Cristo: il โsubitoโ della salvezza e lโโaltroveโ nei paraggi
Commento al Vangelo della V Domenica del T.O. di Nicola Montereale
Sembra che la liturgia della Parola di questa domenica rispecchia in toto il tempo che stiamo vivendo.
โ…Era a letto con la febbreโ.
Quanta gente oggi puรฒ identificarsi con la suocera di Simone, quanta gente sta combattendo con il dolore, anche per via del nemico invisibile che aggira ancora tra noi e in noi.
Tanti sacrifici, tanto sudore, tanto impegno, tanta fatica perchรฉ? Per andare dove?
Stig Dagerman si domanda: โMa la vita deve veramente essere un vagare insensato verso una morte certa?โ.
Come Giobbe, anche lโuomo di oggi โsospira lโombraโ, โaspetta il salarioโ del bene dato e donato, del โduro servizioโ dato alla terra, ai propri cari, vicini e lontani e, dopo quasi due anni di convivenza con il nemico invisibile, si domanda continuamente: โQuando ci alzeremo?โ
Sembrava che saremmo riusciti ad uscire da โmesi di illusione e notti di affanniโ e invece siamo ancora qui a contare โgiorni che scorrono veloci come una spola… senza un filo di speranzaโ.
โLa notte dei Giobbe di oggi si fa lungaโ, ma cโรจ una Parola che viene dallโalto e che puรฒ salvarci.
Una Parola che non si spegne, un Vangelo dร annunciare, โperchรฉ รจ una necessitร che si imponeโ.
Di fronte alla precarietร della vita e alla contingenza del dolore, cโรจ una Parola vivente che ci farร vedere ancora il bene: รจ Gesรน il Cristo, medico del corpo e dellโanima, ultimo tra gli ultimi, โdebole per i deboli per salvare ad ogni costo qualcunoโ.
Il Vangelo salva, la Parola diviene balsamo per addolcire le ferite ancora non rimarginate, Gesรน diviene colui che si carica delle malattie altrui per liberarci definitivamente.
โDio allora – direbbe il teologo Dietrich Bonhoeffer – non ci salva in virtรน della sua onnipotenza, ma in virtรน della sua sofferenzaโ.
Che logica paradossale quella del Vangelo! Vinti si vince, umiliati si รจ risollevati.
Ma sorge spontanea la domanda: quando Signore ci salverai? Quando verrai?
Nei primi versetti della pericope evangelica di oggi troviamo la risposta: โ…subito andรฒโ.
Cristo รจ lโamico che subito ci capisce, che subito si mette in cammino per venirci incontro nella nostra sofferenza e cosรฌ riempirla della sua presenza.
Cristo รจ il โsubitoโ della nostra salvezza.
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ร Colui che fa le ore piccole per lโuomo, รจ Colui che โal mattino presto… quando era ancora buio…pregavaโ per coloro che gli chiedono aiuto, perdono, salvezza.
Ma Cristo รจ colui che prima di pregare, agisce; prima di parlare opera, affinchรฉ le parole seguano le azioni e non viceversa.
Una pedagogia per i nostri giorni: prima fare e poi, se proprio necessario, parlare. Prima la presenza e poi, se necessario, la predica.
Come alla suocera di Simone, ancora oggi Cristo si avvicina, rialza e prende per mano.
Tre azioni che indicano lโavvicinarsi del servizio, il rialzarsi della speranza e lo stringersi della caritร .
La Chiesa oggi ha il compito di prolungare nel tempo e nello spazio queste azioni di Cristo verso i sofferenti, gli ammalati, i senza respiro.
Come Simone e gli altri discepoli, la Chiesa di oggi dovrebbe mettersi โsulle tracceโ di Cristo. Avere cioรจ lo stesso passo di Lui, gli stessi piedi delicati per entrare con morbidezza e rispetto nei crocevia della sofferenza e del dolore. La Chiesa, in ultima analisi, dovrebbe mettere i suoi piccoli piedi proprio lรฌ dove Cristo ha lasciato le sue tracce, ben consapevole che la traccia di Cristo รจ piรน grande e piรน importante.
Signore Gesรน,
assaliti dallโansia di non farcela
e dal timore di entrare
nelle strade sterrate del dolore,
anche i tuoi discepoli di oggi ti dicono:
โTutti ti cercanoโ.
Ripetici ancora la tua consolante parola:
โandiamocene altroveโ.
E a quanti ti chiedono dove sei
e perchรฉ non rispondi
proprio nei momenti piรน critici della storia,
ammaestraci e ricordaci
che non sei mai nella sofferenza e nel male,
ma sempre โaltroveโ,
cioรจ nel bene e nella luce.
Tu non prendi parte al male,
non sei suo complice,
ma hai sempre quella forza
capace di stare nei suoi paraggi,
in quei โvillaggi viciniโ della storia,
per risanare i cuori frantumati
e per fasciare le ferite delle piaghe ancora sanguinanti.
Insegnaci, o Cristo,
a condividere
con i nostri fratelli e sorelle,
il mistero del dolore
e, poichรฉ unico fondamento della nostra speranza,
รจ la grazia che viene da Te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Amen.
N. Montereale
