mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 26 Giugno 2022

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Verso Gerusalemme

Terminate le grandi celebrazioni pasquali, la chiesa ci invita a metterci alla sequela di Gesรน e fino al 30 novembre lo seguiremo, domenica per domenica, condotti dallโ€™evangelista Luca, nel cammino verso Gerusalemme.

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Colpisce lโ€™atteggiamento di Gesรน che si mette in viaggio verso Gerusalemme dove sa bene cosa lo attende. Luca sottolinea che non era per niente allegro, ma anzi โ€œindurรฌ il suo voltoโ€. Altri traducono: โ€œPrese la ferma decisone di mettersi in camminoโ€. Il volto ci rivela un Gesรน tutto preso dalla sua missione, quella che aveva udito dal Padre e che doveva portare a termine. La volontร  del Padre รจ sempre una cosa impegnativa per tutti e non puรฒ essere mai presa alla leggera.

Il suo viaggio era unโ€™occasione di evangelizzazione e doveva essere preparato. Per questo manda due discepoli a sondare il terreno. Ma le cose si mettono male fin dallโ€™inizio: i samaritani non vogliono accoglierlo. Interessante la reazione degli apostoli Giacomo e Giovanni, proprio quelli che desideravano i primi posti nel suo regno: โ€œsterminare coloro che non ti ricevono con una pioggia di fuocoโ€. รˆ la reazione piรน naturale di due dipendenti che conoscono la forza del loro padrone: โ€œOgni potere mi รจ stato dato in cielo e sulla terraโ€; ed รจ stata nei secoli la reazione di tanti che hanno fatto lโ€™esperienza del rifiuto del Vangelo. รˆ anche la nostra naturale reazione per risolvere i problemi: far morire il nemico o almeno spaventarlo con la forza.

- Pubblicitร  -

La risposta di Gesรน fu chiara: โ€œsi voltรฒ e li rimproverรฒโ€. Lezione fondamentale per tutti gli evangelizzatori: il Vangelo รจ sempre proposta, mai imposizione. Piรน tardi Gesรน preciserร  che lui โ€œsta alla porta e bussaโ€ e aspetta che venga aperta la porta. In caso negativo non si abbatte la porta per entrare ma, come fecero loro, โ€œsi avviarono verso un altro villaggioโ€. Il mondo รจ grande e le attese del Vangelo numerose; non cโ€™รจ tempo da perdere con chi non apre la porta, ma si va da chi, con gentilezza, invita a entrare.

Cโ€™รจ una differenza fondamentale tra la propaganda e lโ€™evangelizzazione, tra la conversione e il proselitismo. Gesรน non lascia spazio a nessuna forma di propaganda per convincere, sembra particolarmente preoccupato della pubblicitร . Rimasi colpito dalla risposta che diede il neoeletto preposito generale P. Kolvembak circa il suo primo impegno come superiore di tutti i gesuiti: โ€œFarรฒ di tutto perchรฉ la stampa non parli mai nรฉ di me nรฉ della Compagnia di Gesรนโ€. Siamo agli antipodi del mondo dove โ€œse non ti vedono, non esisti!โ€.

La prima lezione di pastorale di Gesรน fu molto dura, ma anche la sua attivitร  vocazionale non ebbe grandi risultati, anzi direi che fu fallimentare. Nessuno dei tre che si presentarono fu accolto nel gruppo dei suoi, le condizioni erano dure: โ€œIl Figlio dellโ€™uomo non ha dove posare il capoโ€; โ€œLascia che i morti seppelliscano i loro mortiโ€; โ€œNessuno che ha messo mano allโ€™aratro e si volge indietro, รจ adatto per il Regno di Dioโ€.

Gesรน va verso Gerusalemme ed รจ in questo contesto che invita a fare le scelte coloro che vogliono seguirlo.

Il volto di Gesรน ci fa vedere come la nostra intelligenza รจ ottusa, semplicemente perchรฉ la nostra volontร  ha i suoi desideri e le sue prioritร  che si oppongono a quelle di Gesรน.

In questo brano emergono le resistenze che il discepolo pone al suo Signore.

Per seguire Gesรน รจ necessaria una decisione che rompa con lโ€™immagine della madre (il mondo dei bisogni e delle sicurezze materiali), con quella del padre (il mondo degli affetti, dei doveri e dei rapporti) e con i condizionamenti dellโ€™io (sicurezza del solco e della propria identitร  da conservare). Piรน che le tre esigenze che il Signore ha verso chi vuol seguirlo, sono i tre doni che il Maestro fa al discepolo: la libertร  dalle cose, dalle persone, dallโ€™io, per amare Lui con tutto il cuore.

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