Occhio per occhio
La legge del taglione รจ evidentemente fatta per fermare la violenza, per la dissuasione, perchรฉ blocca la scalata. Tutte le leggi penali sono ispirate se non alla lettera almeno allo spirito della legge del taglione che serve per stabilire una sanzione al delitto. Anche se la parola sanzione รจ molto ambigua. Bisogna ricusare senza incertezze la parola vendetta e punizione. Chi puรฒ arrogarsi il diritto di punire? Con quale stupiditร ci immaginiamo che far soffrire qualcuno puรฒ compensare un danno?
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Prendere le misure necessarie per rieducare un asociale, esigere da un ladro una certa quantitร di lavoro per rimborsare il suo furto รจ una cosa; vendicarsi o la societร che si vendica รจ perverso. Noi e le nostre societร abbiamo da imparare qualcosa dallo stesso taglione senza pensare di adoperarlo.
Se restiamo tra noi, il prossimo e me, non possiamo superare il โmio dovutoโ e al massimo cercare lโuguaglianza. Il vangelo ci invita a superare la coppia noi e il prossimo per introdurre Dio nella relazione, e ci domanda, cosa inaudita, di comportarci come Dio, cioรจ come la sorgente della vita e colui che fa crescere il mondo e lโuomo. La relazione di Dio con lโuomo non puรฒ essere nellโordine di chi dona e chi riceve, perchรฉ Dio รจ la sorgente di tutto: tutto ciรฒ che possiamo donare lo abbiamo ricevuto. Questo si chiama โgratuitร โ. Riprodurre questa gratuitร nei confronti degli altri suppone che noi doniamo senza ricevere, che amiamo coloro che non ci amano, ecc. Questa non รจ una perfezione facoltativa, perchรฉ รจ la nostra propria esistenza. Esistere per lโuomo รจ essere lโimmagine di Dio.
Questo dono crea uno squilibrio. Tutto deve essere piรน o meno compensato, ogni azione aspetta una reazione. ร questo squilibrio che รจ creatore, perchรฉ crea movimento. Quando tra di noi un dono รจ compensato da un altro dono, tutto รจ nellโordine e niente si muove. Tutto รจ nellโordine, e come dice Gesรน ai farisei: โHanno giร ricevuto la loro ricompensaโ. Al contrario, quando dono senza ricevere creo un vuoto, una richiesta. Chi puรฒ riempire questo vuoto? Chi fa esistere qualcosa dove non cโรจ niente? Dio รจ messo in movimento: il niente richiede la creazione. La reciprocitร esige la parola โricompensaโ e mette in circolo una realtร che non รจ altro che la circolazione dellโamore.
Il furore di chi schiaffeggia e lโesigenza di colui che vuol prendere le difese possono sembrare un atteggiamento โgiustoโ, si tratta di azioni e azioni vigorose. Ma in realtร sono vuote perchรฉ traducono, segnalano, una mancanza di amore. Agendo come Dio, siamo invitati a riempire questo vuoto. ร lโamore di Dio che passa, che attraversa, noi stessi e va a riempire lโaltro. Non cโรจ altro mezzo per ricevere lโamore che donarlo, perchรฉ lโamore รจ circolazione di vita. Noi riceviamo nella giusta misura in cui doniamo. Il taglione รจ cosรฌ realizzato passando dallโ โesigereโ, dal โprendereโ, al โdonareโ.



