggiante, resta perรฒ sempre esposta al rischio di fare fogliame e di non dare frutto.
Fonte: Telegram
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Un luogo dove ascoltare ed approfondire la Parola con l’apporto di P. Arturo, missionario comboniano ?? ???????????, teologo biblista. Se vuoi comunicarti con loro, scrivici a paturodavar @ gmail.com BUON CAMMINO!!!
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