Monastero di Bose – Commento al Vangelo del 10 Novembre 2018

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โ€œFatevi amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ quando questa verrร  a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterneโ€ (v. 9). Queste parole di Gesรน a commento della parabola dellโ€™amministratore astuto ci spiazzano. Suscitano molte domande: come tenere insieme la disponibilitร  di una ricchezza con lโ€™insegnamento di Gesรน che mette in guardia dai pericoli di possedere molti beni, perchรฉ di ostacolo per entrare nel regno di Dio? La ricerca di una sicurezza futura puรฒ giustificare un comportamento iniquo per conseguirla? E ancora, in cosa consiste la ricchezza โ€œveraโ€ cui allude il Signore?

Non รจ facile individuare il filo rosso che unisce i vari detti di Gesรน che la pericope odierna ci presenta, ma possiamo provare a sbrogliare la matassa se teniamo presente la dimensione del dono e della gratuitร  nella quale, tra le righe, siamo invitati a entrare.

Gesรน afferma che chi รจ fedele nel poco, โ€œin una cosa minimaโ€, potrร  esserlo in cose importanti. Come quel servo lodato dal suo signore perchรฉ si รจ comportato come un amministratore fidato dei beni che gli sono stati assegnati: โ€œBene, servo buono, poichรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi potere su dieci cittร โ€ (Lc 19,17). La fedeltร  รจ qui declinata come capacitร  di attesa, di lealtร  e responsabilitร  rispetto al dono ricevuto: โ€œCiascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come amministratori della multiforme grazia di Dioโ€ (1Pt 4,10). Grazia รจ lโ€™amore di Dio riversato nei nostri cuori, un amore incondizionato, personale.

Gesรน qualifica la ricchezza come disonesta, perchรฉ spesso ingiusta nella sua origine e nellโ€™uso che se ne fa, e mette in guardia i discepoli perchรฉ i tanti beni possono asservire chi li possiede, nella misura in cui vi rivolgiamo le nostre preoccupazioni lasciando che diventino padroni del campo del nostro cuore. Nel nostro cuore, infatti, attraverso una lotta che richiede fatica (โ€œognuno si sforza di entrarviโ€, v. 16), decidiamo se fare regnare lโ€™attaccamento ai beni materiali e a posizioni acquisite, oppure la logica del Regno, che รจ apertura e fiducia verso lโ€™altro, verso la vita, e comporta lโ€™uscita dai nostri mondi ristretti.

โ€œLa pianta non รจ per mille modi aperta alla luce, ai venti, alla terra? E se non fosse cosรฌ, non perirebbe? Apertura รจ vita, รจ maggiore vita, รจ migliore vita. Apertura alla bellezza, alla bontร , alla giustizia, allโ€™onestร , a quella logica di bene che ci parla e ci ispiraโ€ (A. Capitini).

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Non dobbiamo assolutizzare nรฉ demonizzare la ricchezza. Siamo chiamati a servire Dio e a servirci di ciรฒ che possediamo, come mezzo per entrare in comunione con i nostri fratelli. Donando, spezziamo la forza che ha mammona di sottometterci alla sua signoria.

Allora scopriremo la ricchezza, quella vera, che nessuno puรฒ rapirci e che ci introduce alle dimore eterne: รจ il dono che facciamo di noi allโ€™altro per riannodare i rapporti e far crescere la fraternitร ; scaturisce dal non fare riserve di se stessie dalla condivisionedi quello che si รจ, del poco che si ha: cinque pani e due pesci non sono bastati a sfamare tanta gente?

Si tratta di assumere i tratti del buon Pastore, che ha spezzato e offerto la sua vita per i fratelli: โ€œDate e vi sarร  dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarร  versata nel gremboโ€ (Lc 6,38).

fratel Salvatore

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Lc 16, 9-15
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli: ยซFatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร  a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร  quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร  la vostra?
Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร  l’uno e amerร  l’altro, oppure si affezionerร  all’uno e disprezzerร  l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezzaยป.
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: ยซVoi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciรฒ che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio รจ cosa abominevoleยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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