mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 4 Febbraio 2024

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Gesรน nostro Salvatore

I primi cristiani non hanno posto un limite alle loro fatiche pur di annunciare la Buona Novella! Cristo รจ oggi come sempre vittoria sul male, potenza di salvezza.

La prima lettura ci parla di Giobbe che non ha bisogno di essere presentato. Tanta รจ la fama di cui gode anche tra la gente comune che ne ha fatto lโ€™immagine di ogni essere umano con lโ€™espressione con cui si apre la lettura: โ€œNon ha forse un duro lavoro lโ€™uomo sulla terra?โ€. Il pianto di un uomo minato dalla depressione. Una esistenza senza salvezza, nรฉ orizzonte. Tutto รจ privo di senso. Non รจ forse questa la situazione di molti contemporanei?

Dopo lโ€™esperienza dellโ€™incontro con i tre amici, Giobbe osa considerare Dio come Dio, come colui che รจ piรน grande di tutte le cose. Per questo passa dal ragionamento allโ€™invocazione.

Giobbe รจ il povero che mette in luce tutti i limiti dellโ€™uomo. Non si ripiega su sรฉ stesso, ma si apre a colui che รจ maestro della vita. Anzichรฉ trattenersi sullโ€™origine del male, Giobbe risolutamente si rivolge a Colui che รจ allโ€™origine di ogni vita. Lo invoca con tutte le forze e sa che troverร  pace nellโ€™abbandono confidente in Colui che puรฒ tutto. La storia di Giobbe รจ illuminante per lโ€™uomo di oggi, per noi. Le persone nella prova hanno bisogno di essere ascoltate. La presenza conta piรน di ogni sforzo di spiegazione. La nostra presenza puรฒ essere presenza di Cristo Salvatore se sappiamo essere trasparenza della sua presenza.

Nella seconda lettura ci parla Paolo come cooperatore nellโ€™opera di Dio. Si presenta dicendo: โ€œIo mi son fatto tutto a tutti, cercando di guadagnarne il maggior numeroโ€. Non possiamo rivelare il volto di Cristo Salvatore senza farci deboli e piccoli. Paolo non cerca di realizzare unโ€™opera per Dio, ma, piรน pazientemente, cerca di entrare nellโ€™opera di Dio. Si abbandona pazientemente al volere di Dio che lo supera: โ€œIo non faccio nulla da me stesso, ma mi affido allโ€™opera che mi รจ stata affidataโ€. Lโ€™apostolo si sforza di essere trasparente alla presenza di Colui che continua a visitare il suo popolo. Si รจ lasciato sedurre da Cristo per agire in suo nome e in fedeltร  allo Spirito.

Gli itinerari di Paolo e Giobbe si ricongiungono nello stesso punto: lโ€™uno e lโ€™altro si abbandonano con fiducia in Colui che รจ โ€œpiรน grande del nostro cuoreโ€.

Gesรน รจ maestro di vita.

Domenica scorsa abbiamo visto Gesรน che libera dal Maligno, oggi libera dalle malattie. Non soltanto dice, ma manifesta che il Regno di Dio รจ giร  venuto.

La prima guarigione del vangelo di Marco evoca lโ€™ambiente della resurrezione. Per questo Gesรน รจ venuto: per donare la vita, una vita piรน forte della morte.

San Marco presenta la missione di Gesรน come una manifestazione del Regno di Dio in parole ed in atti. รˆ questa la missione che qualifica ogni cristiano: manifestare al seguito degli apostoli, in atti e in parole, che รจ giร  cominciato un mondo nuovo.

Per realizzare questo ci sono due condizioni da realizzare: una trasparenza allo Spirito Santo e una piena fiducia nella potenza del Vangelo.

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