HomeVangelo della DomenicaMissionari della Via - Commento alle letture di domenica 24 Dicembre 2023

Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 24 Dicembre 2023

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Pace e bene, è ormai imminente il Santo Natale del Signore e vogliamo prepararci mettendoci “alla scuola” della Vergine Maria, nostra Madre, maestra e modello della fede.

Il Vangelo di questa domenica, preludio alla notte di Natale, notte santa,  ci presenta l’annuncio dell’angelo a Maria. Di questo Vangelo ne  vogliamo cogliere due aspetti. 

«Rallegrati piena di grazia (Kaire kecharitomene). Il Signore è con te».  Ecco il primo invito fatto a Maria: rallegrati. Quant’è difficile essere nella  gioia del Signore! A volte si vedono cristiani che sembrano fermi al  venerdì santo, tutti tristi senza la gioia pasquale, senza la gioia della  Risurrezione.

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È vero che spesso si hanno problemi che sembrano  schiacciarci, ma occorre non dimenticare che siamo figli della  Risurrezione; che uno dei segni del cristiano che vive una vita nello  Spirito è la gioia pur in mezzo ai problemi: «Sovrabbondo di gioia pur  in mezzo alle mie tribolazioni».

Oggi, dunque, davanti all’invito che Dio  fece a Maria attraverso l’angelo a rallegrarsi, come viviamo noi  l’irruzione di Dio nella nostra vita? Siamo spesso tristi? Siamo spesso  arrabbiati? Riusciamo pur nelle prove di questa vita a vivere la gioia  pasquale?  

Il secondo aspetto che vogliamo sottolineare è il dono fatto a Maria.  «Rallegrati piena di grazia». Ecco perché Dio invita Maria a rallegrarsi:  Perché c’è la grazia – karis -, c’è un dono per lei. Quando Dio entra nella  nostra vita, non arriva per tentare un furto dal quale noi ci dobbiamo  difendere, ma viene per donare.

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Dio nulla chiede, tutto dona! È un po’  come quando riceviamo un regalo inaspettato e questo ci riempie di  gioia. E se ci sembra che Dio inizialmente ci tolga qualcosa, è per far  spazio a ciò che veramente conta, cioè la Sua grazia, il Suo stesso farsi  dono. Potremmo dunque dire con il Manzoni che «quando Dio, per un  attimo, turba la nostra gioia è per donarcene una più grande». Maria è  la piena di grazia perché ha spalancato completamente il suo cuore  all’opera di Dio. Senza la grazia di Dio cosa sono la bellezza fisica e  l’intelligenza? Ben poca cosa!

Vi è una differenza infinitamente più  infinita: senza la grazia, noi siamo incompiuti. Il musicista Charles  Gounod diceva che: «una goccia di santità vale più che un oceano di  genio». La riscoperta della grazia anche nella nostra vita contiene un  appello alla nostra conversione «vi esortiamo a non accogliere invano  la grazia di Dio». Possiamo infatti sciupare la grazia? Certo che possiamo!

Accade quando non corrispondiamo alla grazia; quando ci  prendiamo gioco della bontà di Dio e della sua pazienza, senza  riconoscere che questa ci spinge a conversione. Sprechiamo la grazia  quando crediamo di poter far convivere nella nostra vita grazia e  peccato, luce e tenebre, tutto ciò è assurdo, come ci ammonisce S.  Paolo: «Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché  abbondi la grazia? È assurdo!».

Non si dovrebbe vivere in disgrazia di  *Dio neppure una notte, perché Egli ci ha promesso la Sua misericordia  ma non il domani. San Giovanni Bosco ripeteva spesso: «E se morissi  stanotte?», e questo non per vivere nella paura, ma per vivere bene la  nostra vita. Dunque, siamo chiamati a credere che c’è la grazia di Dio  per noi e che siamo chiamati a non sprecarla.

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Lc 1, 26-38 | Missionari della Via 276 kb 4 downloads

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