mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 31 Luglio 2022

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Lontano dalla cupidigia

Oggi il Signore affronta il problema del nostro rapporto con la ricchezza, tema interessante anche perchรฉ in questo periodo sembra che nellโ€™ambiente ecclesiastico sia, almeno a parole, esaltata la povertร , quasi che tutti avessimo la vocazione francescana. Invece, contrariamente a quanto si penserebbe, la povertร  evangelica ha poco a che vedere col denaro. Mi ha sempre ripugnato quello che il mio concittadino scrisse del denaro definendolo โ€œsterco del demonioโ€. Per me il denaro รจ avvicinabile allโ€™Eucarestia, perchรฉ lo vedo dentro la sudata busta paga che un padre consegna alla moglie per mandare avanti la famiglia. Altro che sterco! Quello รจ โ€œfrutto della terra e del lavoro dellโ€™uomoโ€!

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Ovviamente perรฒ la ricchezza รจ oggettivata in denaro. Le cose si pesano in denaro. Quanto vale? Quanto costa? E questo anche per quanto riguarda i beni essenziali della vita come il mangiare, le medicine, le cure durante la malattia, lโ€™assistenza durante la vecchiaia, la formazione dei propri figli, addirittura lo sport. Il denaro รจ importante e deve essere amministrato saggiamente. Nessuno puรฒ gettare il denaro per nessun motivo, neppure religioso. Gesรน, molto prudentemente, ci mette in guardia per non farlo diventare un idolo.

Lโ€™idolo รจ unโ€™opera delle mani dellโ€™uomo. In ogni opera lโ€™uomo si esprime: fa uscire quello che รจ dentro di lui. In un certo senso lโ€™opera รจ immagine dellโ€™uomo. Lโ€™opera diviene un idolo quando lโ€™uomo gli chiede di dare un senso alla sua vita, quando invece lโ€™opera prodotta non ha altro senso che quello che lโ€™uomo gli dร . In caso contrario nellโ€™idolo cโ€™รจ lโ€™uomo stesso che contempla e adora, perchรฉ lโ€™idolo รจ la sua immagine. Pretendendo che fosse Dio, gli uomini non pretendono altro che di essere Dio. Ora poichรฉ lโ€™uomo รจ destinato alla morte, lโ€™idolo non รจ che lโ€™immagine della morte. Chiedere la sicurezza alla ricchezza รจ chiederla al proprio cadavere. La ricchezza รจ ingannevole perchรฉ moltiplica le possibilitร  dellโ€™uomo. Col denaro si possono fare tante cose. Ma quali cose? Tutto. Sรฌ, ma che cosa? Altri idoli, che non chiudono la porta alla morte.

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Da ricordare che la ricchezza non si riduce al denaro o ai magazzini di grano. La ricchezza che conta per uno scrittore รจ il successo dei suoi libri; per una donna, la bellezza; per un prete la riuscita nel ministero; per un contemplativo la sua vita spirituale. Tutto puรฒ diventare idolo. Per questo S. Giovanni della Croce spiega che bisogna passare dalla notte dello spirito. Davanti a Dio, noi non possiamo che presentare la nuditร  originale. รˆ lร  che si trova il terreno per mettere le fondamenta di tutto: partire dal niente.

La Bibbia proibisce ogni immagine di Dio, perchรฉ ce nโ€™รจ giร  una vera: lโ€™uomo. Lโ€™uomo con alla sommitร  Cristo, che รจ lโ€™uomo per eccellenza, lโ€™immagine totalmente somigliante (Col 1,15). Lโ€™immagine si degrada in idolo quando รจ immagine dellโ€™uomo invece che immagine di Dio. Facendosi immagine di Dio, lโ€™uomo si supera, supera la sua morte. โ€œBisogna infatti che questo essere corruttibile rivesta lโ€™incorruttibilitร , che questo essere mortale rivesta lโ€™immortalitร โ€ (1Cor 15,33). Ecco ciรฒ che puรฒ dare un senso alla nostra vita, un senso, cioรจ una direzione, una strada su cui marciare. Non cโ€™รจ piรน senso nรฉ cammino se interviene la morte.

A questo punto possiamo riascoltare la seconda lettura che ci invita a guardare verso Cristo. Non parla di idoli; ci parla della nostra creazione permanente ad immagine di Dio. Infine si tratta della morte. Ma cosa si tratta di far morire? Certamente ciรฒ che conduce alla morte: i nostri idoli. Alla fine, non cโ€™รจ che il Cristo vivente che รจ tutto in tutti.

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