Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 28 Dicembre 2021

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Un grido รจ stato udito in Rama…

รˆ molto significativa la festa di oggi. Si ode un pianto ed un lamento ed รจ il pianto straziato di madri alle quali vengono strappati via i propri figli in tenera etร  che vengono poi barbaramente trucidati. Una storia senza fine. รˆ la festa degli innocenti di tutti i tempi uccisi con Cristo e per Cristo, immedesimati con Lui nel martirio e assunti con lui nella gloria dei santi.

Davvero il Verbo incarnato, il salvatore dl mondo, ha coinvolto e coinvolge ancora nella sua passione tutti i dolori del mondo, tutte le vittime innocenti. Giร  un salmista, prima della venuta del Signore, affermava: โ€œle mie lacrime nell’otre tuo raccogliโ€. Una storia che non finisce mai di stupirci e di inquietarci: il dolore e le sofferenze umane assunte a valore salvifico come quelle di Cristo.

Per questo Sant’Agostino asseriva che bisogna che aggiungiamo del nostro ai patimenti di Cristo. Queste realtร , intrise di mistero e pregnanti di umane realtร , ci aiutano a leggere in modo diverso la storia del mondo e la nostra storia personale. Apre uno squarcio sulla tremenda realtร  del dolore umano e soprattutto sul dolore dell’innocente, quello che maggiormente ci turba e ci sconvolge.

Pur restando un mistero, ora possiamo comprendere, alla luce di Cristo e di tutta la storia della sua Chiesa, che la sofferenza e il martirio ci innestano a lui nella croce e nella gloria.