Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 26 Marzo 2022

752

Chi dei due?

โ€œGesรน disse questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giustiโ€. Infatti ci accompagna sempre questa tentazione di pensare che il fatto di credere ci renda migliori degli altri. Ecco il nostro guai, lโ€™idea del merito. Nel vangelo di oggi invece, Gesรน ci dice che umanamente non meritiamo nulla, tutto รจ grazia. Dio ci ama come siamo! La fede serve a riscoprire quanto siamo anche umani e quante nostre umane fragilitร  portiamo addosso.

Ecco perchรฉ non va bene quando diciamo pregando: โ€œGrazie perchรฉ mi hai dato la vita, grazie perchรฉ mi hai dato la fede, grazie perchรฉ cerco di seguire ciรฒ che mi hai domandato, grazie perchรฉ mi sforzo a non trasgredire, ma grazie soprattutto perchรฉ non faccio schifo come quello lรฌโ€. Ed รจ questo il significato profondo della parabola raccontata da Gesรน nella pericope di oggi: โ€œDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano.

Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€. รˆ ovvio che tra i due รจ il secondo che si trova nella logica giusta, quella dellโ€™umiltร , la logica di chi si sente bisognoso del perdono, della misericordia, dellโ€™amore. La quaresima รจ tempo di fermarci un poโ€™a riflettere sulla vitaโ€ฆ

Sullโ€™esempio del pubblicano impariamo a toccare e riconoscere nostri propri limiti e affidarci alla misericordia di Dio. โ€œIo vi dico: questi tornรฒ a casa sua giustificato, a differenza dellโ€™altro, perchรฉ chi si esalta sarร  umiliato e chi si umilia sarร  esaltatoโ€. โ€œLa memoria delle nostre cadute dovrebbe toglierci ogni residuo di presunzione, superbia e vanagloriaโ€, disse un saggio.