p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 11 Settembre 2022

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Eโ€™ questo un periodo di ripresa, dopo lโ€™estate. Ripresa delle scuole, del lavoro, delle attivitร  sociali. Questโ€™anno la ripresa si situa in un momento di particolare preoccupazione e crisi da tanti punti di vista. Crisi climatica ed ecologica evidenziataย  dalla siccitร  e dai tanti fenomeni atmosferici devastanti in Italia e varie parti del mondo. Crisi della guerra in Ucraina con le conseguenze sul piano economico e alimentare: รจ una crisi che ha riportato in auge la mentalitร  della violenza e della guerra.

Crisi sociale che segue alla diffusione della pandemia con tante conseguenze sulle vite soprattutto dei piรน fragili. Lโ€™incertezza a livello politico generale genera tanti motivi di inquietudine. E veramente la preghiera in questo tempo di ripresa potrebbe essere quella essenziale del salmo di oggi: โ€œCrea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldoโ€. Il cuore, centro di decisioni e orientamenti della vita รจ il luogo per ascoltare quanto il Signore indica nella storia difficile, nelle prove. E solo un cuore nuovo, fatto nuovo da Lui, puรฒ aprirsi a scoprire il dono dello Spirito che invia. Dalle letture di oggi possiamo ascoltare alcuni messaggi per la nostra vita.

La pagina dellโ€™esodo ricorda la nostalgia sempre presente di farsi un idolo a cui sacrificare la libertร . Il vitello dโ€™oro รจ simbolo della ricerca di soluzioni facili e immediate a bisogni immediati e richiusi in orizzonti ristretti. Eโ€™ il desiderio anche di una divinitร  a misura, strumentalizzabile e a portata di mano. Eโ€™ la storia di sempre della ricerca di una religione che non apre al rischio della fede:ย  โ€œNon hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanziโ€ฆโ€

Lโ€™esodo รจ cammino di uscita, di liberazione, che richiama a ritornare al ricordo della promessa, a vivere il rischio della fede in una relazione impegnativa con il Dio che si รจ compromesso nellโ€™alleanza: โ€œRicรฒrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: โ€œRenderรฒ la vostra posteritร  numerosa come le stelle del cieloโ€ฆโ€

La prima lettera a Timoteo esprime la consapevolezza che ogni forza proviene dal Signore Gesรน, motivo di gratitudine da coltivare nel cuore: โ€œrendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesรน Signore nostroโ€. Non cโ€™รจ quindi spazio per presunzione o vanto per chi ha sperimentato sulla sua vita uno sguardo di misericordia: โ€œCristo Gesรน รจ venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchรฉ Cristo Gesรน ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimitร , e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eternaโ€.

Nelle parabole del cap. 15 di Luca si puรฒ scorgere lโ€™indicazione di un movimento di perdita, di ricerca e di ritrovamento. Dio, identificato con figure della vita, un pastore, una donna, un padre, si prende cura di ritrovare, accoglie il perduto, vive la gioia senza limiti della condivisione. โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ€.

In questo tempo di crisi ogni gesto di cura, di ricerca, di attesa, di festa ospitale รจ nellโ€™orizzonte della promessa di Dio che ha cura di non perdere nessuno.

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.