Luca รจ un vangelo attento alla preghiera: la preghiera di Gesรน ritratto mentre si ritira in luoghi solitari, la preghiera dei discepoli, la preghiera di chi si rivolge a Gesรน aprendo il suo cuore in atto di affidamento. Ad un certo punto Gesรน รจ spinto dai suoi a dire loro qualcosa sul pregare โcome anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoliโ. Colpisce che tale richiesta avvenga mentre Gesรน โsi trovava in un luogo a pregareโ. La cosa che fa pensare รจ che Gesรน non insegnava con discorsi teorici o elaborando dottrine. La sua pratica pone interrogativo e uscita la domanda. Eโ una indicazione preziosa questa. Non solo del fatto che Gesรน pone il primato dellโesempio e del suo personale coinvolgimento su ogni forma di trasmissione teorica. Ma anche รจ significativa del silenzio di Gesรน: un silenzio che non chiude in definizioni, in metodi, in formule lโesperienza della preghiera ma la lascia indefinita e aperta. Come la fede anche la preghiera รจ intrasmissibile e si scontra con lโesigenza di farsi trasmettere o di trasmettere proprio lโintrasmissibile. E questo cozza contro la mentalitร di chi pensa che siano i programmi di diffusione, di indottrinamento, di spiegazione a dover assorbire tutte le energie e gli sforzi. Quasi che il grande tema della testimonianza e del coinvolgimento personale possa essere sostituito dalle questioni organizzative o dallโapprendimento di metodi.
Gesรน accompagna a scorgere che la preghiera non รจ una questione di metodi o di scuole di spiritualitร , nemmeno qualcosa che si insegna e sโimpara. Piuttosto รจ sinonimo di incontro e di relazione. E per questo libero, originale, imprevedibile e difficilmente sottoponibile a regole come ogni incontro e relazione. Apprendere ad incontrare non รจ questione di lezioni teoriche o di metodo. Ogni regola รจ insufficiente, ogni fissazione di modelli rischia sempre di essere un tradimento di quellโincontro sempre nuovo e diverso, per ogni persona, per ogni comunitร , per ogni epoca. Sta in questo la fragilitร ma nel contempo la bellezza delle poche parole che Gesรน lascia ai suoi, dicendo โnon sprecate paroleโฆโ. La preghiera non รจ da intendere come unโopera ma come spazio per rendersi disponibili ad un dono, non un fare ma un lasciarsi fare, non un dire ma un lasciar spazio al respiro e al grido. โAbbaโ Padre. Cosรฌ le parole del Padre nostro si accentrano tutte su quellโinvocazione che apre ad una cosicenza di comunione e di essere immersi nellโamore. Eโ balbettio di bambini, apertura ad un Dio che prende in braccio le sue creature, che ha cura e sa ciรฒ di cui abbiamo bisogno, quando e come. Eโ lโesperienza insondabile di Gesรน, lโesperienza del Padre come Abbร che si comunica a noi e rende partecipi dellโessere in Lui e del suo essere in noi. Paolo dirร : โvoi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: โAbbร , padreโ (Rom 8,15).
Le prime due richieste del โPadre nostroโ riguardano il realizzarsi del progetto di Dio: il suo nome ci รจ comunicato, il regno viene. Nella lingua di Gesรน sono indicazioni di qualcosa giร in atto e che chiede di essere colto nella sua fragilitร , ma anche nella sua grandezza. Dio rivela il suo nome quando si attua liberazione e salvezza. La preghiera rinvia ad una responsabilitร concreta fattiva nella storia. Il regno viene quando gli oppressi sono liberati. Le richieste del pane, del perdono e della fortezza nella prova rinviano al nutrimento quotidiano. Dio รจ colui โche rende giustizia agli oppressi, dร il pane agli affamati, โฆ libera i prigionieri, ridona la vista ai ciechi, rialza chi รจ cadutoโ (Sal 146,7-8). Il pane invocato รจ anche simbolo della comunione, della gioia condivisa e della fraternitร con cui si identifica il regno di Dio. Il perdono ha origine solamente dallโalto e passa attraverso il perdono dato e ricevuto laddove rapporti umani sono stati offesi e feriti. Dono da invocare e ricevere, e via per rapporti nuovi con Dio e con gli altri.
Lโultima invocazione รจ di non soccombere nella prova. Anche Gesรน nel momento pregรฒ, facendosi esempio (Lc 22,39-46): la lotta รจ sostenuta affidandosi al Padre.
Ancora Luca ci ricorda che questo incontro con Dio รจ fecondo oltre ogni attesa: โChiedete e vi sarร dato, cercate e troverete, bussate vi sarร apertoโ.
Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.



