La trave e la pagliuzza.
Gesรน oggi ci ammonisce: ยซNon giudicate, per non essere giudicati; perchรฉ col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misuratiยป. Per ergerci a giudici del nostro prossimo dovremmo avere almeno due condizioni che raramente si realizzano in noi: dovremmo essere sgombri da difetti e da peccati, avere cioรจ uno sguardo limpido e poi essere certi di essere smossi e guidati dalla caritร vera. A quel punto perรฒ non si tratterebbe piรน di giudizio, ma di correzione fraterna.
Ci torna alla mente la famosa favola di Fedro e delle due bisacce, una posta dietro le nostre spalle carica dei nostri difetti e l’altra sul davanti con i difetti degli altri. Vuol dire che siamo umanamente propensi a vedere facilmente le manchevolezze altrui e restii a vedere le nostre.
Pare che ci piaccia scrutare il male degli altri anche per scusare il nostro. Questi potremmo definirli i moti spontanei dell’anima, ma sicuramente non danno spazio alle virtรน cristiane. Gesรน dice chiaramente: ยซDio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiยป.
Se avessimo subito il giudizio di Dio secondo la piรน perfetta equitร , saremmo tutti incappati inevitabilmente in una severa ed irrevocabile condanna. ร prevalsa invece la misericordia, il perdono, la redenzione a prezzo del sangue di Cristo. Per questo il Signore non solo ci sollecita a non giudicare alcuno, ma aggiunge: ยซSiate misericordiosi, come รจ misericordioso il Padre vostroยป. Non possiamo mai dimenticare che Colui che ha predicato e praticato amore fino al dono della vita, come suprema testimonianza, รจ stato vittima di un giudizio iniquo e di una condanna assurda.
E dopo di Cristo i giudizi e le condanne inique si sono moltiplicate nel mondo, creando una vera schiera di vittime e di condannati innocenti. Cosรฌ si agisce quando la misura dell’agire umano รจ la fredda norma scandita dalla ragione e spoglia di misericordia. Potrebbe capitare ancora oggi che proprio coloro che hanno la trave negli occhi, vogliano togliere la pagliuzza dall’occhio altrui, cadendo nella peggiore ipocrisia.
Monaci Benedettini Silvestrini
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