mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 7 Agosto 2022

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Siamo nomadi

La parola di Dio ci presenta questโ€™oggi il nostro Padre Abramo. โ€œChiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andavaโ€. Si legge in un Midrash: Un giorno Abramo prese il figlio Isacco ancora bambino e con un asinello si inoltrรฒ nel deserto. Dopo aver camminato varie ore il ragazzo chiese al Padre quanto mancava ad arrivare, Abramo gli rispose: โ€œsiamo nomadiโ€. Anche noi lo siamo e Gesรน descrive cosรฌ la condizione dei suoi inviati.

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โ€œFatevi borse che non invecchiano, cinture ai fianchi e lucerne accese, sempre in cammino verso Qualcuno che gli viene incontro, pronti ad aprirgli la porta quando arriva e bussaโ€. Lโ€™identikit dellโ€™inviato di Gesรน, e lo siamo tutti, non รจ lโ€™uomo sedentario che sonnecchiando attende e aspetta, ma colui che cammina, desidera e affretta lโ€™incontro col suo desiderio.
Nomade รจ colui che non ha casa, non dice forse San Paolo: โ€œnon abbiamo quaggiรน una dimora permanete ma ne cerchiamo una futuraโ€? Quella del cristiano รจ una stabilitร  dinamica, stabile nello stato di nomade.

Non รจ un atteggiamento facile a prendere. Ho letto di una personalitร  che ha visitato una comunitร  religiosa dove le monache , piuttosto attempate e da tanto tempo prive di nuovi arrivi, vivevano rassegnate alla morte del loro monastero aspettando la loro morte. โ€œNon siete delle affittuarie di questa casa ma delle nomadi di passaggio per cui muovetevi per offrire a chi incontrate lungo la vostra strada lโ€™ospitalitร  della vostra .famiglia religiosaโ€. Dinanzi a questa proposta si rimisero in movimento, ridivennero nomadi e ripartรฌ la loro comunitร .

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Credo che Papa Francesco , quando parla della chiesa in uscita voglia proprio precisare che non ha ragione di esistere una chiesa sedentaria e pantofolaia e che lui cerchi invece di metterla in movimento come esige il Vangelo.

Come si puรฒ esse nomade? Essendo sempre alla ricerca di Qualcuno come lo furono i nostri padri che โ€œnon conseguirono la promessa: Dio aveva qualcosa di meglio per noiโ€ e per noi cโ€™รจ la certezza che se cerchiamo costantemente troveremo Dio che รจ Colui che era, Colui che รจ, Colui che viene, Colui che si fa trovare nel deserto del mondo da coloro che, con cuore sincero, lo cercano.

โ€œVendete ciรฒ che avete e datelo in elemosinaโ€. Cosa vuol dirci il Signore? Sicuramente richiamarci alla sobrietร , non certo alla privazione assoluta di tutto, ma certamente alla relativizzazione di ogni interesse che non sia Lui e la sua causa.

Dalla descrizione che ci offre Gesรน del suo inviato si ha una figura di uomo libero e tutto proteso alla ricerca di un ideale caratterizzato dalla speranza che si compirร  allโ€™arrivo del viaggio, dove troverร  esattamente quello che il nomade ha sognato: una tavola imbandita con un servizio appropriato.

Il Signore sicuramente verrร  e la sua venuta sarร  una sorpresa, proprio come un ladroโ€ฆ ma invece di essere un ladro รจ un invito alle nozze preparate da tempo per noi.

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