Ascensione del Signore
Lโevangelista San Luca ci presenta lโevento dellโAscensione come lo spartiacque delle due epoche della vita di Cristo: quella in cui Gesรน รจ stato umanamente visibile e lโinizio di un’altra in cui di fatto Lui non puรฒ piรน essere visto. Gli apostoli sono qualificati per essere i suoi testimoni nel mondo. La relazione stabilita tra Gesรน e i suoi apostoli รจ sempre piรน alta. Lui parla di โelevazioneโ, di โsalita al cieloโ, di โsparizioneโ. Tutte espressioni che suggeriscono immediatamente una perdita. Lโevento a prima vista non รจ un evento felice.
La lettera agli Efesini, che abbiamo ascoltato nella seconda lettura, ci orienta diversamente nel pensare lโAscensione di Gesรน. La vede unita alla resurrezione, di cui รจ complementare, e facente parte di uno stesso mistero, di cui Dio รจ la sorgente. Luca ci presenta il fatto nella sua storicitร , mentre San Paolo ci orienta a vedere un evento che si svolge tra il Padre e il Figlio. ร un evento di portata cosmica che consacra la supremazia universale del Figlio. ร lโevento fondatore che stabilisce la relazione di Cristo con la Chiesa. Risuscitato il suo Figlio, Dio lo intronizza come Messia. Gesรน, Figlio di Maria, ha ricevuto dal Padre il potere regale universale. La festa dellโAscensione รจ la grande festa della Signoria di Cristo, in qualche modo la festa di Cristo Re.
Il Vangelo di oggi รจ tutto incentrato su Gesรน che si manifesta in una apparizione solenne ai suoi discepoli. Per lโevangelista la storia di Gesรน non si conclude con una separazione, ma con un ultimo incontro che non puรฒ interrompersi. Il Risorto ha fissato un appuntamento ai suoi discepoli in Galilea, terra dellโinizio del vangelo, luogo di incontro di molti popoli. Questo dimostra che loro sono invitati a incontrarsi col mondo intero. Ma la cosa piรน importante รจ che Gesรน si avvicina e promette di essere con loro fino alla fine dei tempi.
Il linguaggio usato dallโEvangelista รจ quello di una visione, di una teofania. Ciรฒ รจ confermato dalla autopresentazione di Gesรน: โOgni potere mi รจ stato dato nei cieli e sulla terraโ. Il Signore della creazione agisce in nome di Dio stesso e, come nellโAntico Testamento, conferisce una missione divina agli uomini. E soprattutto offre unโalleanza perpetua. Questo รจ il senso delle ultime parole del vangelo: โIo sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempiโ.
Gesรน non sparisce, ma appare; non si separa dai suoi, ma viene per rimanere con loro per sempre. Non sale lontano nei cieli come Elia; ha dei discepoli che devono salireโฆโฆsulla montagna.
Lโultima apparizione di Gesรน รจ una apparizione escatologica. ร definitiva, ma i suoi effetti non cesseranno mai. ร lโapparizione di una presenza e lโinizio di una compagnia. Gesรน non cesserร mai di accompagnare gli apostoli nella loro missione che รจ di far conoscere universalmente il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito.
La liturgia di oggi ci invita a guardare il Cielo. Questa festa ci spinge a guardare il Cristo invisibile nella visibilitร della Chiesa. La testimonianza cristiana ha una dimensione storica, senza dubbio, essa esiste per la scomparsa di Cristo Signore e non esiste che per la responsabilitร assunta nella fedeltร al suo amore. Egli รจ portatore di una presenza invisibile, una presenza essenziale, che sfugge agli sguardi come a tutte le esperienze umane. Questa Presenza ci รจ per sempre assicurata da Cristo Signore del cielo e della terra.



