A MATEMATICA DEL CUORE: CON-DIVIDERE PER MOLTIPLICARE
La Parola di Dio di questa domenica รจ molto ricca nei suoi aspetti e nei suoi contenuti. Uno dei temi che sin dalla prima lettura รจ possibile scorgere รจ quello del cibo, di un cibo che sazia e che rimane.
Forte e trepidante รจ la considerazione del profeta Isaia: โPerchรฉ spendete denaro per ciรฒ che non รจ pane, il vostro guadagno per ciรฒ che non sazia?โ
Quante volte, Signore, ci sforziamo di essere appagati da un cibo di felicitร che non riusciamo a trovare. Sรฌ, ci affanniamo per ciรฒ che non sazia, ci affanniamo per un pane che nutre il ventre, ma che non realizza la fame di quel cuore che รจ tra lo stomaco e la gola.
Seppur alcuni si sforzano di ruminare il vangelo, siamo ancora in pellegrinaggio e non nella patria, nel desiderio e non ancora nellโappagamento.
Giustamente, allora, con il salmista diciamo: โGli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportunoโ.
Ma quando verrร questo tempo? Dobbiamo aspettare ancora?
Sembra che anche noi โ come la grande folla di cui parla il vangelo โ ti seguiamo โa piediโ dalle nostre cittร , piene di tribolazione, angoscia, fame, nuditร , pericolo, spada.
Anche il luogo di ora รจ deserto ma sicuri che โin tutte queste cose noi siamo piรน che vincitori grazie a colui che ci ha amatiโ.
Sul far della sera โ oggi come allora โ Tu hai ancora compassione di noi e la tua misericordia si riversa sulla nostra stanchezza.
Scrive san Cesario di Arles: โMisericordia: dolcissima รจ questa parola, ma se รจ giร dolce il nome, quanto piรน la realtร stessa. O uomo, con quale coraggio osi chiedere ciรฒ che ti rifiuti di concedere agli altri? Chi desidera di ottenere misericordia in cielo deve concederla su questa terra. Cโรจ infatti in cielo una misericordia, a cui si arriva mediante le misericordie esercitate qui in terra. Tutto ciรฒ che la misericordia umana dร durante il nostro pellegrinaggio, la misericordia divina lo restituisce in patria. Che cosa volete, fratelli, e che cosa chiedete quando venite in chiesa? Certamente non altro che la misericordia di Dio. Date dunque quella terrena ed otterrete quella celeste. Daโ al povero per meritare di ricevere da Cristo. Non so con quale coraggio pretendi di ricevere quello che non vuoi dare. Quando perciรฒ venite in chiesa, non negate ai poveri unโelemosina, anche se piccola, secondo le vostre possibilitร โ.
Siamo ancora lontani, Signore, e questo lo sappiamo. Ma non vogliamo arrenderci alla vista della tua misericordia. Tu ci dai un pane che sazia di felicitร , quella vera.
Chi, se non Cristo, รจ il pane del cielo? Ma perchรฉ l’uomo potesse mangiare il pane degli angeli, il Signore degli angeli si รจ fatto uomo.
Cristo ha moltiplicato i cinque pani tra le mani di coloro che li dividevano, ha dato un pane che fa ristorare e non si puรฒ consumare; un pane che puรฒ nutrire e non si puรฒ esaurire.
โInterroghiamo direttamente i miracoli, – scrive Agostino – e sentiamo cosa ci dicono di Cristo. Essi possiedono, a intenderli bene, un loro linguaggio. Poichรฉ, essendo Cristo il Verbo, cioรจ la Parola di Dio, ogni azione del Verbo รจ per noi una parola. Abbiamo udito la grandezza di questo miracolo, investighiamone la profonditร . Non accontentiamoci di gustarlo superficialmente, penetriamone la profonditร . Questo stesso che di fuori suscita la nostra ammirazione, contiene dentro qualcosaโ.
I cinque pani significano i cinque libri di Mosรจ. Giustamente essi non sono di frumento, ma di orzo, perchรฉ appartengono al Vecchio Testamento. Le dodici ceste son i dodici apostoli e il Nuovo Testamento.
I due pesci, poi, vogliono significare โ come commenta ancora Agostino – quei due sublimi personaggi del Vecchio Testamento, che venivano unti per santificare e reggere il popolo: cioรจ il sacerdote e il re.
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Cristo venne per riunire e realizzare nella sua persona queste due figure: del sacerdote in quanto egli offrรฌ se stesso come vittima per noi a Dio, del re in quanto egli stesso ci regge.
Cristo ordinรฒ che si spezzassero i pani e mentre questi venivano spezzati, si moltiplicarono.
Sembra che Cristo abbia sovvertito anche la matematica: la divisione permette la moltiplicazione, ciรฒ che sembra togliere in realtร regala il di piรน.
La con-divisione ha dato senso alla moltiplicazione. Lโoperazione inversa motiva quella originaria. Di solito, funziona cosรฌ anche nella vita: bisogna donarsi per ricevere di piรน.
Solo in questa logica della โmatematica del cuoreโ, anche se siamo sul far della sera, rimaniamo seduti comunque sullโerba, lโerba della speranza che faโ si che i tramonti chiedano nuove albe, che โ parafrasando i versi di una canzone tanto amata dai noi giovani – i fiori cresciuti tra le lacrime possano trovare un posto migliore a un passo dopo la fine, che camminando a piedi nudi sopra queste spine possiamo diventare forti e smettere di soffrire.
Con tutta la preghiera unanime della Chiesa, allora, ti chiediamo, o Dio, โfa’ che il pane moltiplicato dalla tua provvidenza sia spezzato nella caritร โ.
N. Montereale
