p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 27 Novembre 2022

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Avvento รจ tempo di attesa, tempo di vigilanza. Il Dio biblico รจ Dio che viene e continua a venire in un dialogo che apre alla fede, si รจ reso vicino in Gesรน e continua a comunicarsi nella storia. Le prime domeniche di avvento richiamano a questo venire e spingono a considerare il senso profondo del cammino umano.

โ€˜Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falciโ€™: Isaia guarda con gli occhi della profezia il monte del Signore, la cittร  di Gerusalemme e vi scorge una cittร  di pace, dove i popoli si radunano. Eโ€™ un sogno di pace sulla storia umana ed un annuncio che il disegno di Dio per tutta lโ€™umanitร  รจ disegno di incontro e di convergere di cammini diversi dei popoli.

La pagina del vangelo di Matteo raccoglie insegnamenti di Gesรน sul tempo ultimo, che non รจ un appuntamento del futuro, ma chiede attenzione al presente. Tutto รจ rapportato allโ€™ora del venire del โ€˜Figlio dellโ€™uomoโ€™. Cristo risorto ritornerร  e nei suoi confronti non si potrร  rimanere indifferenti. Questa โ€˜oraโ€™ tuttavia non รจ nascosta in un lontano futuro ma segna il presente. Gesรน richiama cosรฌ ad una attesa carica di attenzione. Ai tempi di Noรจ โ€˜mangiavano e bevevanoโ€ฆย  non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e ingoiรฒ tuttiโ€™. Queste parole di Gesรน denunciano un modo di vivere distratto, ripiegato solo sullโ€™immediato, nellโ€™egoismo che non si fa carico degli altri. Eโ€™ il modo di vivere superficiale e spensierato che non si lascia turbare, che non guarda attorno. Noรจ รจ invece indicato come uomo capace di leggere i segni, le chiamate di Dio ed ha operato fattivamente per la vita degli altri. Lโ€™arca รจ segno di impegno a raccogliere i frammenti e custodire la speranza. Matteo quindi invita a tenere gli occhi aperti sulla vita e sulla storia per scorgere i segni delle chiamate di Dio.

Vegliare รจ termine della cura ed indica lโ€™attenzione al presente. Anche se proteso al futuro chi veglia รจ impegnato qui ed ora nelle piccole cose del presente. Vegliare comporta quindi prendere sul serio il tempo e la storia e nel contempo รจ attesa di un dono di incontro con Gesรน risorto Signore della storia.

Vegliare esige di vincere il sonno: โ€˜ormai รจ tempo di svegliarvi dal sonnoโ€™ scrive Paolo nella lettera ai Romani, โ€˜gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luceโ€™. Eโ€™ fatica da riprendere ogni giorno nuovamente: questo sonno รจ il grande pericolo della vita del credente perchรฉ รจ il sonno della pigrizia, dellโ€™indifferenza, della fuga dalla responsabilitร . Gesรน ha indicato lo stile da seguire: lโ€™attenzione ai piccoli e ai poveri, la condivisione nel cammino di una comunitร , la convivialitร  aperta e ospitale, il servizio.

Vincere il sonno oggi per noi รจ appello ad accogliere le parole di Isaia: โ€˜un popolo non alzerร  piรน la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno piรน nellโ€™arte della guerraโ€™. Significa impegno per aprire vie di pace nonostante tutte le contraddizioni: la pace รจ il disegno di Dio sulla storia. Eโ€™ cammino che inizia sin dโ€™ora ed ha il suo futuro nella riconciliazione quale dono di Dio nel cuore e tra i popoli.

Vincere il sonno che fa scendere nelle tenebre della morte oggi si declina come resistenza verso tutte le forze che conducono ad una mentalitร  di guerra, di rincorsa ad armarsi per dominare. ย ย 

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.