Chi dei due?
โGesรน disse questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giustiโ. Infatti ci accompagna sempre questa tentazione di pensare che il fatto di credere ci renda migliori degli altri. Ecco il nostro guai, lโidea del merito. Nel vangelo di oggi invece, Gesรน ci dice che umanamente non meritiamo nulla, tutto รจ grazia. Dio ci ama come siamo! La fede serve a riscoprire quanto siamo anche umani e quante nostre umane fragilitร portiamo addosso.
Ecco perchรฉ non va bene quando diciamo pregando: โGrazie perchรฉ mi hai dato la vita, grazie perchรฉ mi hai dato la fede, grazie perchรฉ cerco di seguire ciรฒ che mi hai domandato, grazie perchรฉ mi sforzo a non trasgredire, ma grazie soprattutto perchรฉ non faccio schifo come quello lรฌโ. Ed รจ questo il significato profondo della parabola raccontata da Gesรน nella pericope di oggi: โDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietร di me peccatoreโ. ร ovvio che tra i due รจ il secondo che si trova nella logica giusta, quella dellโumiltร , la logica di chi si sente bisognoso del perdono, della misericordia, dellโamore. La quaresima รจ tempo di fermarci un poโa riflettere sulla vitaโฆ
Sullโesempio del pubblicano impariamo a toccare e riconoscere nostri propri limiti e affidarci alla misericordia di Dio. โIo vi dico: questi tornรฒ a casa sua giustificato, a differenza dellโaltro, perchรฉ chi si esalta sarร umiliato e chi si umilia sarร esaltatoโ. โLa memoria delle nostre cadute dovrebbe toglierci ogni residuo di presunzione, superbia e vanagloriaโ, disse un saggio.



