p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 10 Dicembre 2023

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โ€œConsolate, consolate il mio popoloโ€: questa seconda domenica di avvento ci ricorda innanzitutto che la Parola di Dio da comunicare nella vitaย  delle persone e dei popoli รจ una parola di consolazione. Ma ci offre anche un altro messaggio: che in tutte le parole e i gesti di cura, di sostegno, conforto e assistenza รจ giร  presente e nascosta una parola di Dio, racchiusa nel tessuto dei nostri incontri e delle nostre giornate.

Eโ€™ annuncio sin dโ€™ora dellโ€™orizzonte ultimo della storia che sarร  nellโ€™accoglienza di un Dio di consolazione. La piรน grande consolazione รจ il dono di una presenza che rinvia alla presenza di Dio che non abbandona lโ€™umanitร .

Cโ€™รจ una via nel deserto di questo oggi da preparare: nel tempo della violenza, di una barbarie che mina le possibilitร  di futuro e toglie respiro ad ogni desiderio di pace, in questo deserto non bisogna venir meno nel cercare di aprire vie che siano apertura di speranza e di consolazione. โ€œAlza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemmeโ€.

Leggere questa pagine di Isaia nel tempo in cui Gerusalemme e la terra di Palestina รจ teatro di violenza, di discordia e di un genocidio in atto nella Striscia di Gaza รจ motivo di sofferenza, fa avvertire il contrasto tra la promessa ed una realtร  di violenza. Ma รจ motivo nel contempo di rinnovato affidamento alla promessa di Dio che rovescia i potenti e innalza gli umili, che come un pastore fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna. Dio che raccoglie ogni frammento di umanitร  e dร  speranza ai perduti.

La seconda lettera di Pietro ricorda: โ€œdavanti al Signore un solo giorno รจ come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessaโ€. Su questa fede hanno camminato i nostri padri e madri e anche noi nel deserto di questo tempo chiediamo al Signore la forza di vivere il nostro presente di fronte al Dio della promessa.

La pagina del vangelo riporta allโ€™esperienza di Giovanni il battezzatore, figura decisiva per il cammino di Gesรน, per la sua crescita nello scoprire la sua missione e per scorgere il nome pronunciato su di lui dal Padre, via della sua vita.

Giovanni รจ voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore. Come i profeti richiama a vivere il presente nella fedeltร  a Dio e intende la sua vita al servizio di una chiamata nellโ€™inseguire un sogno di fedeltร  e di promessa. La sua vita รจ fondata sulla parola di Dio. Giovanni vive per primo ciรฒ che chiede agli altri, indica uno stile di coerenza e di impegno che lo condurrร  a subire persecuzione e morte: รจ per noi richiamo a vivere la vita come accoglienza della Parola di Dio e ascolto delle sue chiamate.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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