Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vangelo del 23 Giugno 2022

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Camminerà innanzi con lo spirito di Elia.

Dio si serve degli uomini. Con noi e per noi realizza i suoi piani di salvezza. Sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. Egli sa rendere fecondo ciò che è sterile e aprire la bocca ai muti. Intreccia le sue con le nostre storie affinché ciò che egli vuole si compia in cielo e sulla terra. Rende feconda la vergine Maria affinché generi il Salvatore del Mondo, ma concede la maternità anche a Elisabetta, sterile e avanti negli anni. Predispone un incontro tra le due mamme e i rispettivi nascituri e già sgorga la gioia messianica! E’ riconosciuta la Madre del Signore e il futuro battezzatore freme e sussulta di gioia nel grembo della madre sua.

È lo stesso angelo ad annunciare a Zaccaria i motivi della gioia: “Elisabetta ti darà un figlio… Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita”. Il suo compito sarà quello di preparare la via al Signore affinché Egli trovi un popolo ben disposto. Umanamente parlando, dato l’evolversi degli eventi e la sorte toccata a Cristo e allo stesso Giovanni Battista, potremmo anche pensare che la sua missione sia fallita. Ciò però eventualmente nulla toglie alla fedeltà del Precursore e interviene a sciogliere ogni dubbio il magnifico elogio che Cristo stesso ne tesse.

Al più potremmo con migliore saggezza, concludere che la missione che Dio ci affida va sempre vista e valutata nel contesto di un ben più ampio progetto di salvezza e solo in quella luce assume la sua vera dimensione il suo pieno valore. Egli, infatti, precede e annuncia il Messia, l’Agnello di Dio, ma poi sa che deve farsi da parte e lasciare spazio a Colui dinanzi al quale egli si prostra e non si sente degno neanche di sciogliergli i legacci dei sandali. Lo precederà anche nel martirio: pagherà con la vita la sua coerenza e la sua incrollabile fermezza, ignaro delle prepotenze dei grandi e delle losche trame di due donne.

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Così egli concluderà la sua missione, alla stessa maniera di Cristo; così lo vediamo brillare nella Chiesa come ultimo dei profeti dell’Antico Testamento e il primo dei tempi messianici. Giovanni il precursore, che prepara. Guardiamo a lui e da lui impariamo anche noi.

Monaci Benedettini Silvestrini

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