Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 10 Aprile 2022

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Un trionfo momentaneo e poi la passione.

Prima i rami d’ulivo, i mantelli stesi a terra a mo’ di tappeti, ยซl’Osanna al Figlio di Davideยป e poi… la condanna il ยซcrocifรฌggiloยป. Vengono denunciate cosรฌ palesemente, le tremende contraddizioni dei comportamenti umani: un effimero trionfo, tributato a Cristo, riconosciuto per un momento Figlio di Davide, Re e Signore… ma subito dopo, forse le stesse voci che l’osannavano, gridano perchรฉ sia crocifisso e fatto tacere per sempre.

Comprendiamo cosรฌ il significato recรฒndito delle nostre peggiori passioni e gli effetti devastanti di una miopรฌa spirituale, che oscura il bene e ci immerge in pensieri e in trame di morte. Fa sempre piacere poter acclamare qualcuno da cui attendiamo soluzioni facili ed immediate ai nostri piรน pressanti problemi. Gesรน che aveva rifiutato di essere acclamato Re, dopo la moltiplicazione dei pani, che dirร  a Pietro, che tenta di difenderlo con la spada, il mio Regno non รจ di questo mondo, oggi acconsente di entrare trionfalmente a Gerusalemme, la cittร  santa, per far comprendere che, prima di essere vittima degli uomini, egli, come vero Re, va incontro, liberamente, alla passione e alla morte.

La sua passione รจ sรฌ una terribile trama, ordita dai suoi nemici e causata dai nostri peccati, ma innanzitutto รจ un disegno divino, una manifestazione palese dell’amore misericordioso del Padre, una esigenza della giustizia divina, una docile ed umile accettazione da parte di Cristo Gesรน. Ecco perchรฉ accetta di essere acclamato re: รจ un altro modo per preannunciare la sua gloriosa risurrezione, il suo trionfo sulla morte. Il nostro “osanna” quindi lo rivolgiamo a colui che giร  contempliamo nella fede come nostro vero ed unico Re e Signore, come redentore nostro e come colui che, da trionfatore, ci precede nella gloria.

Le nostre acclamazioni non cesseranno perciรฒ in questa domenica, ma diventeranno il nostro perenne rendimento di grazie, la nostra lode senza fine, che esploderanno in un gioioso Alleluia pasquale.